The study of some particular urban contexts has provided the opportunity to closely observe what they can intentionally make programs and public interventions in urban areas afflicted by the presence of organized crime. It has been so developed the thesis that land use decisions can, more or less intentionally, to help combat this form of grounding and the perverse effects of organized crime in the territories. If policies are contrary to "the particular type of public policies aimed at lowering the marginal benefit of the criminal actions or to increase the marginal cost by increasing the cost of sanctions or the likelihood that the criminal is struck," there is a certain family of urban practices united by the power of contrast to the activities of criminal organizations. With this knowledge have been investigated technical and design elements useful for the containment of effects of deregulation due to the presence of criminal organizations. Have been identified repertoires of urban practices that have interpreted the opposition to the presence and control of the territory by organized crime, such as playing new public goods or simply new areas of regulation and common life: a set of practices ranging from technical regulations the planning and implementation of local development interventions, the return to public uses of a square or a house of quality (even confiscated) in areas heavily degraded to the definition of a protected area for the reduction of unauthorized building. These practices contribute concretely to the transformation of parts of cities and territories 'disputed' criminal organizations: the redevelopment and, more generally, improving the quality of life and the relationship between citizens and institutions, in fact, seem to land ( still not sufficiently beaten) the challenge to the control of the territory by the criminal powers.

Lo studio di alcuni particolari contesti urbani ha offerto l’occasione di osservare da vicino cosa possano intenzionalmente fare programmi e interventi pubblici in ambiti urbani afflitti dalla presenza della criminalità organizzata. Si è andata così sviluppando la tesi che le scelte urbanistiche possono, più o meno intenzionalmente, contribuire a contrastare le forme di radicamento e gli effetti perversi della criminalità organizzata sui territori. Se le politiche di contrasto sono “quel particolare tipo di politiche pubbliche indirizzate ad abbassare il beneficio marginale delle azioni criminali o ad accrescerne il costo marginale attraverso l’aumento del costo delle sanzioni o della probabilità che il criminale venga colpito”, esiste una certa famiglia di pratiche urbane accomunate dalle potenzialità di contrasto alle attività delle organizzazioni criminali. Con questa consapevolezza sono stati ricercati elementi tecnici e progettuali utili per il contenimento degli effetti di sregolazione dovuti alla presenza delle organizzazioni criminali. Sono stati individuati repertori di pratiche urbane che hanno interpretato la contrapposizione alla presenza e al controllo del territorio da parte della criminalità organizzata, ad esempio riproducendo nuovi beni pubblici o semplicemente nuovi spazi di regolazione e vita comune: un insieme di pratiche che va dalle normative tecniche alla programmazione e attuazione degli interventi di sviluppo locale; dalla restituzione agli usi pubblici di una piazza o un immobile di pregio (anche confiscato) in aree fortemente degradate alla delimitazione di un’area protetta per la riduzione degli abusi edilizi. Tali pratiche contribuiscono, concretamente, alla trasformazione di parti di città e di territori ‘contesi’ alle organizzazioni criminali: la riqualificazione e, più in generale, il miglioramento della qualità della vita e del rapporto tra cittadini e istituzioni, infatti, sembrano i terreni (ancora non sufficientemente battuti) della sfida al controllo del territorio da parte dei poteri criminali.

Tra tecniche, sregolazioni e anomalie: pratiche urbane di contrasto in territori contesi / DE LEO, Daniela. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - ELETTRONICO. - (2011), pp. 1-6.

Tra tecniche, sregolazioni e anomalie: pratiche urbane di contrasto in territori contesi

DE LEO, DANIELA
2011

Abstract

The study of some particular urban contexts has provided the opportunity to closely observe what they can intentionally make programs and public interventions in urban areas afflicted by the presence of organized crime. It has been so developed the thesis that land use decisions can, more or less intentionally, to help combat this form of grounding and the perverse effects of organized crime in the territories. If policies are contrary to "the particular type of public policies aimed at lowering the marginal benefit of the criminal actions or to increase the marginal cost by increasing the cost of sanctions or the likelihood that the criminal is struck," there is a certain family of urban practices united by the power of contrast to the activities of criminal organizations. With this knowledge have been investigated technical and design elements useful for the containment of effects of deregulation due to the presence of criminal organizations. Have been identified repertoires of urban practices that have interpreted the opposition to the presence and control of the territory by organized crime, such as playing new public goods or simply new areas of regulation and common life: a set of practices ranging from technical regulations the planning and implementation of local development interventions, the return to public uses of a square or a house of quality (even confiscated) in areas heavily degraded to the definition of a protected area for the reduction of unauthorized building. These practices contribute concretely to the transformation of parts of cities and territories 'disputed' criminal organizations: the redevelopment and, more generally, improving the quality of life and the relationship between citizens and institutions, in fact, seem to land ( still not sufficiently beaten) the challenge to the control of the territory by the criminal powers.
2011
Lo studio di alcuni particolari contesti urbani ha offerto l’occasione di osservare da vicino cosa possano intenzionalmente fare programmi e interventi pubblici in ambiti urbani afflitti dalla presenza della criminalità organizzata. Si è andata così sviluppando la tesi che le scelte urbanistiche possono, più o meno intenzionalmente, contribuire a contrastare le forme di radicamento e gli effetti perversi della criminalità organizzata sui territori. Se le politiche di contrasto sono “quel particolare tipo di politiche pubbliche indirizzate ad abbassare il beneficio marginale delle azioni criminali o ad accrescerne il costo marginale attraverso l’aumento del costo delle sanzioni o della probabilità che il criminale venga colpito”, esiste una certa famiglia di pratiche urbane accomunate dalle potenzialità di contrasto alle attività delle organizzazioni criminali. Con questa consapevolezza sono stati ricercati elementi tecnici e progettuali utili per il contenimento degli effetti di sregolazione dovuti alla presenza delle organizzazioni criminali. Sono stati individuati repertori di pratiche urbane che hanno interpretato la contrapposizione alla presenza e al controllo del territorio da parte della criminalità organizzata, ad esempio riproducendo nuovi beni pubblici o semplicemente nuovi spazi di regolazione e vita comune: un insieme di pratiche che va dalle normative tecniche alla programmazione e attuazione degli interventi di sviluppo locale; dalla restituzione agli usi pubblici di una piazza o un immobile di pregio (anche confiscato) in aree fortemente degradate alla delimitazione di un’area protetta per la riduzione degli abusi edilizi. Tali pratiche contribuiscono, concretamente, alla trasformazione di parti di città e di territori ‘contesi’ alle organizzazioni criminali: la riqualificazione e, più in generale, il miglioramento della qualità della vita e del rapporto tra cittadini e istituzioni, infatti, sembrano i terreni (ancora non sufficientemente battuti) della sfida al controllo del territorio da parte dei poteri criminali.
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Tra tecniche, sregolazioni e anomalie: pratiche urbane di contrasto in territori contesi / DE LEO, Daniela. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - ELETTRONICO. - (2011), pp. 1-6.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/375739
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