Il presente articolo mostra i risultati ottenuti in un lavoro sperimentale presso l’impianto di depurazione acque reflue di Roma Nord, gestito dall’ACEA S.p.A., relativi ad un processo di pre-denitrificazione su reattore sequenziale discontinuo SBR Sequencing Batch Reactor. In una precedente campagna il reattore SBR era stato alimentato con liquame effluente dal sedimentatore primario dell’impianto; nella presente campagna l’effluente primario in ingresso all’SBR è stato sostituito con liquame chiariflocculato con calce e polielettroliti, dei quali sono stati precedentemente determinati il dosaggio e le condizioni operative ottimali. L’SBR è stato sottoposto a due strategie di pre-denitrificazione: la prima operante con 3 cicli giornalieri ognuno di 8 ore e la seconda operante con 4 cicli giornalieri ognuno di 6 ore. Per la prima strategia il carbonio organico interno si è dimostrato insufficiente per ottenere i livelli voluti di denitrificazione ed è stato successivamente integrato con una fonte di carbonio esterna, quale il metanolo. Per la seconda strategia, in base ai risultati ottenuti dalla prima, nell’alimentazione è stato sin dall’inizio aggiunto del metanolo ed è stata cambiata la gestione del ciclo, la durata delle fasi ed il rapporto tra il volume residuo e quello totale. Durante ogni campagna è stata effettuata la caratterizzazione dell’influente e dell’effluente, sia in fase aerobica che anossica, in termini delle diverse frazioni di COD e azoto; inoltre sono state determinate la biomassa attiva e le costanti cinetiche attraverso lo studio delle singole fasi. E’ attualmente in corso una sperimentazione di post-denitrificazione sull’SBR nella quale la fase anossica è stata inserita dopo la fase di nitrificazione, al fine di aumentare l’efficienza del processo di rimozione dell’azoto e ottimizzare l’utilizzo del metanolo.

Pre-denitrificazione in sequencing batch reactor alimentato con chiariflocculato / A., DI PINTO; Farabegoli, Geneve; Rolle, Enrico; S., Turrisi. - ELETTRONICO. - (2002), pp. ---. (Intervento presentato al convegno Simposio italo-brasiliano di ingegneria sanitaria e ambientale tenutosi a Vitoria, Brasile nel 1-5 Settembre 2002).

Pre-denitrificazione in sequencing batch reactor alimentato con chiariflocculato

FARABEGOLI, Geneve;ROLLE, Enrico;
2002

Abstract

Il presente articolo mostra i risultati ottenuti in un lavoro sperimentale presso l’impianto di depurazione acque reflue di Roma Nord, gestito dall’ACEA S.p.A., relativi ad un processo di pre-denitrificazione su reattore sequenziale discontinuo SBR Sequencing Batch Reactor. In una precedente campagna il reattore SBR era stato alimentato con liquame effluente dal sedimentatore primario dell’impianto; nella presente campagna l’effluente primario in ingresso all’SBR è stato sostituito con liquame chiariflocculato con calce e polielettroliti, dei quali sono stati precedentemente determinati il dosaggio e le condizioni operative ottimali. L’SBR è stato sottoposto a due strategie di pre-denitrificazione: la prima operante con 3 cicli giornalieri ognuno di 8 ore e la seconda operante con 4 cicli giornalieri ognuno di 6 ore. Per la prima strategia il carbonio organico interno si è dimostrato insufficiente per ottenere i livelli voluti di denitrificazione ed è stato successivamente integrato con una fonte di carbonio esterna, quale il metanolo. Per la seconda strategia, in base ai risultati ottenuti dalla prima, nell’alimentazione è stato sin dall’inizio aggiunto del metanolo ed è stata cambiata la gestione del ciclo, la durata delle fasi ed il rapporto tra il volume residuo e quello totale. Durante ogni campagna è stata effettuata la caratterizzazione dell’influente e dell’effluente, sia in fase aerobica che anossica, in termini delle diverse frazioni di COD e azoto; inoltre sono state determinate la biomassa attiva e le costanti cinetiche attraverso lo studio delle singole fasi. E’ attualmente in corso una sperimentazione di post-denitrificazione sull’SBR nella quale la fase anossica è stata inserita dopo la fase di nitrificazione, al fine di aumentare l’efficienza del processo di rimozione dell’azoto e ottimizzare l’utilizzo del metanolo.
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