Mediante l’utilizzo di uno strumento psicometrico (il FDCT: Olivetti Belardinelli, 1982, 1994) intendiamo rilevare l’incidenza delle "barriere" (influenze ambientali, interculturali ed educative) sulla costruzione dell’identità sessuale profonda di disabili in contesti diversi – familiari, socio–educativi ed assistenziali – e con diverso inserimento socio culturale. Sono stati presi in esame 362 soggetti (147 donne e 215 uomini) nelle città di Roma, Lecce, Catania e Formia. Il tipo di assistenza ambulatoriale o domiciliare non risulta influenzare significativamente l’identità sessuale profonda. L’unica differenza significativa a questo proposito risulta essere quella delle donne ambulatorializzate nel fattore ‘Apertura e dialogo’. Sono state, inoltre, riscontrate differenze significative tra i soggetti rispetto alle diverse città in cui sono state effettuate le rilevazioni. Questi risultati sono stati interpretati a sostegno del modello sociale.
L'identità personale nella disabilità: (II) Le configurazioni dell'identità sessuale profonda in soggetti con disabilità mentale / Olivetti, Marta; LO PRIORE, I; Brunetti, M; Federici, Stefano. - In: CICLO EVOLUTIVO E DISABILITÀ. - ISSN 1721-0151. - 5(1):(2002), pp. 79-91.
L'identità personale nella disabilità: (II) Le configurazioni dell'identità sessuale profonda in soggetti con disabilità mentale.
OLIVETTI, Marta;FEDERICI, STEFANO
2002
Abstract
Mediante l’utilizzo di uno strumento psicometrico (il FDCT: Olivetti Belardinelli, 1982, 1994) intendiamo rilevare l’incidenza delle "barriere" (influenze ambientali, interculturali ed educative) sulla costruzione dell’identità sessuale profonda di disabili in contesti diversi – familiari, socio–educativi ed assistenziali – e con diverso inserimento socio culturale. Sono stati presi in esame 362 soggetti (147 donne e 215 uomini) nelle città di Roma, Lecce, Catania e Formia. Il tipo di assistenza ambulatoriale o domiciliare non risulta influenzare significativamente l’identità sessuale profonda. L’unica differenza significativa a questo proposito risulta essere quella delle donne ambulatorializzate nel fattore ‘Apertura e dialogo’. Sono state, inoltre, riscontrate differenze significative tra i soggetti rispetto alle diverse città in cui sono state effettuate le rilevazioni. Questi risultati sono stati interpretati a sostegno del modello sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.