Con il presente articolo si intende porre in risalto ciò che si ritiene di poter definire un “circolo virtuoso”: dal numero degli infortuni sul lavoro nel settore delle costruzioni ai cosiddetti costi della sicurezza, per tornare da questi ultimi nuovamente ad incidere, in positivo, sui già citati dati infortunistici, proprio attraverso la corretta definizione e computazione dei summenzionati costi. Il percorso che si è deciso di seguire nello scrivere, prende le mosse dalla disamina dei numeri sugli infortuni relativi, nello specifico, al settore Costruzioni su scala mondiale, europea e nazionale. Di qui si è passati all’analisi del trend evolutivo di questi dati, di fatto dal secondo dopoguerra ad oggi, mettendo in evidenza una significativa tendenza alla diminuzione della incidenza degli eventi infortunistici (anche mortali) nei cantieri italiani. Si è poi voluto evidenziare come, in particolare dal 1994 in poi, tale trend abbia registrato un gradiente migliorativo ben importante (riduzione sostanziale del numero degli infortuni registrati), verificatosi parallelamente allo sviluppo della nuova normativa nel settore (oltre che nell’ambito dei lavori pubblici) a far data dai D.Lgs. 626/94 e 494/96 in poi. Il nuovo impianto normativo, a tutt’oggi ancora in evoluzione ed in via di definizione (avvento futu ro atteso del Testo Unico sulla sicurezza), ha infatti il merito di avere definito e ben individuato quello che deve essere inteso quale corretto iter di progettazione della sicurezza nei cantieri. Tale progettazione si traduce, concretamente, nella realizzazione da parte del Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione del Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC), elaborato progettuale attraverso il quale procedere, ancor prima che il cantiere abbia inizio, ad affrontare la problematica della sicurezza anche attraverso la corretta definizione delle “procedure, apprestamenti ed attrezzature” (ed i relativi costi) atti a garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori impegnati nel singolo cantiere di volta in volta in esame. Ed è proprio qui che si “richiude” il cerchio, come accennato in precedenza: attraverso una corretta progettazione della sicurezza e la conseguente valutazione dei relativi costi appare evidente, per l’appunto, la possibilità di incidere fattivamente e positivamente sul fenomeno infortunistico nei cantieri: “Il 60% degli incidenti mortali sul cantiere dipendono da una causa determinata da scelte effettuate prima dei lavori”.

Quando la prevenzione non è un costo / Sappa, Giuseppe; G., Squarcia; V., Ciccolella. - In: AMBIENTE E SICUREZZA SUL LAVORO. - ISSN 0393-7054. - STAMPA. - 5/2007(2007), pp. 100-114.

Quando la prevenzione non è un costo

SAPPA, Giuseppe;
2007

Abstract

Con il presente articolo si intende porre in risalto ciò che si ritiene di poter definire un “circolo virtuoso”: dal numero degli infortuni sul lavoro nel settore delle costruzioni ai cosiddetti costi della sicurezza, per tornare da questi ultimi nuovamente ad incidere, in positivo, sui già citati dati infortunistici, proprio attraverso la corretta definizione e computazione dei summenzionati costi. Il percorso che si è deciso di seguire nello scrivere, prende le mosse dalla disamina dei numeri sugli infortuni relativi, nello specifico, al settore Costruzioni su scala mondiale, europea e nazionale. Di qui si è passati all’analisi del trend evolutivo di questi dati, di fatto dal secondo dopoguerra ad oggi, mettendo in evidenza una significativa tendenza alla diminuzione della incidenza degli eventi infortunistici (anche mortali) nei cantieri italiani. Si è poi voluto evidenziare come, in particolare dal 1994 in poi, tale trend abbia registrato un gradiente migliorativo ben importante (riduzione sostanziale del numero degli infortuni registrati), verificatosi parallelamente allo sviluppo della nuova normativa nel settore (oltre che nell’ambito dei lavori pubblici) a far data dai D.Lgs. 626/94 e 494/96 in poi. Il nuovo impianto normativo, a tutt’oggi ancora in evoluzione ed in via di definizione (avvento futu ro atteso del Testo Unico sulla sicurezza), ha infatti il merito di avere definito e ben individuato quello che deve essere inteso quale corretto iter di progettazione della sicurezza nei cantieri. Tale progettazione si traduce, concretamente, nella realizzazione da parte del Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione del Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC), elaborato progettuale attraverso il quale procedere, ancor prima che il cantiere abbia inizio, ad affrontare la problematica della sicurezza anche attraverso la corretta definizione delle “procedure, apprestamenti ed attrezzature” (ed i relativi costi) atti a garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori impegnati nel singolo cantiere di volta in volta in esame. Ed è proprio qui che si “richiude” il cerchio, come accennato in precedenza: attraverso una corretta progettazione della sicurezza e la conseguente valutazione dei relativi costi appare evidente, per l’appunto, la possibilità di incidere fattivamente e positivamente sul fenomeno infortunistico nei cantieri: “Il 60% degli incidenti mortali sul cantiere dipendono da una causa determinata da scelte effettuate prima dei lavori”.
2007
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Quando la prevenzione non è un costo / Sappa, Giuseppe; G., Squarcia; V., Ciccolella. - In: AMBIENTE E SICUREZZA SUL LAVORO. - ISSN 0393-7054. - STAMPA. - 5/2007(2007), pp. 100-114.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/385854
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact