Nel corso dell’ultimo decennio, le infrastrutture stradali caratterizzate da più intenso traffico, hanno manifestato un rapido ed incontrollato incremento del decadimento delle caratteristiche di regolarità, continuità e planarità delle superfici pavimentate riservate alla circolazione veicolare. Il frequente manifestarsi di dissesti distribuiti o puntuali nelle pavimentazioni, sovente con presenza di buche o sconfigurazioni di particolare evidenza ed entità, sta suscitando notevole allarme tra i gestori e l’utenza stradale. Gli effetti che conseguono a tale problematica riguardano certamente la sicurezza della circolazione, specialmente laddove vi sia una notevole percentuale di veicoli a due ruote, ma anche la funzionalità delle infrastrutture e l’efficienza del trasporto. Infatti, frequentemente gli utenti adottano velocità operative inferiori a quelle teoricamente consentite dalle caratteristiche di progetto dei tronchi stradali interessati, al fine di mitigare il discomfort ed i danni prodotti dagli effetti di interazione dinamica tra veicolo e pavimentazione. Le strutture amministrative ed operative incaricate della gestione delle reti stradali incontrano grandi difficoltà sia nell’effettuare interventi manutentivi ordinari, finalizzati ad ottenere il rapido ripristino di condizioni di esercizio accettabili, sia nel pianificare efficacemente azioni più ampie, atte a risanare profondamente le pavimentazioni ed a conferire loro idonee caratteristiche strutturali. In considerazione della scarsità delle risorse disponibili, per entrambe queste finalità appare utile una metodologia di classificazione delle priorità di intervento, basata su un’analisi quantitativa degli effetti di disturbo e di danno causati dalla presenza delle irregolarità, in termini di accelerazioni verticali, da valutare in accordo con la norma ISO 2631. Per mezzo del metodo presentato, a partire dal rilievo geometrico della superficie stradale, e mediante procedure di simulazione sviluppate al calcolatore, è possibile determinare i valori assunti da specifici indicatori, in grado di esprimere l’entità del disturbo associato alla marcia dei veicoli sulle pavimentazioni ammalorate, nonché la riduzione di velocità teoricamente necessaria per riportare il livello di discomfort a valori accettabili per gli utenti. Sulla base di tali dati, la programmazione degli interventi manutentivi, ordinari e straordinari, può essere effettuata superando le incertezze e le indeterminazioni connesse ad un giudizio totalmente discrezionale.
Programmazione degli interventi per il ripristino della regolarità stradale / Bonin, Guido; Cantisani, Giuseppe; Loprencipe, Giuseppe. - STAMPA. - "Manutenzione":(2006), pp. 415-428. (Intervento presentato al convegno Manutenzione e Adeguamento delle strade esistenti tenutosi a Cosenza nel 20-22 Settembre 2006).
Programmazione degli interventi per il ripristino della regolarità stradale
BONIN, Guido;CANTISANI, Giuseppe;LOPRENCIPE, Giuseppe
2006
Abstract
Nel corso dell’ultimo decennio, le infrastrutture stradali caratterizzate da più intenso traffico, hanno manifestato un rapido ed incontrollato incremento del decadimento delle caratteristiche di regolarità, continuità e planarità delle superfici pavimentate riservate alla circolazione veicolare. Il frequente manifestarsi di dissesti distribuiti o puntuali nelle pavimentazioni, sovente con presenza di buche o sconfigurazioni di particolare evidenza ed entità, sta suscitando notevole allarme tra i gestori e l’utenza stradale. Gli effetti che conseguono a tale problematica riguardano certamente la sicurezza della circolazione, specialmente laddove vi sia una notevole percentuale di veicoli a due ruote, ma anche la funzionalità delle infrastrutture e l’efficienza del trasporto. Infatti, frequentemente gli utenti adottano velocità operative inferiori a quelle teoricamente consentite dalle caratteristiche di progetto dei tronchi stradali interessati, al fine di mitigare il discomfort ed i danni prodotti dagli effetti di interazione dinamica tra veicolo e pavimentazione. Le strutture amministrative ed operative incaricate della gestione delle reti stradali incontrano grandi difficoltà sia nell’effettuare interventi manutentivi ordinari, finalizzati ad ottenere il rapido ripristino di condizioni di esercizio accettabili, sia nel pianificare efficacemente azioni più ampie, atte a risanare profondamente le pavimentazioni ed a conferire loro idonee caratteristiche strutturali. In considerazione della scarsità delle risorse disponibili, per entrambe queste finalità appare utile una metodologia di classificazione delle priorità di intervento, basata su un’analisi quantitativa degli effetti di disturbo e di danno causati dalla presenza delle irregolarità, in termini di accelerazioni verticali, da valutare in accordo con la norma ISO 2631. Per mezzo del metodo presentato, a partire dal rilievo geometrico della superficie stradale, e mediante procedure di simulazione sviluppate al calcolatore, è possibile determinare i valori assunti da specifici indicatori, in grado di esprimere l’entità del disturbo associato alla marcia dei veicoli sulle pavimentazioni ammalorate, nonché la riduzione di velocità teoricamente necessaria per riportare il livello di discomfort a valori accettabili per gli utenti. Sulla base di tali dati, la programmazione degli interventi manutentivi, ordinari e straordinari, può essere effettuata superando le incertezze e le indeterminazioni connesse ad un giudizio totalmente discrezionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.