Le ghise sferoidali riescono ad associare alle caratteristiche positive tipiche delle ghise, come ad esempio l’elevata colabilità, buone proprietà meccaniche, grazie alla particolare forma della grafite, che controlla l’avanzamento delle cricche in modo efficace, così da renderle idonee ad utilizzazioni in campo meccanico. In questo lavoro è stata analizzata la resistenza alla propagazione di cricche di fatica in quattro ghise sferoidali caratterizzate da differenti microstrutture, che vanno dalla matrice completamente ferritica a quella totalmente perlitica. Sono stati utilizzati dei provini di tipo CT sollecitati a fatica secondo la normativa ASTM E647, in aria alla temperatura ambiente, utilizzando una macchina di prova oleodinamica INSTRON 8501, ad una frequenza di 20 Hz, in condizioni di ampiezza di carico costante. Sono stati considerati 3 differenti valori del rapporto di carico (R = Pmin/Pmax = 0,1; 0,5; 0,75). Le superfici di frattura sono state esaminate con un microscopio elettronico a scansione (SEM). Per tutte e quattro le ghise analizzate sono state effettuate per il rapporto di carico pari a 0,75 tre prove di soglia mediante la tecnica del “load shedding”.
Influenza della microstruttura sulla propagazione di cricche di fatica nelle ghise sferoidali / F., Iacoviello; Cavallini, Mauro. - In: LA METALLURGIA ITALIANA. - ISSN 0026-0843. - STAMPA. - 1:(2003), pp. 31-37.
Influenza della microstruttura sulla propagazione di cricche di fatica nelle ghise sferoidali
CAVALLINI, Mauro
2003
Abstract
Le ghise sferoidali riescono ad associare alle caratteristiche positive tipiche delle ghise, come ad esempio l’elevata colabilità, buone proprietà meccaniche, grazie alla particolare forma della grafite, che controlla l’avanzamento delle cricche in modo efficace, così da renderle idonee ad utilizzazioni in campo meccanico. In questo lavoro è stata analizzata la resistenza alla propagazione di cricche di fatica in quattro ghise sferoidali caratterizzate da differenti microstrutture, che vanno dalla matrice completamente ferritica a quella totalmente perlitica. Sono stati utilizzati dei provini di tipo CT sollecitati a fatica secondo la normativa ASTM E647, in aria alla temperatura ambiente, utilizzando una macchina di prova oleodinamica INSTRON 8501, ad una frequenza di 20 Hz, in condizioni di ampiezza di carico costante. Sono stati considerati 3 differenti valori del rapporto di carico (R = Pmin/Pmax = 0,1; 0,5; 0,75). Le superfici di frattura sono state esaminate con un microscopio elettronico a scansione (SEM). Per tutte e quattro le ghise analizzate sono state effettuate per il rapporto di carico pari a 0,75 tre prove di soglia mediante la tecnica del “load shedding”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.