Il saggio indaga sulle differenze fra l’evoluzione degli organismi e quella degli oggetti assumendo come paradigma l’analogia biologica. Se lo sviluppo di un artefatto è paragonabile a quello degli esseri viventi (nascita, espansione, saturazione e decadimento) la “ricostruzione” delle sue linee evolutive consente di individuare le affinità relative ai phyla tecnici principali e le ramificazioni complesse generate dalla rivisitazione di morfologie che appartengono alla storia degli stili delle arti decorative e industriali. Questa lettura trasversale si avvale di metodi di indagine quali la classificazione, il metodo morfologico e l’evoluzione biologica e utilizza due ottiche: la lente del paleontologo che scruta a ritroso individuando le principali linee di sviluppo a partire dall’artefatto “primitivo” situato all’estremità iniziale della serie e quella del biologo che analizza gli aspetti relativi ai cambiamenti del più “evoluto” collocato all’estremo opposto, nella nostra scala dei tempi. La filogenia culturale presenta un’architettura in cui i rami si incrociano e si ricompongono anche in relazione ad oscillazioni del gusto, come l’inversione dalla ricerca decorativa basata sulle linee serpentine a quella di forme pure, prive di ornamenti. A riguardo gli studi di matrice anglosassone sviluppati negli anni ’60 hanno rilevato come tali intrecci e ribaltamenti sono lo specchio di processi inventivi nei quali la dislocazione di concetti produce innesti. Un elemento, un manufatto, un genere musicale, vengono estratti dal contesto abituale, trasferiti e trasfigurati in un nuovo ordine formale. Nel solco di queste teorie si considera esemplificativa l’evoluzione di un oggetto comune, la sedia, che presenta uno sviluppo non sempre lineare caratterizzato da brusche variazioni dovute a inaspettati trasferimenti di materiali e tecnologie, come, ad esempio, l’impiego del tubo mannesmann, uno dei casi di serendipity del moderno.
Sopravvissuti. L'evoluzione del più adatto / DAL FALCO, Federica. - In: DIID. DISEGNO INDUSTRIALE INDUSTRIAL DESIGN. - ISSN 1594-8528. - STAMPA. - 24-25:(2007), pp. 80-87.
Sopravvissuti. L'evoluzione del più adatto.
DAL FALCO, Federica
2007
Abstract
Il saggio indaga sulle differenze fra l’evoluzione degli organismi e quella degli oggetti assumendo come paradigma l’analogia biologica. Se lo sviluppo di un artefatto è paragonabile a quello degli esseri viventi (nascita, espansione, saturazione e decadimento) la “ricostruzione” delle sue linee evolutive consente di individuare le affinità relative ai phyla tecnici principali e le ramificazioni complesse generate dalla rivisitazione di morfologie che appartengono alla storia degli stili delle arti decorative e industriali. Questa lettura trasversale si avvale di metodi di indagine quali la classificazione, il metodo morfologico e l’evoluzione biologica e utilizza due ottiche: la lente del paleontologo che scruta a ritroso individuando le principali linee di sviluppo a partire dall’artefatto “primitivo” situato all’estremità iniziale della serie e quella del biologo che analizza gli aspetti relativi ai cambiamenti del più “evoluto” collocato all’estremo opposto, nella nostra scala dei tempi. La filogenia culturale presenta un’architettura in cui i rami si incrociano e si ricompongono anche in relazione ad oscillazioni del gusto, come l’inversione dalla ricerca decorativa basata sulle linee serpentine a quella di forme pure, prive di ornamenti. A riguardo gli studi di matrice anglosassone sviluppati negli anni ’60 hanno rilevato come tali intrecci e ribaltamenti sono lo specchio di processi inventivi nei quali la dislocazione di concetti produce innesti. Un elemento, un manufatto, un genere musicale, vengono estratti dal contesto abituale, trasferiti e trasfigurati in un nuovo ordine formale. Nel solco di queste teorie si considera esemplificativa l’evoluzione di un oggetto comune, la sedia, che presenta uno sviluppo non sempre lineare caratterizzato da brusche variazioni dovute a inaspettati trasferimenti di materiali e tecnologie, come, ad esempio, l’impiego del tubo mannesmann, uno dei casi di serendipity del moderno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.