Nella ricerca sul genere, la proposta di una prospettiva teorica innovativa si è accompagnata a una riflessione critica sull’approccio cognitivo mainstream e sulla sua caratterizzazione di genere, il cosiddetto malestream. Tale riflessione rinvia ad alcuni importanti nodi di tipo socio-politico, ma anche di tipo epistemologico e metodologico. Il genere, infatti, si pone come uno dei più chiari esempi di conoscenza socialmente costruita, il che chiama in causa il complesso dibattito sul realismo e in particolare la questione dell’essenzialismo. Il dibattito realizzato al riguardo, anche in sofferta e complessa interazione con gli sviluppi del pensiero femminista, ha evidenziato i limiti di un approccio costruzionista radicale e le potenzialità delle diverse forme di realismo critico, che consentono di valorizzare in modo opportuno tanto la dimensione costruttiva del linguaggio quanto le prospettive di cambiamento sociale politicamente orientate. Sul versante metodologico, nel quadro generale del confronto fra metodi quantitativi e qualitativi, si può evidenziare come la ricerca sul genere, e in particolare quella sviluppata a partire dalla psicologia femminista, abbia contribuito a chiarire alcuni aspetti cruciali della ricerca psico-sociale, quali la soggettività del ricercatore, la riflessività, il ruolo del contesto, il tema del potere nelle relazioni ricercatori-ricercati, mettendo in evidenza tuttavia anche i possibili limiti di alcune impostazioni di tipo qualitativo e costruzionista, delle quali non siano stati esplicitati a sufficienza i presupposti di carattere epistemologico e le ricadute in termini operativi.
Il genere in psicologia sociale: questioni epistemologiche e metodologiche / Mazzara, Bruno Maria; L., Montali. - In: PSICOLOGIA DI COMUNITÀ. - ISSN 1827-5249. - STAMPA. - VI:(2010), pp. 21-29.
Il genere in psicologia sociale: questioni epistemologiche e metodologiche
MAZZARA, Bruno Maria;
2010
Abstract
Nella ricerca sul genere, la proposta di una prospettiva teorica innovativa si è accompagnata a una riflessione critica sull’approccio cognitivo mainstream e sulla sua caratterizzazione di genere, il cosiddetto malestream. Tale riflessione rinvia ad alcuni importanti nodi di tipo socio-politico, ma anche di tipo epistemologico e metodologico. Il genere, infatti, si pone come uno dei più chiari esempi di conoscenza socialmente costruita, il che chiama in causa il complesso dibattito sul realismo e in particolare la questione dell’essenzialismo. Il dibattito realizzato al riguardo, anche in sofferta e complessa interazione con gli sviluppi del pensiero femminista, ha evidenziato i limiti di un approccio costruzionista radicale e le potenzialità delle diverse forme di realismo critico, che consentono di valorizzare in modo opportuno tanto la dimensione costruttiva del linguaggio quanto le prospettive di cambiamento sociale politicamente orientate. Sul versante metodologico, nel quadro generale del confronto fra metodi quantitativi e qualitativi, si può evidenziare come la ricerca sul genere, e in particolare quella sviluppata a partire dalla psicologia femminista, abbia contribuito a chiarire alcuni aspetti cruciali della ricerca psico-sociale, quali la soggettività del ricercatore, la riflessività, il ruolo del contesto, il tema del potere nelle relazioni ricercatori-ricercati, mettendo in evidenza tuttavia anche i possibili limiti di alcune impostazioni di tipo qualitativo e costruzionista, delle quali non siano stati esplicitati a sufficienza i presupposti di carattere epistemologico e le ricadute in termini operativi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.