The "" existing project "" is configured as a paradigm in which to work for the preservation, improvement, modification of the urban fabric through maintenance strategies, reuse, redevelopment and sustainable management. To promote practical, "" virtuous "" is therefore necessary to address challenging environmental compatibility, measure the resources, evaluate alternatives, trying to "" move "" the least amount of material possible. Flexibility, integration and control bioclimatic define, therefore, the right approach for un'innovata definition of ways and means on the existing. Place the design of the existing perspective of sustainable human development is to understand reality as it unfolds, transforming the static view of a dynamic approach that considers the life cycle of theoretical and methodological foundation for an expanded interpretation of the idea of ​​recovering, with an integrated approach articulated in different levels. A reflection on the past history leads to see how each term owes its architectural expression from the most advanced construction techniques of his time and how innovation in the language is necessarily subject to the constructive processes of renewal and the capacity building of the operators of the process. The interventions on the existing, through the introduction of technical devices, networks, and materials, resulting in a substantial difference, a "duality" between the artifact to be preserved in its historic identity and the new use that the project faces, composing the new with the existing in their substantial diversity, through different approaches: Do not work on the existing (ignore the wrapper, place elements of setting up and preparing the technical infrastructure)

Il "progetto dell'esistente" si configura come paradigma in cui operare per la conservazione, il miglioramento, la modificazione del tessuto insediativo attraverso strategie di manutenzione, riuso, riqualificazione e gestione sostenibili. Per promuovere pratiche "virtuose" è necessario, pertanto, prefiggersi obiettivi di compatibilità ambientale, misurare le risorse, valutare le alternative, tentando di "muovere" la minor quantità di materia possibile. Flessibilità, integrazione e controllo bioclimatico definiscono, quindi, l'approccio più corretto per un'innovata definizione delle modalità d'intervento sull'esistente. Porre il progetto dell’esistente nell'ottica dello sviluppo umano sostenibile significa comprendere la realtà nel suo divenire, trasformando la visione statica in un approccio dinamico che consideri il ciclo di vita fondamento teorico-metodologico, per una ampliata interpretazione dell'idea del recuperare, con un approccio articolato in diversi livelli integrati. Una riflessione sulla storia passata conduce ad osservare come ogni periodo tragga la propria espressione architettonica dalle più avanzate tecniche costruttive del suo tempo e come l’innovazione del linguaggio sia necessariamente subordinata ai processi di rinnovamento costruttivo ed alle capacità costruttive degli operatori del processo. Le azioni di intervento sull’esistente, attraverso l’immissione di dispositivi tecnici, reti e materiali, determinano una diversità sostanziale, una “dualità” tra il manufatto da conservare nella sua identità storica e il nuovo uso che il progetto deve affrontare, componendo il nuovo con l’esistente nella loro sostanziale diversità, attraverso approcci differenziati: Non intervenire sull’esistente (ignorare l’involucro, collocare elementi di allestimento e predisporre infrastrutture tecniche); Costruire sull’esistente (ri-scrivere la superficie, il colore, la tessitura , la luce), Costruire nell’esistente (ri-organizzare lo spazio, inserire un frammento senza nascondere ciò che c’era); Ampliare l’esistente (costruire verso l’esterno ‘a partire’ dall’esistente, collocare (il nuovo) in relazione con ciò che c’era); Costruire l’esistente (sulle tracce dell’esistente, ri-scrivere la memoria, re-interpretare ciò che c’era...). Emerge, quindi, la necessità della “differenza” che tende a distinguere, a rendere autonome e riconoscibili le parti e gli elementi, misurando una “distanza” e nello stesso tempo una “fusione” da ricomporre nell’unità dell’intervento di trasformazione rispetto all’obiettivo della conservazione.

Il progetto dell'esistente. Cultura tecnologica e sostenibilità ambientale nell’intervento di riqualificazione dell’ambiente costruito / Baiani, Serena. - STAMPA. - (2010), pp. 855-866. (Intervento presentato al convegno Abitare il futuro ... dopo Copenhagen - Giornate Internazionali di Studio tenutosi a Napoli).

