Il contributo indaga sulle anticipazioni dell'estetica futurista in relazione alla rivoluzione informatica, a partire dal linguaggio formale e materico del movimento del '900. I materiali, i procedimenti e le tecniche d’invenzione costituiscono uno dei temi centrali del futurismo. In tutti i manifesti, a partire da quello della fondazione pubblicato il 20 febbraio 1909 su Le Figaro, i concetti materici contribuiscono a definire il progetto di radicale sovversione dei valori e delle categorie della tradizione, del culto del passato ispirato ai modelli classici, del sistema dell’arte, della letteratura e della scienza. Il programma d’intenti futurista che investe tutti i campi della produzione artistica scardinandone i riferimenti, propone una nuova visione del mondo attraverso l’esaltazione della macchina e l’innovazione tecnica. Una realtà dinamica, elettrica, bellica, in cui i corpi sono smaterializzati dalla luce, demoltiplicati dalla velocità e dal dinamismo, simultaneamente percettibili da punti di vista differenti. Nell'estetica futurista Le leggi della velocità portano l’immaginazione del poeta alla più completa libertà analogica: senza fili conduttori le associazioni possono spaziare creando immagini nuove perché più le relazioni tra le cose sono vaste “tanto più esse conservano la loro forza di stupefazione”. L’analogia diventa quindi un dispositivo per collegare immagini “apparentemente diverse e ostili”. Il meccanismo, innescato dalle grandi scoperte scientifiche (telefono, telegrafo, macchina, giornali…) permette “all’abitante sedentario di una qualsiasi città di provincia di concedersi l’ebreità del pericolo seguendo, in uno spettacolo del cinematografo, una caccia grossa in Congo” e distruggendo le distanze moltiplica i desideri. Marinetti scrive il Manifesto dell’Immaginazione senza fili e le parole in libertà nel 1913 con una straordinaria capacità di previsione sia rispetto alla rivoluzione telematica e alle modalità di interazione con gli spazi virtuali che relativamente a metodi di impostazione progettuale delle prime fasi dei concept di prodotto, una pratica radicata nell’ambito del design, ma che oggi influenza la cultura del progetto dall’architettura alla moda. L’attualità dell’immaginazione senza fili si rintraccia nell’attitudine, soprattutto delle ultime generazioni, a procedimenti naif in cui le idee prendono corpo attingendo con estrema libertà a magazzini mentali di immagini. Dal “saccheggio” durante le navigazioni in rete alla raccolta di disparati flussi di dati, si forma il marinettiano “seguito ininterrotto di immagini nuove”. Nello scenario dinamico e simultaneo dipinto dai futuristi il ricordo agisce sul progetto come “elemento di intensificazione plastica” indipendente da ogni unità di tempo e luogo, mentre lo “stile orchestrale.. policromo, polimorfo, polifonico” delle analogie produce strette e inaspettate associazioni. E’ sempre Marinetti che nel Manifesto dello splendore geometrico e meccanico e la sensibilità numerica del 1914 propone l’applicazione dei segni matematici + - x = al pensiero e alla scrittura anticipando la contrazione dei linguaggi digitali, veloci e immediati, fatti di abbreviazioni. Gli “ingranaggi anonimi” inventati per i sensi futuristi si contrappongono con la loro semplicità astratta alla bellezza “romantica, nostalgica, nebbiosa, pittoresca, imprecisa, agreste…che sa di muffa e tisi e…servono ad ottenere delle meravigliose sintesi”. Come i futuristi avevano immaginato e la modernità ha introdotto, la velocità è diventata una componente di base dell’antropologia culturale, anche se oggi non corrisponde più alla rapidità di spostamento di un corpo nello spazio in una determinata unità di tempo, ma alla navigazione ubiqua e caotica dell’internauta in un’unica realtà interconnessa.

Anticipazioni futuriste: attualità dell'immaginazione senza fili / DAL FALCO, Federica. - In: AR. - ISSN 0392-2014. - STAMPA. - 83:(2009), pp. 42-45.

