La gestione del dolore toracico acuto nelle aree di emergenza: metodi di valutazione dei rischi per il paziente e riflessi medicolegali

La gestione del paziente con dolore toracico acuto nelle aree ospedaliere di emergenza è un argomento molto attuale e dibattuto non solo sul piano della messa a punto di criteri di intervento condivisi ed idonei a restringere la discrezionalità dei percorsi diagnostico-terapeutici, ma anche per i correlati risvolti di natura medico-legale legati ad una eventuale dimissione intempestiva. Una corretta gestione richiede evidentemente un rapido inquadramento diagnostico per facilitare il quale negli ultimi anni sono state elaborate linee-guida ed indicazioni facilitanti ad opera degli organismi scientifici internazionali, che sono ormai divulgate ed applicate su larga scala in quanto recepite anche dalle istituzioni sanitarie nazionali e regionali. Recentemente le indicazioni provenienti dalla letteratura di settore, finalizzate alla decisione clinica in merito alla necessità del ricovero e alla individuazione del trattamento più tempestivo ed appropriato, si sono arricchite ed affinate giungendo alla individuazione di classi di rischio basate su criteri di tipo predittivo/prognostico concernenti la probabilità del paziente di andare incontro ad un evento ischemico maggiore. Gli autori analizzano le innovazioni emerse sul piano delle indicazioni finalizzate alla decisione clinica e alla stratificazione del rischio, ma segnalano la possibilità di effetti negativi correlati ad una pedissequa ed acritica applicazione in ambito medicolegale dei criteri predittivi/prognostici finalizzati alla decisione clinica. Infatti, se mal governati, tali criteri potrebbero condurre al risultato di sanzionare le condotte mediche sulla base di una mera ipotesi di rischio anziché in rapporto a danni effettivamente causati al paziente.