Nei progetti stradali si rivolge ormai grande attenzione alla scelta appropriata delle barriere di sicurezza, considerando anche, opportunamente, sia la necessità di riservare idonei spazi marginali per il funzionamento dei dispositivi, sia di conformare correttamente gli elementi della strada ove tali dispositivi devono essere impiantati. Il problema assume una connotazione speciale per le protezioni destinate alle opere d’arte principali, come i viadotti, sia per la gravità dei rischi associati allo svio dei veicoli, sia per la necessità di installare le barriere su manufatti aventi caratteristiche dettate primariamente dalla progettazione strutturale. Inoltre, molto frequentemente, per effetto della conformazione geometrica dei margini stradali e di particolari situazioni locali, si determinano specifici condizionamenti nella scelta delle barriere e nelle modalità di installazione. Questi aspetti, già molto significativi per le nuove progettazioni, spesso divengono critici nei casi in cui si debbano studiare gli adeguamenti dei dispositivi di sicurezza di strade esistenti. In queste situazioni possono risultare di valido ausilio strumenti e tecniche progettuali avanzate, come ad esempio l’analisi e la simulazione mediante la Modellazione agli Elementi Finiti (FEM). Nell’articolo si presentano due esperienze particolarmente efficaci, relative ad adeguamenti delle protezioni marginali di infrastrutture esistenti. La prima riguarda la realizzazione di una struttura integrativa delle barriere presenti sui viadotti di una strada extraurbana principale, con la specifica funzione di prevenire il ribaltamento e garantire il contenimento dei veicoli pesanti, in presenza di un cordolo le cui caratteristiche geometriche impedivano l’installazione di barriere omologate senza pesanti interventi di demolizione ed adeguamento strutturale delle opere d’arte. La seconda è relativa allo studio delle interazioni tra dispositivi di sicurezza e barriere fonoassorbenti, in corrispondenza delle opere d’arte di un’autostrada urbana con particolari restrizioni di esercizio, relative alle tipologie di traffico ammesse. Gli esempi mostrati consentono di cogliere la particolare utilità degli strumenti di modellazione per problemi progettuali non ordinari e fortemente vincolati, come spesso risultano quelli relativi agli interventi da effettuare sulle strade in esercizio, specialmente nei casi in cui esistano importanti compromissioni urbanistiche, ambientali e locali.

Adeguamento di barriere stradali: l'approccio computazionale / Bonin, Guido; Cantisani, Giuseppe; Loprencipe, Giuseppe; Ranzo, Alessandro. - In: LE STRADE. - ISSN 0373-2916. - STAMPA. - 1422:(2006), pp. 94-102.

Adeguamento di barriere stradali: l'approccio computazionale

BONIN, Guido;CANTISANI, Giuseppe;LOPRENCIPE, Giuseppe;RANZO, Alessandro
2006

Abstract

Nei progetti stradali si rivolge ormai grande attenzione alla scelta appropriata delle barriere di sicurezza, considerando anche, opportunamente, sia la necessità di riservare idonei spazi marginali per il funzionamento dei dispositivi, sia di conformare correttamente gli elementi della strada ove tali dispositivi devono essere impiantati. Il problema assume una connotazione speciale per le protezioni destinate alle opere d’arte principali, come i viadotti, sia per la gravità dei rischi associati allo svio dei veicoli, sia per la necessità di installare le barriere su manufatti aventi caratteristiche dettate primariamente dalla progettazione strutturale. Inoltre, molto frequentemente, per effetto della conformazione geometrica dei margini stradali e di particolari situazioni locali, si determinano specifici condizionamenti nella scelta delle barriere e nelle modalità di installazione. Questi aspetti, già molto significativi per le nuove progettazioni, spesso divengono critici nei casi in cui si debbano studiare gli adeguamenti dei dispositivi di sicurezza di strade esistenti. In queste situazioni possono risultare di valido ausilio strumenti e tecniche progettuali avanzate, come ad esempio l’analisi e la simulazione mediante la Modellazione agli Elementi Finiti (FEM). Nell’articolo si presentano due esperienze particolarmente efficaci, relative ad adeguamenti delle protezioni marginali di infrastrutture esistenti. La prima riguarda la realizzazione di una struttura integrativa delle barriere presenti sui viadotti di una strada extraurbana principale, con la specifica funzione di prevenire il ribaltamento e garantire il contenimento dei veicoli pesanti, in presenza di un cordolo le cui caratteristiche geometriche impedivano l’installazione di barriere omologate senza pesanti interventi di demolizione ed adeguamento strutturale delle opere d’arte. La seconda è relativa allo studio delle interazioni tra dispositivi di sicurezza e barriere fonoassorbenti, in corrispondenza delle opere d’arte di un’autostrada urbana con particolari restrizioni di esercizio, relative alle tipologie di traffico ammesse. Gli esempi mostrati consentono di cogliere la particolare utilità degli strumenti di modellazione per problemi progettuali non ordinari e fortemente vincolati, come spesso risultano quelli relativi agli interventi da effettuare sulle strade in esercizio, specialmente nei casi in cui esistano importanti compromissioni urbanistiche, ambientali e locali.
2006
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Adeguamento di barriere stradali: l'approccio computazionale / Bonin, Guido; Cantisani, Giuseppe; Loprencipe, Giuseppe; Ranzo, Alessandro. - In: LE STRADE. - ISSN 0373-2916. - STAMPA. - 1422:(2006), pp. 94-102.
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