Il contributo propone una lettura dell’innovazione nel campo dei materiali secondo l’analogia darwiniana, come risultato di un’evoluzione simile a quella degli esseri viventi. Tale approccio trae i suoi riferimenti non solo dagli studi che fin dal XVIII secolo hanno accomunato la biologia, le arti applicate e l'architettura (Durand, Viollet Le Duc, Greenough, Semper, Sullivan, D’Arcy W. Thompson, Steadman..), ma anche dalle storie delle molte analogie transdisciplinari, quali la psicanalisi e l’archeologia, le scienze naturali e le dottrine economiche, che hanno caratterizzato il pensiero scientifico. Nella prima parte vengono ricordati i principali punti della teoria della selezione naturale, a partire dal celeberrimo schema di Darwin che rappresenta il grado di affinità genetica fra gli organismi e i criteri di sviluppo, fino ai recenti contributi di Gould e Eldredge basati sugli equilibri punteggiati. Attraverso alcuni esempi dell’evoluzione di materiali per l’industria prodotti negli anni ’30, l’autrice individua nella loro capricciosa “selezione” tre linee di sviluppo: i sopravvissuti, ovvero i materiali i cui requisiti sono rimasti inalterati; gli scomparsi, che non hanno resistito alla prova del tempo perché le loro proprietà si sono rivelate nocive o inadeguate; e gli evoluti, migliorati con l’aggiunta di nuove performances, anche dovute alla conoscenza della struttura elettronica e alla manipolazione del più piccolo. Una singolare famiglia che costituisce una catena in continua trasformazione è quella dei surrogati. Nati in tempi di guerra e di crisi come sostitutivi di materie prime, allora come oggi prodotti riciclando gli scarti delle lavorazioni o prodotti destinati ad altri campi di applicazione; sono definiti come i nuovi materiali ecosostenibili coerenti ai principi della green economy. L’articolo conclude ricordando il valore dell’innovazione tecnologica e della ricerca sulle nuove identità della materia in quanto espressioni di un cambiamento culturale che investe i registri figurativi, le relazioni d’uso e il rapporto con i luoghi costituendo uno degli elementi più importanti nella ridefinizione dell’ambiente.

Darwinismo dei materiali. Un dispositivo analogico / DAL FALCO, Federica. - In: DIID. DISEGNO INDUSTRIALE INDUSTRIAL DESIGN. - ISSN 1594-8528. - STAMPA. - 38:(2009), pp. 78-87.

Darwinismo dei materiali. Un dispositivo analogico

DAL FALCO, Federica
2009

Abstract

Il contributo propone una lettura dell’innovazione nel campo dei materiali secondo l’analogia darwiniana, come risultato di un’evoluzione simile a quella degli esseri viventi. Tale approccio trae i suoi riferimenti non solo dagli studi che fin dal XVIII secolo hanno accomunato la biologia, le arti applicate e l'architettura (Durand, Viollet Le Duc, Greenough, Semper, Sullivan, D’Arcy W. Thompson, Steadman..), ma anche dalle storie delle molte analogie transdisciplinari, quali la psicanalisi e l’archeologia, le scienze naturali e le dottrine economiche, che hanno caratterizzato il pensiero scientifico. Nella prima parte vengono ricordati i principali punti della teoria della selezione naturale, a partire dal celeberrimo schema di Darwin che rappresenta il grado di affinità genetica fra gli organismi e i criteri di sviluppo, fino ai recenti contributi di Gould e Eldredge basati sugli equilibri punteggiati. Attraverso alcuni esempi dell’evoluzione di materiali per l’industria prodotti negli anni ’30, l’autrice individua nella loro capricciosa “selezione” tre linee di sviluppo: i sopravvissuti, ovvero i materiali i cui requisiti sono rimasti inalterati; gli scomparsi, che non hanno resistito alla prova del tempo perché le loro proprietà si sono rivelate nocive o inadeguate; e gli evoluti, migliorati con l’aggiunta di nuove performances, anche dovute alla conoscenza della struttura elettronica e alla manipolazione del più piccolo. Una singolare famiglia che costituisce una catena in continua trasformazione è quella dei surrogati. Nati in tempi di guerra e di crisi come sostitutivi di materie prime, allora come oggi prodotti riciclando gli scarti delle lavorazioni o prodotti destinati ad altri campi di applicazione; sono definiti come i nuovi materiali ecosostenibili coerenti ai principi della green economy. L’articolo conclude ricordando il valore dell’innovazione tecnologica e della ricerca sulle nuove identità della materia in quanto espressioni di un cambiamento culturale che investe i registri figurativi, le relazioni d’uso e il rapporto con i luoghi costituendo uno degli elementi più importanti nella ridefinizione dell’ambiente.
2009
Storia e critica del design; Analogia darwiniana; Evoluzione dei materiali e degli artefatti
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Darwinismo dei materiali. Un dispositivo analogico / DAL FALCO, Federica. - In: DIID. DISEGNO INDUSTRIALE INDUSTRIAL DESIGN. - ISSN 1594-8528. - STAMPA. - 38:(2009), pp. 78-87.
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