Il saggio, nella prima parte, illustra i criteri che sono stati adottati per realizzare la restituzione grafica delle piante e delle sezioni di tutti i livelli del palazzo dei Convertendi prima della demolizione, mettendo a confronto l’iconografia nota sull’edificio con due inedite serie di disegni (planimetrie e sezioni in scala 1:100), alle quali è allegata una Perizia descrittiva dell’8 luglio 1937. Dopo aver verificato che questi ultimi elaborati non costituiscono un rilievo, ma delineano la consistenza del palazzo al 1937, il perimetro dell’organismo architettonico e la dimensione dei corpi di fabbrica sono stati determinati sulla base del rilevamento aereofotogrammetrico dello stato attuale di Borgo, del Catasto Urbano di Pio VIII (1819-22), delle piante del piano terreno e del piano nobile della prima raccolta di grafici e della planimetria non quotata di Ottaviano Mascherino (1591-1603). Rispetto a quest’ultimo disegno in particolare, risulta coincidente nei due gruppi di piante moderne, la morfologia del tessuto murario che costituisce la struttura portante del palazzo, prospiciente su Borgo Nuovo e su piazza Scossacavalli e con due unità edilizie su Borgo Vecchio. Per la scansione delle aperture dei prospetti su via Alessandrina e sulla piazza, si è tenuto conto prevalentemente delle testimonianze fotografiche dell’Album delle demolizioni del 1937, dal momento che la disposizione delle finestre, in tutti gli elaborati, corrisponde solo in parte con la realtà costruttiva dell’edificio anteriore alla distruzione. Per la distribuzione funzionale interna si è fatto riferimento al secondo insieme di planimetrie degli anni trenta, poiché in queste la relazione tra gli ambienti ai diversi livelli e le destinazioni d’uso (graficizzate in elaborati separati), coincidono con quanto riportato la Perizia descrittiva. Sullo stesso documento scritto ci si è basati per il disegno dei sistemi di collegamento verticale e per la definizione degli orizzontamenti (volte e solai), accuratamente descritti, ma assenti nei disegni. Per il fronte su Borgo Vecchio, sono stati presi in considerazione il materiale fotografico datato al 1929, gli acquarelli di Giuseppe Fammilume del 1936 e gli schizzi di Carlo Dottarelli del 1937, che risultano essere le uniche immagini degli edifici seriali che compongono questo prospetto. Tutte queste scelte sono state motivate dall’impossibilità di fare esperienza diretta di un’architettura che non esiste più tramite il suo rilievo: in questo caso, è stata redatta una restituzione (con piante e sezioni in scala) che è la sintesi di tutte le informazioni fornite dalla ricerca storica e che ha permesso di comprendere l’impianto tipologico-funzionale e strutturale e i materiali di finitura del palazzo dei Convertendi precedentemente alla sua demolizione. Da queste conoscenze, nella seconda parte del contributo, è stata affrontata l’analisi descrittiva dell’edificio. È stato definito un complesso architettonico articolato in due corpi di fabbrica tra loro ortogonali, prospettanti su Borgo Nuovo e su piazza Scossacavalli (che costituiscono il palazzo propriamente detto), a cui si aggiunge il terzo fabbricato funzionalmente autonomo a richiudere il perimetro su Borgo Vecchio. La descrizione dell’organismo architettonico ha reso possibile il processo di comprensione dello schema distributivo con gli ingressi (principali e secondari), i percorsi interni (e la relativa gerarchia) e i sistemi di risalita ai diversi livelli; la lettura della morfologia delle maglie murarie che definiscono l’ossatura portante dell’edificio e delle strutture di orizzontamento (volte e solai); il riconoscimento della tipologia dei prospetti su Borgo Nuovo, piazza Scossacavalli e Borgo Vecchio e l’individuazione delle destinazioni d’uso e delle singole unità edilizie, in tutti piani. In conclusione, l’indagine descrittiva del palazzo dei Convertendi ha evidenziato la complessità della disposizione dei tessuti murari, a cui corrisponde la varietà dell’articolazione volumetrica dell’ultima utilizzazione prima della demolizione nel 1937: un risultato possibile solo attraverso l’operazione di restituzione grafica, sulla base di tutte le testimonianze grafiche, fotografiche e documentarie acquisite tramite la ricerca storica.

Il palazzo dei Convertendi, 1937. Criteri per la restituzione grafica e analisi descrittiva dell'organismo architettonico / DAL MAS, Roberta Maria. - In: QUADERNI DELL’ISTITUTO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA. - ISSN 0485-4152. - STAMPA. - Fascicolo 53:Nuova Serie(2010), pp. 5-24.

