Con manutenzione programmata si intende, generalmente, una attività pianificatoria di interventi mirati al mantenimento in efficienza di manufatti nonché la loro effettiva esecuzione secondo le modalità previste in fase di coordinamento. Le parole chiave per una manutenzione programmata pertanto divengono: regolarità e affidabilità, per una attività che diviene prioritaria se l’obiettivo è la conservazione delle prestazioni dell’oggetto da manutenere. Nella prassi quotidiana, la programmabilità di tali interventi si scontra sia con problemi di ordine burocratico, economico e decisionale e sia con una generale mancanza di metodo, di cui spesso l’utente finale non si accorge se non quando l’oggetto diviene fatiscente al limite della pericolosità. Un caso classico di mancata manutenzione programmata è osservabile ogni giorno sui marciapiedi delle nostre città, che possono essere effettivamente assunti ad indicatori dei problemi sopra riportati; questi essenzialmente si possono riassumere in due grandi categorie: da un lato il mancato regolare ripristino di condizioni di planarità e comfort di cammino dovuti ad ammaloramenti da urti, fenomeni atmosferici, inserimento di elementi che limitano la superficie a disposizione del pedone; dall’altro una generale cattiva esecuzione dello strato superficiale dei marciapiedi, i cui episodici rappezzi divengono manifestazioni di ripristini di emergenza, di occasionali danni strutturali. Tali problemi sono stati riscontrati e analizzati in un caso di studio romano, esemplificativo della pericolosità della mancanza di una programmazione manutentiva: il percorso scolastico Piazza Mincio – Piazza Caprera, nel quartiere Trieste. Questo tragitto collega più scuole fra loro, di vario ordine e grado, alcune delle quali molto popolose, tramite una rete di marciapiedi spesso inadeguati sia in termini di dimensioni rispetto ai flussi che devono accogliere, sia in termini di comfort per i continui ammaloramenti che costringono i ragazzi ad abbandonare la sede protetta per proseguire il cammino verso la scuola direttamente sulla carreggiata. Le diversioni nel cammino dalla sede protetta sono state rilevate e poste in relazione all’entità degli ammaloramenti rilevati, in relazione alla metodica di seguito riportata, collegando fisicamente l’incidenza della pericolosità dell’ammaloramento a quella dello scadimento della sicurezza in un percorso quotidiano prioritario quale quello casa scuola. Infatti, al fine di poter individuare soluzioni compatibili sia con la priorità di manutenere i marciapiedi in efficienza, sia con la necessità di contenere costi e risorse delle attività di ripristino, si è elaborato un metodo di rilievo visivo degli ammaloramenti presenti sulle pavimentazioni pedonali flessibili dell’area studiata. Si è operata pertanto una analisi degli ammaloramenti e una relativa tassonomia mirata a definire le priorità di intervento e le relative opzioni di realizzazione, secondo l’approccio del rapporto costi-benefici, al fine di prevedere una manutenzione appropriata ed efficace; è noto, infatti, che se si ha l’opportunità di intervenire su una pavimentazione in fase iniziale di degrado si riesce ad abbattere oltre i 50% dei costi di ripristino. Cuore dell’analisi è stata la determinazione per le pavimentazioni del PCI – pavement condition index, quale indicatore dello stato di ammaloramento, secondo una metodologia sviluppata nel campo delle pavimentazioni stradali e aeroportuali.

Manutenzione dei marciapiedi per incrementare la sicurezza ed il comfort nei percorsi casa-scuola. Un caso di studio a Roma / Corazza, MARIA VITTORIA; DI MASCIO, Paola. - STAMPA. - (2007), pp. 91-107. (Intervento presentato al convegno La sicurezza sulle strade della città tenutosi a Lucca nel 24 febbraio 2006) [10.1400/144254].

