Il saggio cerca di porre focalizzare attenzione del lettore sul futuro delle torri di Ligini all’Eur. Ma tra il silenzio di molti c’è chi cerca di insidiare il riduzionismo dei demolitori, offrendo ragioni per la loro conservazione, anche se la «questione della tutela» dalla stampa nazionale appare come un intollerabile limite posto all’architettura contemporanea all’interno della città, un’emozione nostalgica che non consente di aggiornare le forme del costruito, rappresentando un ostacolo al progresso. Il lavoro, quindi, si muove tra la ricostruzione delle vicende storiche dell’E42, da luogo prescelto per le celebrazioni dell’Esposizione Universale di Roma, fino agli anni Cinquanta, quando diviene oggetto della lottizzazione della città-parco, e poi le mutazioni portate dalle Olimpiadi del 1960 fino ai giorni nostri. Oggi Renzo Piano e Daniel Libeskind hanno l’incarico di progettare un restyling. Il nuovo progetto prevede la realizzazione di un complesso «trasparente, luminoso e pieno di verde», dalla forma di una “C”. L’edificio, «sarà un edificio vivo, … Non saranno più Torri». Viene richiamato il dibattito sorto intorno all’”Operazione Wright”. Oggi a Roma, come allora a Venezia, non si discute solo della possibilità di far convivere architetture appartenenti a linguaggi diversi, si contesta anche l’inevitabilità’ della demolizione. Non basta reclamare la conservazione delle Torri esclusivamente per i ‘caratteri ambientali’ e per i ‘rapporti spaziali’ che queste intrecciano con il contesto, ma è necessario estendere la considerazione ai valori di struttura
Roma: recenti interventi a Villa Torlonia, residenza di Mussolini / Vitiello, Maria. - In: ANANKE. - ISSN 1129-8219. - STAMPA. - 54:(2008), pp. 50-67.
Roma: recenti interventi a Villa Torlonia, residenza di Mussolini
VITIELLO, Maria
2008
Abstract
Il saggio cerca di porre focalizzare attenzione del lettore sul futuro delle torri di Ligini all’Eur. Ma tra il silenzio di molti c’è chi cerca di insidiare il riduzionismo dei demolitori, offrendo ragioni per la loro conservazione, anche se la «questione della tutela» dalla stampa nazionale appare come un intollerabile limite posto all’architettura contemporanea all’interno della città, un’emozione nostalgica che non consente di aggiornare le forme del costruito, rappresentando un ostacolo al progresso. Il lavoro, quindi, si muove tra la ricostruzione delle vicende storiche dell’E42, da luogo prescelto per le celebrazioni dell’Esposizione Universale di Roma, fino agli anni Cinquanta, quando diviene oggetto della lottizzazione della città-parco, e poi le mutazioni portate dalle Olimpiadi del 1960 fino ai giorni nostri. Oggi Renzo Piano e Daniel Libeskind hanno l’incarico di progettare un restyling. Il nuovo progetto prevede la realizzazione di un complesso «trasparente, luminoso e pieno di verde», dalla forma di una “C”. L’edificio, «sarà un edificio vivo, … Non saranno più Torri». Viene richiamato il dibattito sorto intorno all’”Operazione Wright”. Oggi a Roma, come allora a Venezia, non si discute solo della possibilità di far convivere architetture appartenenti a linguaggi diversi, si contesta anche l’inevitabilità’ della demolizione. Non basta reclamare la conservazione delle Torri esclusivamente per i ‘caratteri ambientali’ e per i ‘rapporti spaziali’ che queste intrecciano con il contesto, ma è necessario estendere la considerazione ai valori di strutturaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.