"Wittgenstein e l'oggettività della dimostrazione"

In spite of Diamond’s objections, the author agrees with Dummett, who maintains that Wittgenstein identifies being-a-proof with being-treated-as-a-proof. The denial of the objectivity of proof is implausible. But it seems to be a consequence of the rule-following considerations. After examining interpretations of the rule-following considerations advanced by Kripke, Wright and McDowell, an argument is exhibited, which starts from Wright’s interpretation and leads to the denial of the objectivity of proof. The argument, however, contains at least two problematic steps and should be rejected. The result is that one can consistently adopt the view that meaning is «plastic» (which stems from the rule-following considerations) without renouncing the objectivity of proof. Malgrado le obiezioni di Diamond, l’autore concorda con Dummett sul fatto che Wittgenstein identifichi l’essere-una-dimostrazione con l’esser-trattata-come-una-dimostrazione. La negazione dell’oggettività della dimostrazione non è plausibile. Sembrerebbe però una conseguenza delle considerazioni sul seguire una regola. Dopo aver esaminato le interpretazioni che di tali considerazioni propongono Kripke, Wright e McDowell, si considera un argomento che parte dall’interpretazione di Wright e conduce alla negazione dell’oggettività della dimostrazione. L’argomento, tuttavia, contiene almeno due passaggi problematici e, quindi, va respinto. La conclusione è che si può coerentemente ritenere che il significato sia «plastico» (tesi scaturita dalle considerazioni sul seguire una regola) senza rinunciare all’oggettività della dimostrazione.