Anticipazioni futuriste: attualità dell'immaginazione senza fili

DAL FALCO, Federica
2009

Abstract

Il contributo indaga sulle anticipazioni dell'estetica futurista in relazione alla rivoluzione informatica, a partire dal linguaggio formale e materico del movimento del '900. I materiali, i procedimenti e le tecniche d’invenzione costituiscono uno dei temi centrali del futurismo. In tutti i manifesti, a partire da quello della fondazione pubblicato il 20 febbraio 1909 su Le Figaro, i concetti materici contribuiscono a definire il progetto di radicale sovversione dei valori e delle categorie della tradizione, del culto del passato ispirato ai modelli classici, del sistema dell’arte, della letteratura e della scienza. Il programma d’intenti futurista che investe tutti i campi della produzione artistica scardinandone i riferimenti, propone una nuova visione del mondo attraverso l’esaltazione della macchina e l’innovazione tecnica. Una realtà dinamica, elettrica, bellica, in cui i corpi sono smaterializzati dalla luce, demoltiplicati dalla velocità e dal dinamismo, simultaneamente percettibili da punti di vista differenti. Nell'estetica futurista Le leggi della velocità portano l’immaginazione del poeta alla più completa libertà analogica: senza fili conduttori le associazioni possono spaziare creando immagini nuove perché più le relazioni tra le cose sono vaste “tanto più esse conservano la loro forza di stupefazione”. L’analogia diventa quindi un dispositivo per collegare immagini “apparentemente diverse e ostili”. Il meccanismo, innescato dalle grandi scoperte scientifiche (telefono, telegrafo, macchina, giornali…) permette “all’abitante sedentario di una qualsiasi città di provincia di concedersi l’ebreità del pericolo seguendo, in uno spettacolo del cinematografo, una caccia grossa in Congo” e distruggendo le distanze moltiplica i desideri. Marinetti scrive il Manifesto dell’Immaginazione senza fili e le parole in libertà nel 1913 con una straordinaria capacità di previsione sia rispetto alla rivoluzione telematica e alle modalità di interazione con gli spazi virtuali che relativamente a metodi di impostazione progettuale delle prime fasi dei concept di prodotto, una pratica radicata nell’ambito del design, ma che oggi influenza la cultura del progetto dall’architettura alla moda. L’attualità dell’immaginazione senza fili si rintraccia nell’attitudine, soprattutto delle ultime generazioni, a procedimenti naif in cui le idee prendono corpo attingendo con estrema libertà a magazzini mentali di immagini. Dal “saccheggio” durante le navigazioni in rete alla raccolta di disparati flussi di dati, si forma il marinettiano “seguito ininterrotto di immagini nuove”. Nello scenario dinamico e simultaneo dipinto dai futuristi il ricordo agisce sul progetto come “elemento di intensificazione plastica” indipendente da ogni unità di tempo e luogo, mentre lo “stile orchestrale.. policromo, polimorfo, polifonico” delle analogie produce strette e inaspettate associazioni. E’ sempre Marinetti che nel Manifesto dello splendore geometrico e meccanico e la sensibilità numerica del 1914 propone l’applicazione dei segni matematici + - x = al pensiero e alla scrittura anticipando la contrazione dei linguaggi digitali, veloci e immediati, fatti di abbreviazioni. Gli “ingranaggi anonimi” inventati per i sensi futuristi si contrappongono con la loro semplicità astratta alla bellezza “romantica, nostalgica, nebbiosa, pittoresca, imprecisa, agreste…che sa di muffa e tisi e…servono ad ottenere delle meravigliose sintesi”. Come i futuristi avevano immaginato e la modernità ha introdotto, la velocità è diventata una componente di base dell’antropologia culturale, anche se oggi non corrisponde più alla rapidità di spostamento di un corpo nello spazio in una determinata unità di tempo, ma alla navigazione ubiqua e caotica dell’internauta in un’unica realtà interconnessa.
2009
Storia dell'arte; Storia del design; Materiali e tecniche futuriste; Trasversalità disciplinare
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Anticipazioni futuriste: attualità dell'immaginazione senza fili / DAL FALCO, Federica. - In: AR. - ISSN 0392-2014. - STAMPA. - 83:(2009), pp. 42-45.
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