La politica energetica dell’Unione europea si pone come obiettivi fondamentali lo sviluppo sostenibile, la competitività, la sicurezza dell’approvvigionamento. La certificazione energetica degli edifici è uno strumento fondamentale per raggiungere gli scopi prefissati, avendo studi recenti dimostrato che la UE potrebbe risparmiare il 20% del proprio consumo, ricercando una maggiore efficienza energetica e “facendo di più con meno”. Si stima, altresì, che la metà di questi risparmi possa essere ottenuta arrivando alla piena attuazione delle normative vigenti o in fase di adozione. E’ in questa direzione che si muovono i recenti sviluppi normativi e legislativi nazionali in materia di efficienza energetica degli edifici, che impongono, come novità rispetto al passato, di considerare anche l’aspetto della climatizzazione estiva. Il rendimento energetico (o meglio, la prestazione energetica) di un edificio viene definito in funzione della quantità di energia effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard dell’edificio, compresi il raffrescamento estivo e la ventilazione. L’aspetto della climatizzazione estiva, finora non sottoposta a prescrizioni di alcun tipo e trascurata dal resto dell’Europa per meri motivi climatici, presenta grande rilevanza in un Paese come il nostro. La regolamentazione dei consumi estivi non dovrebbe fare riferimento solo alla verifica di un requisito minimo di massa superficiale dei componenti opachi o, in alternativa, all’utilizzo di tecniche che permettano di contenere le oscillazioni della temperatura degli ambienti in funzione dell’andamento dell’irraggiamento solare; dovrebbero invece essere implementate procedure, anche semplificate, per valutare la prestazione energetica di un edificio nella stagione estiva con un opportuno indice di prestazione che esprima la quantità di energia richiesta per soddisfare il suo bisogno di raffrescamento o di climatizzazione, e che tenga conto del rendimento medio stagionale delle macchine per la produzione di energia frigorifera. Tutti i nuovi edifici e quelli esistenti di una certa grandezza che subiscano importanti ristrutturazioni, dovranno avere un attestato di certificazione energetica, calcolata secondo la normativa e con i requisiti minimi di rendimento energetico prescritti da ciascuna Nazione. Il presente lavoro vuole dare un contributo all’individuazione di una procedura semplificata per il calcolo dei fabbisogni energetici estivi legati all’edificio per il solo raffrescamento, presentando i risultati di una serie di simulazioni condotte su edifici diversi, in diverse località.
Raffrescamento estivo. Verifica di una procedura semplificata per la valutazione dei fabbisogni energetici / DE SANTOLI, Livio; Mancini, Francesco. - In: CDA CONDIZIONAMENTO DELL'ARIA RISCALDAMENTO REFRIGERAZIONE. - ISSN 0373-7772. - STAMPA. - 04/07:(2007), pp. 36-39.
Raffrescamento estivo. Verifica di una procedura semplificata per la valutazione dei fabbisogni energetici
DE SANTOLI, LIVIO;MANCINI, Francesco
2007
Abstract
La politica energetica dell’Unione europea si pone come obiettivi fondamentali lo sviluppo sostenibile, la competitività, la sicurezza dell’approvvigionamento. La certificazione energetica degli edifici è uno strumento fondamentale per raggiungere gli scopi prefissati, avendo studi recenti dimostrato che la UE potrebbe risparmiare il 20% del proprio consumo, ricercando una maggiore efficienza energetica e “facendo di più con meno”. Si stima, altresì, che la metà di questi risparmi possa essere ottenuta arrivando alla piena attuazione delle normative vigenti o in fase di adozione. E’ in questa direzione che si muovono i recenti sviluppi normativi e legislativi nazionali in materia di efficienza energetica degli edifici, che impongono, come novità rispetto al passato, di considerare anche l’aspetto della climatizzazione estiva. Il rendimento energetico (o meglio, la prestazione energetica) di un edificio viene definito in funzione della quantità di energia effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard dell’edificio, compresi il raffrescamento estivo e la ventilazione. L’aspetto della climatizzazione estiva, finora non sottoposta a prescrizioni di alcun tipo e trascurata dal resto dell’Europa per meri motivi climatici, presenta grande rilevanza in un Paese come il nostro. La regolamentazione dei consumi estivi non dovrebbe fare riferimento solo alla verifica di un requisito minimo di massa superficiale dei componenti opachi o, in alternativa, all’utilizzo di tecniche che permettano di contenere le oscillazioni della temperatura degli ambienti in funzione dell’andamento dell’irraggiamento solare; dovrebbero invece essere implementate procedure, anche semplificate, per valutare la prestazione energetica di un edificio nella stagione estiva con un opportuno indice di prestazione che esprima la quantità di energia richiesta per soddisfare il suo bisogno di raffrescamento o di climatizzazione, e che tenga conto del rendimento medio stagionale delle macchine per la produzione di energia frigorifera. Tutti i nuovi edifici e quelli esistenti di una certa grandezza che subiscano importanti ristrutturazioni, dovranno avere un attestato di certificazione energetica, calcolata secondo la normativa e con i requisiti minimi di rendimento energetico prescritti da ciascuna Nazione. Il presente lavoro vuole dare un contributo all’individuazione di una procedura semplificata per il calcolo dei fabbisogni energetici estivi legati all’edificio per il solo raffrescamento, presentando i risultati di una serie di simulazioni condotte su edifici diversi, in diverse località.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.