L’alessitimia indica un deficit nella capacità di percepire, elaborare e comunicare le emozioni. Alcuni studi hanno evidenziato che gli ipertesi presentano livelli più alti di alessitimia rispetto alla popolazione normale. Tale relazione, tuttavia, non risulta lineare ma è presente esclusivamente nelle persone con livelli pressori sufficientemente elevati da richiedere un Trattamento Farmacologico Antipertensivo (TFA). Studi neuropsicologici evidenziano un differente coinvolgimento di alcune aree sottocorticali, in particolare l’amigdala, deputate a percepire le emozioni, mentre alcune regioni corticali, in particolare quelle prefrontali e la corteccia cingolata, sarebbero deputate all’elaborazione cognitiva delle emozioni. Lo strumento più utilizzato per valutare l’alessitimia è la Toronto Alexithymia Scale. L’ultima versione a 20 item (TAS-20) ha migliorato le sue proprietà psicometriche a scapito di una limitata valutazione della percezione emotiva. Recentemente è stato sviluppato il Bermond-Vorst Alexithymia Questionnaire (BVAQ), che valuta due macro-fattori: l’affettività emozionante, collegata alla percezione emotiva, e l’elaborazione cognitiva delle emozioni. Scopo del presente studio è valutare se gli ipertesi che utilizzano un TFA, rispetto a quelli che non ne fanno uso, presentino maggiori deficit sia nell’affetività emozionante che nell’elaborazione cognitiva. Hanno partecipato 97 pazienti (Uomini/Donne=44/53; età media=54,96±12,76) con diagnosi di ipertensione essenziale cha hanno compilato la versione italiana del BVAQ. Sono state condotte delle ANCOVA considerando come fattore indipendente il TFA (Sì/No), l’età come covariata e come variabili dipendenti i punteggi del BVAQ. L’ANCOVA sul Punteggio Totale del BVAQ ha indicato maggiori livelli di alessitimia nei pazienti con TFA rispetto a quelli senza TFA (p<.001). Contribuiscono a questo effetto sia l’affettività emozionante (p<.05), sia l’elaborazione cognitiva (p<.001). Inoltre, risultano significative anche le seguenti dimensioni del macro-fattore di elaborazione cognitiva: analizzare (p<.02) e verbalizzare le emozioni (p<.01). I risultati confermano caratteristiche alessitimiche, con particolare difficoltà nell’elaborazione cognitiva delle emozioni, nei pazienti sottoposti a TFA, che presentano un’ipertensione più severa e/o da maggior tempo rispetto a coloro che non ne fanno uso. Questi risultati hanno importanti implicazioni per la progettazione d'interventi volti al miglioramento delle abilità di elaborazione e comunicazione delle emozioni negli ipertesi.

Alessitimia e ipertensione: il ruolo dell’affettività emozionante e dell’elaborazione cognitiva / Mingarelli, A; Casagrande, Maria; Benevento, M; Germano', Giuseppe Italo Walter; Vernamonte, M; Saponaro, I; Giordano, V.. - In: IPERTENSIONE E PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE. - ISSN 1122-8601. - STAMPA. - (2009), pp. 158-158.

Alessitimia e ipertensione: il ruolo dell’affettività emozionante e dell’elaborazione cognitiva

CASAGRANDE, Maria;GERMANO', Giuseppe Italo Walter;
2009

Abstract

L’alessitimia indica un deficit nella capacità di percepire, elaborare e comunicare le emozioni. Alcuni studi hanno evidenziato che gli ipertesi presentano livelli più alti di alessitimia rispetto alla popolazione normale. Tale relazione, tuttavia, non risulta lineare ma è presente esclusivamente nelle persone con livelli pressori sufficientemente elevati da richiedere un Trattamento Farmacologico Antipertensivo (TFA). Studi neuropsicologici evidenziano un differente coinvolgimento di alcune aree sottocorticali, in particolare l’amigdala, deputate a percepire le emozioni, mentre alcune regioni corticali, in particolare quelle prefrontali e la corteccia cingolata, sarebbero deputate all’elaborazione cognitiva delle emozioni. Lo strumento più utilizzato per valutare l’alessitimia è la Toronto Alexithymia Scale. L’ultima versione a 20 item (TAS-20) ha migliorato le sue proprietà psicometriche a scapito di una limitata valutazione della percezione emotiva. Recentemente è stato sviluppato il Bermond-Vorst Alexithymia Questionnaire (BVAQ), che valuta due macro-fattori: l’affettività emozionante, collegata alla percezione emotiva, e l’elaborazione cognitiva delle emozioni. Scopo del presente studio è valutare se gli ipertesi che utilizzano un TFA, rispetto a quelli che non ne fanno uso, presentino maggiori deficit sia nell’affetività emozionante che nell’elaborazione cognitiva. Hanno partecipato 97 pazienti (Uomini/Donne=44/53; età media=54,96±12,76) con diagnosi di ipertensione essenziale cha hanno compilato la versione italiana del BVAQ. Sono state condotte delle ANCOVA considerando come fattore indipendente il TFA (Sì/No), l’età come covariata e come variabili dipendenti i punteggi del BVAQ. L’ANCOVA sul Punteggio Totale del BVAQ ha indicato maggiori livelli di alessitimia nei pazienti con TFA rispetto a quelli senza TFA (p<.001). Contribuiscono a questo effetto sia l’affettività emozionante (p<.05), sia l’elaborazione cognitiva (p<.001). Inoltre, risultano significative anche le seguenti dimensioni del macro-fattore di elaborazione cognitiva: analizzare (p<.02) e verbalizzare le emozioni (p<.01). I risultati confermano caratteristiche alessitimiche, con particolare difficoltà nell’elaborazione cognitiva delle emozioni, nei pazienti sottoposti a TFA, che presentano un’ipertensione più severa e/o da maggior tempo rispetto a coloro che non ne fanno uso. Questi risultati hanno importanti implicazioni per la progettazione d'interventi volti al miglioramento delle abilità di elaborazione e comunicazione delle emozioni negli ipertesi.
2009
Ipertensione; Alessitimia
01 Pubblicazione su rivista::01h Abstract in rivista
Alessitimia e ipertensione: il ruolo dell’affettività emozionante e dell’elaborazione cognitiva / Mingarelli, A; Casagrande, Maria; Benevento, M; Germano', Giuseppe Italo Walter; Vernamonte, M; Saponaro, I; Giordano, V.. - In: IPERTENSIONE E PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE. - ISSN 1122-8601. - STAMPA. - (2009), pp. 158-158.
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