The aim of massive use of denigration and idealization is to keep the subject in a narcissistic relationship that prevents all structural transformations and protects him against fear of breakdown and the anxiety of re-living traumatic situations. These defenses condemn him to isolation and psychic emptiness. Projective identifications, hyperbole, actions, and hallucinosis can be discordant and dysfunctional attempts to approach the object and avoid both its deification and its burial. In a treatment phase characterized by omnipotence, the patient runs the risk of re-creating a traumatic situation to which he exposes himself and exposes us. The relationship between the attempt to overcome psychic paralysis through «actions», and the psychoanalyst’s response to his own inner turbulence, allows the patient to experience the analyst’s survival of his «actions» and to begin the transformation of his idealizations and denigrations.

Il massiccio impiego della denigrazione e dell’idealizzazione ha lo scopo di mantenere il soggetto in una relazione narcisistica che impedisce ogni trasformazione strutturale e lo protegge dal terrore del crollo e dall’angoscia di rivivere situazioni traumatiche e di colonizzazione, condannandolo all’isolamento e al vuoto interiore. Identificazioni proiettive, iperboli, azioni, allucinosi, costituiscono un tentativo disarmonico e disfunzionale di avvicinamento all’oggetto e di evitamento della deificazione e del seppellimento dell’oggetto: in una fase della cura impregnata di onnipotenza, il paziente si assume il rischio di ricreare una situazione traumatica a cui si espone e ci espone. La relazione tra il tentativo di superare la paralisi psichica attraverso le «azioni», e la risposta dell’analista alla propria turbolenza, permette al paziente di sperimentare il nostro sopravvivere alle sue «azioni» e di iniziare la trasformazione di idealizzazioni e denigrazioni.

"Cadaveri, dèi e turbolenze tra paziente e analista. Riflessioni su alcune manifestazioni cliniche dell'inconscio non rimosso" / Fabozzi, Paolo. - In: RIVISTA DI PSICOANALISI. - ISSN 0035-6492. - STAMPA. - (2011), pp. 299-317.

"Cadaveri, dèi e turbolenze tra paziente e analista. Riflessioni su alcune manifestazioni cliniche dell'inconscio non rimosso"

FABOZZI, Paolo
2011

Abstract

The aim of massive use of denigration and idealization is to keep the subject in a narcissistic relationship that prevents all structural transformations and protects him against fear of breakdown and the anxiety of re-living traumatic situations. These defenses condemn him to isolation and psychic emptiness. Projective identifications, hyperbole, actions, and hallucinosis can be discordant and dysfunctional attempts to approach the object and avoid both its deification and its burial. In a treatment phase characterized by omnipotence, the patient runs the risk of re-creating a traumatic situation to which he exposes himself and exposes us. The relationship between the attempt to overcome psychic paralysis through «actions», and the psychoanalyst’s response to his own inner turbulence, allows the patient to experience the analyst’s survival of his «actions» and to begin the transformation of his idealizations and denigrations.
2011
Il massiccio impiego della denigrazione e dell’idealizzazione ha lo scopo di mantenere il soggetto in una relazione narcisistica che impedisce ogni trasformazione strutturale e lo protegge dal terrore del crollo e dall’angoscia di rivivere situazioni traumatiche e di colonizzazione, condannandolo all’isolamento e al vuoto interiore. Identificazioni proiettive, iperboli, azioni, allucinosi, costituiscono un tentativo disarmonico e disfunzionale di avvicinamento all’oggetto e di evitamento della deificazione e del seppellimento dell’oggetto: in una fase della cura impregnata di onnipotenza, il paziente si assume il rischio di ricreare una situazione traumatica a cui si espone e ci espone. La relazione tra il tentativo di superare la paralisi psichica attraverso le «azioni», e la risposta dell’analista alla propria turbolenza, permette al paziente di sperimentare il nostro sopravvivere alle sue «azioni» e di iniziare la trasformazione di idealizzazioni e denigrazioni.
Denigrazione, idealizzazione, trasformazione, turbolenza, uso dell’oggetto
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
"Cadaveri, dèi e turbolenze tra paziente e analista. Riflessioni su alcune manifestazioni cliniche dell'inconscio non rimosso" / Fabozzi, Paolo. - In: RIVISTA DI PSICOANALISI. - ISSN 0035-6492. - STAMPA. - (2011), pp. 299-317.
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