TITOLO DELL'INTERVENTO: "Abitare continuo, ma fino a dove?". Il tema, di Kiesleriana memoria, della casa senza fine come spazio “correale” -forma esistenzialistico-liberatoria del vivere ed intreccio indivisibile e sincretico tra realtà ambientale ed esperienza umana -torna oggi in primo piano come campo di esplorazione e sperimentazione. Folding, strutture continue, morfing, groundscraping, sono solo alcune delle parole chiave che attraversano oggi, nel campo della residenza come altrove, una ricerca dalle (talvolta) indichiarate radici e dai problematici sviluppi …… Non è un caso se la teorizzazione di uno spazio “correale”, “multidimensionale” e centrato sulla natura indivisibile e sincretica dell’intreccio, ha preferito retrocedere, nell’esperienza dell’artista americano, difronte al pericolo di una propria cristallizzazione in forma compiuta. Il recupero di un senso più profondo e libero dell’abitare, attraverso un rapporto più coinvolgente tra corpo e spazio, è oggi obiettivo rispetto al quali, non diversamente da allora, il travaso topologico –rilievi onde e pieghe- i “contratti ibridi”, il ricorso alla struttura continua o al modello geometrico di Moebius rischiano, più che interpretare la sostanza relazionale in cui l’architettura è immersa, di rappresentarne un preoccupante reimpoverimento modellistico. L'intervento è stato PUBBLICATO in "Corpi dell’Architettura della Città", (a cura di A.Criconia), GROMA Volumi n°4, Palombi, Roma 2004.
"Abitare continuo, ma fino a dove?", intervento al CONVEGNO "Corpi dell'architettura della città" - Roma, Università Sapienza, Giugno 2001 / Dell'Aira, Paola Veronica. - (2001). (Intervento presentato al convegno "Corpi dell'architettura della città" - Roma, Università Sapienza, Giugno 2001. CONVEGNO diretto da Antonino Terranova, organizzato dal Laboratorio GRANDI TEMI del DAAC tenutosi a ROMA Università Sapienza nel GIUGNO 2001).
"Abitare continuo, ma fino a dove?", intervento al CONVEGNO "Corpi dell'architettura della città" - Roma, Università Sapienza, Giugno 2001.
DELL'AIRA, Paola Veronica
2001
Abstract
TITOLO DELL'INTERVENTO: "Abitare continuo, ma fino a dove?". Il tema, di Kiesleriana memoria, della casa senza fine come spazio “correale” -forma esistenzialistico-liberatoria del vivere ed intreccio indivisibile e sincretico tra realtà ambientale ed esperienza umana -torna oggi in primo piano come campo di esplorazione e sperimentazione. Folding, strutture continue, morfing, groundscraping, sono solo alcune delle parole chiave che attraversano oggi, nel campo della residenza come altrove, una ricerca dalle (talvolta) indichiarate radici e dai problematici sviluppi …… Non è un caso se la teorizzazione di uno spazio “correale”, “multidimensionale” e centrato sulla natura indivisibile e sincretica dell’intreccio, ha preferito retrocedere, nell’esperienza dell’artista americano, difronte al pericolo di una propria cristallizzazione in forma compiuta. Il recupero di un senso più profondo e libero dell’abitare, attraverso un rapporto più coinvolgente tra corpo e spazio, è oggi obiettivo rispetto al quali, non diversamente da allora, il travaso topologico –rilievi onde e pieghe- i “contratti ibridi”, il ricorso alla struttura continua o al modello geometrico di Moebius rischiano, più che interpretare la sostanza relazionale in cui l’architettura è immersa, di rappresentarne un preoccupante reimpoverimento modellistico. L'intervento è stato PUBBLICATO in "Corpi dell’Architettura della Città", (a cura di A.Criconia), GROMA Volumi n°4, Palombi, Roma 2004.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.