La Tomografia Computerizzata Multistrato (MSCT) rappresenta uno strumento che, nella diagnostica per immagini, consente di visualizzare il circolo coronario in modo non invasivo in aggiunta alla coronarografia (CVG) convenzionale. Le potenzialità della MSCT sono molteplici: la visualizzazione del lume coronario, lo studio della parete vasale con analisi della placca, lo studio del miocardio, la valutazione della funzione miocardia e lo studio del circolo venoso. Scopo della ricerca è stato validare la MSCT nello studio delle arterie coronarie rispetto alla CVG. Materiali e metodi. Sono stati arruolati 61 pazienti consecutivi giunti alla nostra osservazione per sindrome coronarica acuta (30 pazienti) e cardiopatia ischemica cronica (31 pazienti). Sono stati sottoposti prima a CT, con sistema a 16 e 64 strati e, successivamente ad esame CVG. La frequenza cardiaca media durante l’esame è stata 66 bpm, ottenuta con terapia beta-bloccante ed il volume medio impiegato di mezzo di contrasto è stato di 60 ml. Risultati. La MSCT ha evidenziato una coronaropatia monovasale in 18 pazienti, bivasale in 14 pazienti, trivasale in 12 pazienti per un totale di 82 lesioni coronariche diagnosticate. Lo studio dei graft venosi ed arteriosi ha riguardato 6 pazienti. Sono stati studiati inoltre 6 vasi precedentemente trattati con PTCA. La CVG ha riscontrato una coronaropatia monovasale in 18 pazienti, bivasale in 16 pazienti e trivasale in 14 pazienti per complessive 92 lesioni coronariche. La sensibilità media del test è stata di 89,1% contro una specificità media di 82,3%. Nello studio dei graft venosi e arteriosi è stata osservata una ottima capacità diagnostica con sensibilità e specificità del 100%. La MSCT non ha consentito la diagnosi di 6 lesioni critiche, in presenza di estese macrocalcificazioni in particolare a carico della arteria coronaria destra e dell’arteria discendente posteriore. I sistemi a 64 strati presentano migliori sensibilità e specificità rispetto a quelli a 16 strati, 90% e 94%, rispettivamente, mostrando una più elevata accuratezza diagnostica. Le limitazioni attuali sono causate dalle calcificazioni che tuttavia sono elemento di sospetta malattia coronarica da indagare necessariamente con CVG. Conclusioni. Attualmente l’applicazione preferenziale della MSCT è da riservare ai pazienti con sospetta coronaropatia ma con una probabilità pre-test mediobassa e nei pazienti con pregresso by-pass aortocoronarico e/o PTCA. In futuro la disponibilità di CT a maggior numero di strati, 250 ad esempio, con migliore risoluzione spaziale consentirà di superare le attuali limitazioni ed estendendo il campo di applicazione di questa metodica.
Tomografia Computerizzata Multistrato Coronarica VS Coronarografia nella Cardiopatia Ischemica / Giarrusso, Pina; Rotolo, Fl; Chiarelli, A; Gualdi, G; Casciani, E; Pastore, Luciano Raffaele. - In: GIORNALE ITALIANO DI CARDIOLOGIA. - ISSN 1972-6481. - STAMPA. - 7 Suppl 1-12:(2006), pp. 230-230. (Intervento presentato al convegno Società Italiana di Cardiologia 67° Congresso Nazionale tenutosi a Roma nel 16-19 dicembre 2006).
Tomografia Computerizzata Multistrato Coronarica VS Coronarografia nella Cardiopatia Ischemica
GIARRUSSO, Pina;PASTORE, Luciano Raffaele
2006
Abstract
La Tomografia Computerizzata Multistrato (MSCT) rappresenta uno strumento che, nella diagnostica per immagini, consente di visualizzare il circolo coronario in modo non invasivo in aggiunta alla coronarografia (CVG) convenzionale. Le potenzialità della MSCT sono molteplici: la visualizzazione del lume coronario, lo studio della parete vasale con analisi della placca, lo studio del miocardio, la valutazione della funzione miocardia e lo studio del circolo venoso. Scopo della ricerca è stato validare la MSCT nello studio delle arterie coronarie rispetto alla CVG. Materiali e metodi. Sono stati arruolati 61 pazienti consecutivi giunti alla nostra osservazione per sindrome coronarica acuta (30 pazienti) e cardiopatia ischemica cronica (31 pazienti). Sono stati sottoposti prima a CT, con sistema a 16 e 64 strati e, successivamente ad esame CVG. La frequenza cardiaca media durante l’esame è stata 66 bpm, ottenuta con terapia beta-bloccante ed il volume medio impiegato di mezzo di contrasto è stato di 60 ml. Risultati. La MSCT ha evidenziato una coronaropatia monovasale in 18 pazienti, bivasale in 14 pazienti, trivasale in 12 pazienti per un totale di 82 lesioni coronariche diagnosticate. Lo studio dei graft venosi ed arteriosi ha riguardato 6 pazienti. Sono stati studiati inoltre 6 vasi precedentemente trattati con PTCA. La CVG ha riscontrato una coronaropatia monovasale in 18 pazienti, bivasale in 16 pazienti e trivasale in 14 pazienti per complessive 92 lesioni coronariche. La sensibilità media del test è stata di 89,1% contro una specificità media di 82,3%. Nello studio dei graft venosi e arteriosi è stata osservata una ottima capacità diagnostica con sensibilità e specificità del 100%. La MSCT non ha consentito la diagnosi di 6 lesioni critiche, in presenza di estese macrocalcificazioni in particolare a carico della arteria coronaria destra e dell’arteria discendente posteriore. I sistemi a 64 strati presentano migliori sensibilità e specificità rispetto a quelli a 16 strati, 90% e 94%, rispettivamente, mostrando una più elevata accuratezza diagnostica. Le limitazioni attuali sono causate dalle calcificazioni che tuttavia sono elemento di sospetta malattia coronarica da indagare necessariamente con CVG. Conclusioni. Attualmente l’applicazione preferenziale della MSCT è da riservare ai pazienti con sospetta coronaropatia ma con una probabilità pre-test mediobassa e nei pazienti con pregresso by-pass aortocoronarico e/o PTCA. In futuro la disponibilità di CT a maggior numero di strati, 250 ad esempio, con migliore risoluzione spaziale consentirà di superare le attuali limitazioni ed estendendo il campo di applicazione di questa metodica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.