Come è noto le infezioni da virus respiratori (Metapneumovirus, Rhinovirus, Adenovirus, Virus influenzale A e B, Virus parainfluenzali, Virus respiratorio sinciziale, Coronavirus umani e SARS CoV) rappresentano un problema sanitario di grande rilevanza in quanto costituiscono una delle maggiori cause di morbosità e di mortalità a livello mondiale. Negli ultimi anni, la scoperta di nuovi virus appartenenti alla famiglia dei Coronaviridae (hCoV-229E, hCoV-OC43, hCoV-SARS, hCoV-NL63 ed hCoV-HKU1) e le recenti emergenze epidemiche legate all'influenza aviaria, hanno portato la comunità scientifica e l'opinione pubblica, a riflettere sull'attuale pericolo costituito dalle infezioni da virus respiratori. Già a metà anni '60 1-3 , in seguito a studi effettuati su volontari4, comprendenti una serie di indagini sieroepidemiologiche, furono identificati i primi due coronavirus umani che chiamati hCoV-229E e hCoV-OC43 5-12 .Da questi studi, i ricercatori appresero che l'infezione con 229E e OC43 provocava un comune raffreddore13-15 e da allora in poi i coronavirus umani, furono considerati come agenti patogeni respiratri relativamente innocui Nel 2002 -03 comparve in Cina il virus della SARS: tale virus causò una malattia respiratoria molto grave con livelli alti di morbilità e mortalità25-26 e modificò il concetto dato precedentemente dagli studiosi nei riguardi dei coronavirus, come agenti patogeni respiratori parzialmente innocui; il virus proveniva da un serbatoio naturale di animali selvatici, molto probabilmente pipistrelli27-28 e fu trasmesso agli uomini attraverso zibetti infetti. La facile trasmissibilità e diffusibilità dell' agente infettivo, comune a quasi tutti gli agenti patogeni delle vie respiratorie, il ritmo assai elevato di viaggi commerciali e turistici nei paesi del Sud-Est Asiatico, unitamente al ritardo con cui le autorità cinesi hanno inizialmente rivelato l'epidemia in corso e notificato i dati sul numero dei soggetti contagiati, hanno contribuito notevolmente alla diffusione dell'infezione, facendo della SARS un'emergenza sanitaria mondiale. Recentemente due gruppi di ricercatori da The Netherlands [Fouchier et al., 2004;van der Hoek et al., 2004 e un gruppo dall'USA [Esper et al., 2005] descrivono nuovi hCoV, chiamati NL63 e New Haven. Questo virus è correlato con hCoV-229E, e descritto come un agente virale associato ad infezioni del tratto respiratorio in bambini ospedalizzati. Inoltre, un altro hCoV (siglato HKU1), correlate con hCoVOC43, è stato isolato in due pazienti di Hong-Kong con polmonite [Woo et al., 2005, Sloots et al., 2006; Vabret et al., 2006]. Questi nuovi virus possono essere aggiunti ai precedenti studiati , OC43 and 229E Tutto ciò, ha stimolato, in questi ultimi anni, numerosi gruppi di ricercatori ad effettuare studi epidemiologici sulla diffusione di questi virus a livello mondiale, sulle loro caratteristiche di replicazione, organizzazione del genoma, variabilità genetica e sul loro reale coinvolgimento nelle sindromi respiratorie che vanno dal comune raffreddore all'asma, alle broncopneumopatie ostruttive croniche, fino alle polmoniti in pazienti trapiantati36-3 La patogenesi delle malattie causate dai Coronavirus (hCoV) è ancora poco conosciuta; si sa che possiedono uno specifico tropismo per l'apparato respiratorio, in particolare per l'epitelio ciliato della trachea, mucosa nasale e alveoli polmonari ed inoltre per l'apparato gastroenterico a livello degli enterociti. Le infezioni da HKU1 e NL63 generalmente non sono una minaccia per la vita, di sicuro non lo sono in persone sane; ma quanto sopra esposto ci ha suggerito che l'NL63 e l'HKU1, come anche il 229E e l'OC43, sono virus del comune raffreddore che possono poi causare sintomi clinici più gravi in persone immunocompromesse come i bambini piccoli Ci è sembrato quindi interessante andare a valutare in pazienti italiani la presenza questi nuovi coronavirus, valutando la significatività degli anticorpi specifici .Per effettuare tale studio abbiamo iniziato una collaborazione col prof RP Viscidi Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimore - Washington che nel suo laboratorio ha allestito un nuovo sistema GST- capture ELISA ; questo test utilizza come antigene, per la cattura di anticorpi specifici, le GST -proteine ( glutadione S- transferasi) della nucleocapside di 4 coronavirus (OC43, 229E, NL63 and HKU1) . Con questi reagenti sarà quindi possibile effettuare dosaggi anticorpali specifici utilizzando come metodica di rivelazione l'Elisa .Al momento pochi lavori riportano dati sulla circolazione dei Coronavirus in Europa come anche il loro coinvolgimento patologico;ancora è poco conosciuta l'estensione dell'esposizione della popolazione umana a tali virus ed anche la possibile associazione con diverse malattie.
"STUDIO EPIDEMIOLOGICO DI NUOVI CORONAVIRUS: NL63 E HKU1 IN PAZIENTI PEDIATRICI" / Rivanera, Daniela; Lozzi, M. A.; Freda, A; Suatoni, G.; Nardis, C.. - STAMPA. - (2008).