Il palazzo dei Convertendi, 1937. Criteri per la restituzione grafica e analisi descrittiva dell'organismo architettonico

DAL MAS, Roberta Maria
2010

Abstract

Il saggio, nella prima parte, illustra i criteri che sono stati adottati per realizzare la restituzione grafica delle piante e delle sezioni di tutti i livelli del palazzo dei Convertendi prima della demolizione, mettendo a confronto l’iconografia nota sull’edificio con due inedite serie di disegni (planimetrie e sezioni in scala 1:100), alle quali è allegata una Perizia descrittiva dell’8 luglio 1937. Dopo aver verificato che questi ultimi elaborati non costituiscono un rilievo, ma delineano la consistenza del palazzo al 1937, il perimetro dell’organismo architettonico e la dimensione dei corpi di fabbrica sono stati determinati sulla base del rilevamento aereofotogrammetrico dello stato attuale di Borgo, del Catasto Urbano di Pio VIII (1819-22), delle piante del piano terreno e del piano nobile della prima raccolta di grafici e della planimetria non quotata di Ottaviano Mascherino (1591-1603). Rispetto a quest’ultimo disegno in particolare, risulta coincidente nei due gruppi di piante moderne, la morfologia del tessuto murario che costituisce la struttura portante del palazzo, prospiciente su Borgo Nuovo e su piazza Scossacavalli e con due unità edilizie su Borgo Vecchio. Per la scansione delle aperture dei prospetti su via Alessandrina e sulla piazza, si è tenuto conto prevalentemente delle testimonianze fotografiche dell’Album delle demolizioni del 1937, dal momento che la disposizione delle finestre, in tutti gli elaborati, corrisponde solo in parte con la realtà costruttiva dell’edificio anteriore alla distruzione. Per la distribuzione funzionale interna si è fatto riferimento al secondo insieme di planimetrie degli anni trenta, poiché in queste la relazione tra gli ambienti ai diversi livelli e le destinazioni d’uso (graficizzate in elaborati separati), coincidono con quanto riportato la Perizia descrittiva. Sullo stesso documento scritto ci si è basati per il disegno dei sistemi di collegamento verticale e per la definizione degli orizzontamenti (volte e solai), accuratamente descritti, ma assenti nei disegni. Per il fronte su Borgo Vecchio, sono stati presi in considerazione il materiale fotografico datato al 1929, gli acquarelli di Giuseppe Fammilume del 1936 e gli schizzi di Carlo Dottarelli del 1937, che risultano essere le uniche immagini degli edifici seriali che compongono questo prospetto. Tutte queste scelte sono state motivate dall’impossibilità di fare esperienza diretta di un’architettura che non esiste più tramite il suo rilievo: in questo caso, è stata redatta una restituzione (con piante e sezioni in scala) che è la sintesi di tutte le informazioni fornite dalla ricerca storica e che ha permesso di comprendere l’impianto tipologico-funzionale e strutturale e i materiali di finitura del palazzo dei Convertendi precedentemente alla sua demolizione. Da queste conoscenze, nella seconda parte del contributo, è stata affrontata l’analisi descrittiva dell’edificio. È stato definito un complesso architettonico articolato in due corpi di fabbrica tra loro ortogonali, prospettanti su Borgo Nuovo e su piazza Scossacavalli (che costituiscono il palazzo propriamente detto), a cui si aggiunge il terzo fabbricato funzionalmente autonomo a richiudere il perimetro su Borgo Vecchio. La descrizione dell’organismo architettonico ha reso possibile il processo di comprensione dello schema distributivo con gli ingressi (principali e secondari), i percorsi interni (e la relativa gerarchia) e i sistemi di risalita ai diversi livelli; la lettura della morfologia delle maglie murarie che definiscono l’ossatura portante dell’edificio e delle strutture di orizzontamento (volte e solai); il riconoscimento della tipologia dei prospetti su Borgo Nuovo, piazza Scossacavalli e Borgo Vecchio e l’individuazione delle destinazioni d’uso e delle singole unità edilizie, in tutti piani. In conclusione, l’indagine descrittiva del palazzo dei Convertendi ha evidenziato la complessità della disposizione dei tessuti murari, a cui corrisponde la varietà dell’articolazione volumetrica dell’ultima utilizzazione prima della demolizione nel 1937: un risultato possibile solo attraverso l’operazione di restituzione grafica, sulla base di tutte le testimonianze grafiche, fotografiche e documentarie acquisite tramite la ricerca storica.
2010
Palazzo Convertendi; Restituzione grafica; Palazzo Caprini
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il palazzo dei Convertendi, 1937. Criteri per la restituzione grafica e analisi descrittiva dell'organismo architettonico / DAL MAS, Roberta Maria. - In: QUADERNI DELL’ISTITUTO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA. - ISSN 0485-4152. - STAMPA. - Fascicolo 53:Nuova Serie(2010), pp. 5-24.
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