Alcune ipotesi riconducono l‟alessitimia a: un deficit nella trasmissione interemisferica (TI); una disfunzione dell‟emisfero destro (ED); o un‟iperattivazione dell‟emisfero sinistro (ES). Non è chiaro se le tre ipotesi si riferiscono a stimoli a valenza emotiva o neutra e, a tutt‟oggi, i risultati non appaiono univoci. Metodologia Per dirimere la questione può esser utile usare il paradigma di Poffenberger, che consente di stimare il tempo di TI, mediante un compito di tempi di reazione (TR) manuali a stimoli visivi lateralizzati. Infatti, se si confrontano i TR quando l‟emisfero che riceve l‟input visivo è lo stesso che produce la risposta (condizione non crociata, NC), con quelli registrati quando l‟emisfero che riceve il target è diverso da quello che produce la risposta (condizione crociata, C), si può stimare il tempo di TI. Si può dunque ipotizzare un deficit della TI se i TR nelle condizioni C sono maggiori negli alessitimici rispetto ai non alessitimici; un deficit dell‟ED, se i TR nelle condizioni NC sono maggiori nell‟ED negli alessitimici rispetto ai non alessitimici; un‟iperattivazione dell‟ES, se i TR nelle condizioni NC sono maggiori nell‟ES negli alessitimici rispetto ai non alessitimici. Abbiamo proposto a 20 soggetti alessitimici, 20 mediamente alessitimici e non alessitimici (secondo i punteggi della TAS-20) un compito di TR semplici con stimoli neutri (un asterisco) e 2 compiti di TR a scelta con stimoli a valenza emotiva (parole e espressioni facciali). Risultati Si è osservato un tempo di TI pari a 5 ms; non si è confermata l‟ipotesi del deficit della TI nei soggetti alessitimici, sia per gli stimoli neutri che per quelli emotivi; non si è osservata un‟interazione dell‟emicampo con il gruppo, mentre si è confermato un effetto della valenza,che risulta coerente con quanto già osservato per l‟espressioni facciali, ma non per le parole.

Transfer interemisferico nei soggetti alessitimici / Casagrande, Maria; Maccari, Lisa; Mereu, Stefania; Brinci, Serena. - (2008), pp. 553-554. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso Nazionale Società Italiana di Psicologia della Salute – SIPSA. tenutosi a Rovigo. nel 1-4 Ottobre 2008).

Transfer interemisferico nei soggetti alessitimici

CASAGRANDE, Maria;MACCARI, LISA;
2008

Abstract

Alcune ipotesi riconducono l‟alessitimia a: un deficit nella trasmissione interemisferica (TI); una disfunzione dell‟emisfero destro (ED); o un‟iperattivazione dell‟emisfero sinistro (ES). Non è chiaro se le tre ipotesi si riferiscono a stimoli a valenza emotiva o neutra e, a tutt‟oggi, i risultati non appaiono univoci. Metodologia Per dirimere la questione può esser utile usare il paradigma di Poffenberger, che consente di stimare il tempo di TI, mediante un compito di tempi di reazione (TR) manuali a stimoli visivi lateralizzati. Infatti, se si confrontano i TR quando l‟emisfero che riceve l‟input visivo è lo stesso che produce la risposta (condizione non crociata, NC), con quelli registrati quando l‟emisfero che riceve il target è diverso da quello che produce la risposta (condizione crociata, C), si può stimare il tempo di TI. Si può dunque ipotizzare un deficit della TI se i TR nelle condizioni C sono maggiori negli alessitimici rispetto ai non alessitimici; un deficit dell‟ED, se i TR nelle condizioni NC sono maggiori nell‟ED negli alessitimici rispetto ai non alessitimici; un‟iperattivazione dell‟ES, se i TR nelle condizioni NC sono maggiori nell‟ES negli alessitimici rispetto ai non alessitimici. Abbiamo proposto a 20 soggetti alessitimici, 20 mediamente alessitimici e non alessitimici (secondo i punteggi della TAS-20) un compito di TR semplici con stimoli neutri (un asterisco) e 2 compiti di TR a scelta con stimoli a valenza emotiva (parole e espressioni facciali). Risultati Si è osservato un tempo di TI pari a 5 ms; non si è confermata l‟ipotesi del deficit della TI nei soggetti alessitimici, sia per gli stimoli neutri che per quelli emotivi; non si è osservata un‟interazione dell‟emicampo con il gruppo, mentre si è confermato un effetto della valenza,che risulta coerente con quanto già osservato per l‟espressioni facciali, ma non per le parole.
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