Il progetto dell'esistente. Cultura tecnologica e sostenibilità ambientale nell’intervento di riqualificazione dell’ambiente costruito

BAIANI, Serena
2010

Abstract

The "" existing project "" is configured as a paradigm in which to work for the preservation, improvement, modification of the urban fabric through maintenance strategies, reuse, redevelopment and sustainable management. To promote practical, "" virtuous "" is therefore necessary to address challenging environmental compatibility, measure the resources, evaluate alternatives, trying to "" move "" the least amount of material possible. Flexibility, integration and control bioclimatic define, therefore, the right approach for un'innovata definition of ways and means on the existing. Place the design of the existing perspective of sustainable human development is to understand reality as it unfolds, transforming the static view of a dynamic approach that considers the life cycle of theoretical and methodological foundation for an expanded interpretation of the idea of ​​recovering, with an integrated approach articulated in different levels. A reflection on the past history leads to see how each term owes its architectural expression from the most advanced construction techniques of his time and how innovation in the language is necessarily subject to the constructive processes of renewal and the capacity building of the operators of the process. The interventions on the existing, through the introduction of technical devices, networks, and materials, resulting in a substantial difference, a "duality" between the artifact to be preserved in its historic identity and the new use that the project faces, composing the new with the existing in their substantial diversity, through different approaches: Do not work on the existing (ignore the wrapper, place elements of setting up and preparing the technical infrastructure)
2010
Abitare il futuro ... dopo Copenhagen - Giornate Internazionali di Studio
Il "progetto dell'esistente" si configura come paradigma in cui operare per la conservazione, il miglioramento, la modificazione del tessuto insediativo attraverso strategie di manutenzione, riuso, riqualificazione e gestione sostenibili. Per promuovere pratiche "virtuose" è necessario, pertanto, prefiggersi obiettivi di compatibilità ambientale, misurare le risorse, valutare le alternative, tentando di "muovere" la minor quantità di materia possibile. Flessibilità, integrazione e controllo bioclimatico definiscono, quindi, l'approccio più corretto per un'innovata definizione delle modalità d'intervento sull'esistente. Porre il progetto dell’esistente nell'ottica dello sviluppo umano sostenibile significa comprendere la realtà nel suo divenire, trasformando la visione statica in un approccio dinamico che consideri il ciclo di vita fondamento teorico-metodologico, per una ampliata interpretazione dell'idea del recuperare, con un approccio articolato in diversi livelli integrati. Una riflessione sulla storia passata conduce ad osservare come ogni periodo tragga la propria espressione architettonica dalle più avanzate tecniche costruttive del suo tempo e come l’innovazione del linguaggio sia necessariamente subordinata ai processi di rinnovamento costruttivo ed alle capacità costruttive degli operatori del processo. Le azioni di intervento sull’esistente, attraverso l’immissione di dispositivi tecnici, reti e materiali, determinano una diversità sostanziale, una “dualità” tra il manufatto da conservare nella sua identità storica e il nuovo uso che il progetto deve affrontare, componendo il nuovo con l’esistente nella loro sostanziale diversità, attraverso approcci differenziati: Non intervenire sull’esistente (ignorare l’involucro, collocare elementi di allestimento e predisporre infrastrutture tecniche); Costruire sull’esistente (ri-scrivere la superficie, il colore, la tessitura , la luce), Costruire nell’esistente (ri-organizzare lo spazio, inserire un frammento senza nascondere ciò che c’era); Ampliare l’esistente (costruire verso l’esterno ‘a partire’ dall’esistente, collocare (il nuovo) in relazione con ciò che c’era); Costruire l’esistente (sulle tracce dell’esistente, ri-scrivere la memoria, re-interpretare ciò che c’era...). Emerge, quindi, la necessità della “differenza” che tende a distinguere, a rendere autonome e riconoscibili le parti e gli elementi, misurando una “distanza” e nello stesso tempo una “fusione” da ricomporre nell’unità dell’intervento di trasformazione rispetto all’obiettivo della conservazione.
progetto dell'esistente; cultura tecnologica; sostenibilità ambientale
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Il progetto dell'esistente. Cultura tecnologica e sostenibilità ambientale nell’intervento di riqualificazione dell’ambiente costruito / Baiani, Serena. - STAMPA. - (2010), pp. 855-866. (Intervento presentato al convegno Abitare il futuro ... dopo Copenhagen - Giornate Internazionali di Studio tenutosi a Napoli).
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