Manutenzione dei marciapiedi per incrementare la sicurezza ed il comfort nei percorsi casa-scuola. Un caso di studio a Roma

CORAZZA, MARIA VITTORIA;DI MASCIO, Paola
2007

Abstract

Con manutenzione programmata si intende, generalmente, una attività pianificatoria di interventi mirati al mantenimento in efficienza di manufatti nonché la loro effettiva esecuzione secondo le modalità previste in fase di coordinamento. Le parole chiave per una manutenzione programmata pertanto divengono: regolarità e affidabilità, per una attività che diviene prioritaria se l’obiettivo è la conservazione delle prestazioni dell’oggetto da manutenere. Nella prassi quotidiana, la programmabilità di tali interventi si scontra sia con problemi di ordine burocratico, economico e decisionale e sia con una generale mancanza di metodo, di cui spesso l’utente finale non si accorge se non quando l’oggetto diviene fatiscente al limite della pericolosità. Un caso classico di mancata manutenzione programmata è osservabile ogni giorno sui marciapiedi delle nostre città, che possono essere effettivamente assunti ad indicatori dei problemi sopra riportati; questi essenzialmente si possono riassumere in due grandi categorie: da un lato il mancato regolare ripristino di condizioni di planarità e comfort di cammino dovuti ad ammaloramenti da urti, fenomeni atmosferici, inserimento di elementi che limitano la superficie a disposizione del pedone; dall’altro una generale cattiva esecuzione dello strato superficiale dei marciapiedi, i cui episodici rappezzi divengono manifestazioni di ripristini di emergenza, di occasionali danni strutturali. Tali problemi sono stati riscontrati e analizzati in un caso di studio romano, esemplificativo della pericolosità della mancanza di una programmazione manutentiva: il percorso scolastico Piazza Mincio – Piazza Caprera, nel quartiere Trieste. Questo tragitto collega più scuole fra loro, di vario ordine e grado, alcune delle quali molto popolose, tramite una rete di marciapiedi spesso inadeguati sia in termini di dimensioni rispetto ai flussi che devono accogliere, sia in termini di comfort per i continui ammaloramenti che costringono i ragazzi ad abbandonare la sede protetta per proseguire il cammino verso la scuola direttamente sulla carreggiata. Le diversioni nel cammino dalla sede protetta sono state rilevate e poste in relazione all’entità degli ammaloramenti rilevati, in relazione alla metodica di seguito riportata, collegando fisicamente l’incidenza della pericolosità dell’ammaloramento a quella dello scadimento della sicurezza in un percorso quotidiano prioritario quale quello casa scuola. Infatti, al fine di poter individuare soluzioni compatibili sia con la priorità di manutenere i marciapiedi in efficienza, sia con la necessità di contenere costi e risorse delle attività di ripristino, si è elaborato un metodo di rilievo visivo degli ammaloramenti presenti sulle pavimentazioni pedonali flessibili dell’area studiata. Si è operata pertanto una analisi degli ammaloramenti e una relativa tassonomia mirata a definire le priorità di intervento e le relative opzioni di realizzazione, secondo l’approccio del rapporto costi-benefici, al fine di prevedere una manutenzione appropriata ed efficace; è noto, infatti, che se si ha l’opportunità di intervenire su una pavimentazione in fase iniziale di degrado si riesce ad abbattere oltre i 50% dei costi di ripristino. Cuore dell’analisi è stata la determinazione per le pavimentazioni del PCI – pavement condition index, quale indicatore dello stato di ammaloramento, secondo una metodologia sviluppata nel campo delle pavimentazioni stradali e aeroportuali.
2007
La sicurezza sulle strade della città
infrastrutture viarie; sicurezza stradale; utenze deboli
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Manutenzione dei marciapiedi per incrementare la sicurezza ed il comfort nei percorsi casa-scuola. Un caso di studio a Roma / Corazza, MARIA VITTORIA; DI MASCIO, Paola. - STAMPA. - (2007), pp. 91-107. (Intervento presentato al convegno La sicurezza sulle strade della città tenutosi a Lucca nel 24 febbraio 2006) [10.1400/144254].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/332670
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