Nel 1911, sotto papa Pio X, venne definitivamente a concretarsi il vecchio progetto di rivestimento marmoreo delle grandi paraste corinzie all’interno della basilica vaticana. L’iniziativa, sviluppata in seno alla cultura del Restauro agli inizi del XX secolo, è ricostruita nel saggio nei suoi sviluppi parziali. Soprattutto, però, essa fornisce l’occasione proficua per un’analisi storica retrospettiva (basata anche su documenti inediti) riguardo all’espressività materiale e cromatica delle membrature e delle superfici interne della basilica di San Pietro, rivolgendosi ai diversi interventi nella storia costruttiva e decorativa della fabbrica. In quest’ottica, si puntualizza quanto era stato predisposto e portato avanti inizialmente, da Bramante fino ad Antonio da Sangallo il Giovane, per soffermarsi poi, in particolare, sul periodo michelangiolesco. Successivamente, vengono affrontate le fasi tardo-cinquecentesca e barocca, attraverso gli interventi di ridefinizione cromatica delle superfici interne: dapprima sotto Clemente VIII, quando si compiono lavori in stucco a finto marmo sotto la direzione di Giacomo della Porta; più avanti al tempo di Innocenzo X, allorché Gian Lorenzo Bernini provvede nuovamente ad una stuccatura, attraverso la quale tutto l’elevato della navata centrale, del transetto e del coro viene riproposto in finto marmo bianco.
Materiali e colore nell'ordine architettonico interno della basilica di S. Pietro da Michelangelo a Bernini / Caperna, Maurizio. - In: QUADERNI DELL’ISTITUTO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA. - ISSN 0485-4152. - STAMPA. - 25-30(1997), pp. 295-304.
Materiali e colore nell'ordine architettonico interno della basilica di S. Pietro da Michelangelo a Bernini
CAPERNA, Maurizio
1997
Abstract
Nel 1911, sotto papa Pio X, venne definitivamente a concretarsi il vecchio progetto di rivestimento marmoreo delle grandi paraste corinzie all’interno della basilica vaticana. L’iniziativa, sviluppata in seno alla cultura del Restauro agli inizi del XX secolo, è ricostruita nel saggio nei suoi sviluppi parziali. Soprattutto, però, essa fornisce l’occasione proficua per un’analisi storica retrospettiva (basata anche su documenti inediti) riguardo all’espressività materiale e cromatica delle membrature e delle superfici interne della basilica di San Pietro, rivolgendosi ai diversi interventi nella storia costruttiva e decorativa della fabbrica. In quest’ottica, si puntualizza quanto era stato predisposto e portato avanti inizialmente, da Bramante fino ad Antonio da Sangallo il Giovane, per soffermarsi poi, in particolare, sul periodo michelangiolesco. Successivamente, vengono affrontate le fasi tardo-cinquecentesca e barocca, attraverso gli interventi di ridefinizione cromatica delle superfici interne: dapprima sotto Clemente VIII, quando si compiono lavori in stucco a finto marmo sotto la direzione di Giacomo della Porta; più avanti al tempo di Innocenzo X, allorché Gian Lorenzo Bernini provvede nuovamente ad una stuccatura, attraverso la quale tutto l’elevato della navata centrale, del transetto e del coro viene riproposto in finto marmo bianco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.