L’industria alimentare specializzata per la produzione di alimenti destinati all’infanzia offre una vasta gamma di prodotti, quali vari tipi di latte, pappe lattee (costituite da latte, cereali e frutta), creme di cereali, biscotti, pastine, liofilizzati di carne, omogeneizzati (carne, pesce, verdura, frutta), succhi di frutta, yogurt e formaggini, per citarne soltanto alcuni. Gli omogeneizzati, nati negli anni ‘30 come prodotti dietetici particolari indicati in alcune patologie digestive, hanno finito per divenire di uso abituale nell’alimentazione del bambino, tanto che soprattutto negli anni ’60 hanno rappresentato il prodotto base per lo svezzamento. Oggi il consumo è leggermente diminuito, ma il loro impiego rimane ampiamente diffuso in quanto si tratta di prodotti pronti per l’uso, pubblicizzati come alimenti completi da un punto di vista nutrizionale e sicuri, perché privi di qualsiasi tipo di contaminazione. In realtà, in tempi passati e recenti si sono verificati, sia in Italia che all’estero, casi di bambini con evidenti segni di squilibri ormonali – bottoni mammari, ginecomastie, mestruazioni precoci- a seguito del consumo di omogeneizzati di carne contenenti residui di sostanze anabolizzanti. Il problema, tuttavia, non è limitato alla sola contaminazione ma anche alla qualità delle materie prime che vengono impiegate per la preparazione di questi prodotti alimentari e alle problematiche igienico-sanitarie connesse con la produzione agricola, l’allevamento del bestiame, la conservazione delle materie prime, il trasporto, la lavorazione ed il confezionamento. Alcune grandi aziende garantiscono la tracciabilità del prodotto, per risalire in ogni momento all’origine delle materie prime, ossia al campo in cui una certa partita di frutta o verdura è stata coltivata, all’allevamento da cui proviene la carne o alla stalla in cui è stato munto il latte, ma la possibilità di frodi deve essere prevista e la tutela di questo gruppo della popolazione richiede il controllo sui prodotti finiti per garantire ai bambini salute e sicurezza in ogni fase della crescita.
Sicurezza e qualità nel comparto agroalimentare: inquinanti negli alimenti per l'infanzia / D'Ascenzo, Giuseppe; D'Ascenzo, Fabrizio. - In: DE QUALITATE. - ISSN 1123-3249. - STAMPA. - 7:(2006), pp. 60-67.
Sicurezza e qualità nel comparto agroalimentare: inquinanti negli alimenti per l'infanzia.
D'ASCENZO, Giuseppe;D'ASCENZO, FABRIZIO
2006
Abstract
L’industria alimentare specializzata per la produzione di alimenti destinati all’infanzia offre una vasta gamma di prodotti, quali vari tipi di latte, pappe lattee (costituite da latte, cereali e frutta), creme di cereali, biscotti, pastine, liofilizzati di carne, omogeneizzati (carne, pesce, verdura, frutta), succhi di frutta, yogurt e formaggini, per citarne soltanto alcuni. Gli omogeneizzati, nati negli anni ‘30 come prodotti dietetici particolari indicati in alcune patologie digestive, hanno finito per divenire di uso abituale nell’alimentazione del bambino, tanto che soprattutto negli anni ’60 hanno rappresentato il prodotto base per lo svezzamento. Oggi il consumo è leggermente diminuito, ma il loro impiego rimane ampiamente diffuso in quanto si tratta di prodotti pronti per l’uso, pubblicizzati come alimenti completi da un punto di vista nutrizionale e sicuri, perché privi di qualsiasi tipo di contaminazione. In realtà, in tempi passati e recenti si sono verificati, sia in Italia che all’estero, casi di bambini con evidenti segni di squilibri ormonali – bottoni mammari, ginecomastie, mestruazioni precoci- a seguito del consumo di omogeneizzati di carne contenenti residui di sostanze anabolizzanti. Il problema, tuttavia, non è limitato alla sola contaminazione ma anche alla qualità delle materie prime che vengono impiegate per la preparazione di questi prodotti alimentari e alle problematiche igienico-sanitarie connesse con la produzione agricola, l’allevamento del bestiame, la conservazione delle materie prime, il trasporto, la lavorazione ed il confezionamento. Alcune grandi aziende garantiscono la tracciabilità del prodotto, per risalire in ogni momento all’origine delle materie prime, ossia al campo in cui una certa partita di frutta o verdura è stata coltivata, all’allevamento da cui proviene la carne o alla stalla in cui è stato munto il latte, ma la possibilità di frodi deve essere prevista e la tutela di questo gruppo della popolazione richiede il controllo sui prodotti finiti per garantire ai bambini salute e sicurezza in ogni fase della crescita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.