"STUDIO EPIDEMIOLOGICO DI NUOVI CORONAVIRUS: NL63 E HKU1 IN PAZIENTI PEDIATRICI"
RIVANERA, Daniela;
2008
Abstract
Come è noto le infezioni da virus respiratori (Metapneumovirus, Rhinovirus, Adenovirus, Virus influenzale A e B, Virus parainfluenzali, Virus respiratorio sinciziale, Coronavirus umani e SARS CoV) rappresentano un problema sanitario di grande rilevanza in quanto costituiscono una delle maggiori cause di morbosità e di mortalità a livello mondiale. Negli ultimi anni, la scoperta di nuovi virus appartenenti alla famiglia dei Coronaviridae (hCoV-229E, hCoV-OC43, hCoV-SARS, hCoV-NL63 ed hCoV-HKU1) e le recenti emergenze epidemiche legate all'influenza aviaria, hanno portato la comunità scientifica e l'opinione pubblica, a riflettere sull'attuale pericolo costituito dalle infezioni da virus respiratori. Già a metà anni '60 1-3 , in seguito a studi effettuati su volontari4, comprendenti una serie di indagini sieroepidemiologiche, furono identificati i primi due coronavirus umani che chiamati hCoV-229E e hCoV-OC43 5-12 .Da questi studi, i ricercatori appresero che l'infezione con 229E e OC43 provocava un comune raffreddore13-15 e da allora in poi i coronavirus umani, furono considerati come agenti patogeni respiratri relativamente innocui Nel 2002 -03 comparve in Cina il virus della SARS: tale virus causò una malattia respiratoria molto grave con livelli alti di morbilità e mortalità25-26 e modificò il concetto dato precedentemente dagli studiosi nei riguardi dei coronavirus, come agenti patogeni respiratori parzialmente innocui; il virus proveniva da un serbatoio naturale di animali selvatici, molto probabilmente pipistrelli27-28 e fu trasmesso agli uomini attraverso zibetti infetti. La facile trasmissibilità e diffusibilità dell' agente infettivo, comune a quasi tutti gli agenti patogeni delle vie respiratorie, il ritmo assai elevato di viaggi commerciali e turistici nei paesi del Sud-Est Asiatico, unitamente al ritardo con cui le autorità cinesi hanno inizialmente rivelato l'epidemia in corso e notificato i dati sul numero dei soggetti contagiati, hanno contribuito notevolmente alla diffusione dell'infezione, facendo della SARS un'emergenza sanitaria mondiale. Recentemente due gruppi di ricercatori da The Netherlands [Fouchier et al., 2004;van der Hoek et al., 2004 e un gruppo dall'USA [Esper et al., 2005] descrivono nuovi hCoV, chiamati NL63 e New Haven. Questo virus è correlato con hCoV-229E, e descritto come un agente virale associato ad infezioni del tratto respiratorio in bambini ospedalizzati. Inoltre, un altro hCoV (siglato HKU1), correlate con hCoVOC43, è stato isolato in due pazienti di Hong-Kong con polmonite [Woo et al., 2005, Sloots et al., 2006; Vabret et al., 2006]. Questi nuovi virus possono essere aggiunti ai precedenti studiati , OC43 and 229E Tutto ciò, ha stimolato, in questi ultimi anni, numerosi gruppi di ricercatori ad effettuare studi epidemiologici sulla diffusione di questi virus a livello mondiale, sulle loro caratteristiche di replicazione, organizzazione del genoma, variabilità genetica e sul loro reale coinvolgimento nelle sindromi respiratorie che vanno dal comune raffreddore all'asma, alle broncopneumopatie ostruttive croniche, fino alle polmoniti in pazienti trapiantati36-3 La patogenesi delle malattie causate dai Coronavirus (hCoV) è ancora poco conosciuta; si sa che possiedono uno specifico tropismo per l'apparato respiratorio, in particolare per l'epitelio ciliato della trachea, mucosa nasale e alveoli polmonari ed inoltre per l'apparato gastroenterico a livello degli enterociti. Le infezioni da HKU1 e NL63 generalmente non sono una minaccia per la vita, di sicuro non lo sono in persone sane; ma quanto sopra esposto ci ha suggerito che l'NL63 e l'HKU1, come anche il 229E e l'OC43, sono virus del comune raffreddore che possono poi causare sintomi clinici più gravi in persone immunocompromesse come i bambini piccoli Ci è sembrato quindi interessante andare a valutare in pazienti italiani la presenza questi nuovi coronavirus, valutando la significatività degli anticorpi specifici .Per effettuare tale studio abbiamo iniziato una collaborazione col prof RP Viscidi Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimore - Washington che nel suo laboratorio ha allestito un nuovo sistema GST- capture ELISA ; questo test utilizza come antigene, per la cattura di anticorpi specifici, le GST -proteine ( glutadione S- transferasi) della nucleocapside di 4 coronavirus (OC43, 229E, NL63 and HKU1) . Con questi reagenti sarà quindi possibile effettuare dosaggi anticorpali specifici utilizzando come metodica di rivelazione l'Elisa .Al momento pochi lavori riportano dati sulla circolazione dei Coronavirus in Europa come anche il loro coinvolgimento patologico;ancora è poco conosciuta l'estensione dell'esposizione della popolazione umana a tali virus ed anche la possibile associazione con diverse malattie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.