Diagnosi di personalità, alleanza terapeutica e meccanismi di difesa: il caso di Katja

Obiettivo del nostro lavoro è analizzare il caso di K da tre punti di vista diversi e interrelati: la diagnosi della personalità, i meccanismi di difesa e l’alleanza terapeutica. Abbiamo valutato la personalità di K all’inizio e alla fine della sua terapia servendoci della Shedler Westen Assessment Procedure-200 (SWAP-200; Westen, Shedler, 1999a, b), uno strumento che permette di rilevare le modificazioni qualitative e quantitative cui la personalità va incontro nel corso del trattamento. I meccanismi di difesa di K sono stati invece valutati in quattro diverse fasi della terapia per mezzo della Defense Mechanism Rating Scale (DMRS; Perry, 1990), strumento che fornisce un quadro qualitativo e quantitativo delle singole difese e della loro organizzazione globale. Abbiamo quindi valutato l’alleanza terapeutica per mezzo dell’Indice di Valutazione dell’Alleanza Terapeutica (IVAT; Colli, Lingiardi, 2002), strumento che scompone il costrutto dell’alleanza in marker di rottura diretti (MD), marker di rottura indiretti (MI) e marker di risoluzione (RM), permettendo una valutazione qualitativa e quantitativa di ognuno di questi tre indici e di un indice globale di alleanza. Abbiamo quindi deciso di collocare gli interventi del terapeuta lungo un continuum espressivo-supportivo servendoci del continuum proposto da Gabbard (2000) e li abbiamo confrontati con le siglature che le comunicazioni del paziente potevano ottenere con l’IVAT: ci interessava capire se esistesse una correlazione tra natura degli interventi del terapeuta e livello dell’alleanza mostrata dal paziente. Abbiamo scelto di valutare stile di personalità, meccanismi di difesa e alleanza terapeutica perché queste tre dimensioni, oltre a essere tra i principali oggetti di studio del nostro gruppo (ad es. Westen, Shedler, Lingiardi, 2003; Lingiardi, Shedler, Gazzillo, 2006; Lingiardi, Filippucci, Baiocco, 2005; Lingiardi et al., 1999; Lingiardi, Madeddu, 2002; Lingiardi, 2002; Lingiardi, 2006; Gazzillo, 2006; De Bei, 2006), sono tra i fattori che Norcross (2002) ha indicato come fondamentali per lo studio delle “psychotherapy relationships that work”.