Il contributo intende descrivere le potenzialità di ricerca sulla pratica, alquanto frequente presso gli organi di risoluzione delle controversie dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, di ricorrere a fonti lessicografiche per chiarire e interpretare parole e termini di trattati internazionali. In un simile contesto, problemi di natura interpretativa intralinguistica si intrecciano a problemi di ordine culturale e interlinguistico. Il lessico giuridico è disponibile ad accogliere, in linea di principio, qualunque parola potenzialmente interessante per la vita associata degli esseri umani ma, nel momento stesso in cui, specie su scala internazionale, esso “mutua parole” dal lessico comune, ha l’onere di determinare un preciso referente che selezioni la porzione di realtà, concreta o astratta, cui si riferisce e chiarisca il significato proprio del termine. Sulla base di esempi concreti e tenendo conto dei diversi livelli di analisi necessariamente interessati (prospettiva morfologica e sintattica; semantica e referenziale; terminologica, legata soprattutto alla traduzione specialistica e lessicografica), è stata avviata un’analisi di questo processo, di cui si presentano qui i primi risultati.
Fonti lessicografiche come mezzi complementari di interpretazione. L’uso del dizionario nella giurisprudenza WTO / A., Coco; Femia, Diego. - In: MEDIAZIONI. - ISSN 1974-4382. - ELETTRONICO. - 7:(2009), pp. 1-17.
Fonti lessicografiche come mezzi complementari di interpretazione. L’uso del dizionario nella giurisprudenza WTO
FEMIA, DIEGO
2009
Abstract
Il contributo intende descrivere le potenzialità di ricerca sulla pratica, alquanto frequente presso gli organi di risoluzione delle controversie dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, di ricorrere a fonti lessicografiche per chiarire e interpretare parole e termini di trattati internazionali. In un simile contesto, problemi di natura interpretativa intralinguistica si intrecciano a problemi di ordine culturale e interlinguistico. Il lessico giuridico è disponibile ad accogliere, in linea di principio, qualunque parola potenzialmente interessante per la vita associata degli esseri umani ma, nel momento stesso in cui, specie su scala internazionale, esso “mutua parole” dal lessico comune, ha l’onere di determinare un preciso referente che selezioni la porzione di realtà, concreta o astratta, cui si riferisce e chiarisca il significato proprio del termine. Sulla base di esempi concreti e tenendo conto dei diversi livelli di analisi necessariamente interessati (prospettiva morfologica e sintattica; semantica e referenziale; terminologica, legata soprattutto alla traduzione specialistica e lessicografica), è stata avviata un’analisi di questo processo, di cui si presentano qui i primi risultati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.