L’aerobiologia è una scienza multidisciplinare che studia le sorgenti, la dispersione e l’impatto del particolato biologico presente nell’atmosfera ed il suo effetto in ambienti aperti o confinati, attraverso analisi quali-quantitative. La componente biologica aerodiffusa consta principalmente di polline, spore fungine, propaguli di licheni, gemme di muschi, cellule algali, batteri, cisti di protozoi e virus. La loro concentrazione atmosferica è molto variabile e molti sono i fattori che concorrono nel modificarla. I parametri che influenzano questa variabilità sono le condizioni meteorologiche, l’alternarsi delle stagioni, il clima e la presenza di sorgenti locali. Inoltre le particelle aerodisperse possono essere trasportate nell’aria sia singolarmente che in aggregazione con altre particelle liquide o solide e ciò, insieme ad altri fattori, contribuisce a determinare il tempo di permanenza del particolato stesso nell’atmosfera. Il monitoraggio aerobiologico viene effettuato per evidenziare le variazioni quantitative e qualitative delle particelle aerodisperse che si verificano nel tempo e si è dimostrato un valido strumento di indagine anche nel campo dell’allergologia, al fine di conoscere la loro concentrazione a fini diagnostici e terapeutici, sia in ambienti esterni che confinati, redigere calendari pollinici e sviluppare modelli previsionali di emissione e trasporto di pollini e spore. Il decreto legislativo 626/94 sulla sicurezza sul lavoro (e sue modificazioni) introduce, per la prima volta, la valutazione del rischio causato da agenti biologici. Infatti, oltre a indicare gli agenti chimici e fisici di rischio, viene introdotto anche un elenco di agenti biologici, che comprende virus, batteri, funghi e parassiti. In questa legge, accanto alle specie di microrganismi considerati, è indicata la loro potenzialità allergenica, ma nell’ultima decina d’anni ci si è resi conto che i potenziali allergeni biologici sono molto più numerosi di quelli indicati, infatti le allergie hanno un impatto socio-economico sia per il loro continuo aumento, sia per l’inabilità temporanea o permanente al lavoro che possono comportare in moltissime categorie di lavoratori. In questo lavoro si intende mostrare una panoramica, sia nazionale che internazionale, della situazione della valutazione del rischio biologico da spore fungine aerodisperse.

Rischio biologico da funghi: un problema sottovalutato / Maggi, Oriana; Persiani, Anna Maria. - ELETTRONICO. - 1:(2008), pp. 185-199. (Intervento presentato al convegno 14° Convegno di Igiene Industriale tenutosi a Corvara (BZ) nel 1-4 Aprile).

Rischio biologico da funghi: un problema sottovalutato

MAGGI, Oriana;PERSIANI, Anna Maria
2008

Abstract

L’aerobiologia è una scienza multidisciplinare che studia le sorgenti, la dispersione e l’impatto del particolato biologico presente nell’atmosfera ed il suo effetto in ambienti aperti o confinati, attraverso analisi quali-quantitative. La componente biologica aerodiffusa consta principalmente di polline, spore fungine, propaguli di licheni, gemme di muschi, cellule algali, batteri, cisti di protozoi e virus. La loro concentrazione atmosferica è molto variabile e molti sono i fattori che concorrono nel modificarla. I parametri che influenzano questa variabilità sono le condizioni meteorologiche, l’alternarsi delle stagioni, il clima e la presenza di sorgenti locali. Inoltre le particelle aerodisperse possono essere trasportate nell’aria sia singolarmente che in aggregazione con altre particelle liquide o solide e ciò, insieme ad altri fattori, contribuisce a determinare il tempo di permanenza del particolato stesso nell’atmosfera. Il monitoraggio aerobiologico viene effettuato per evidenziare le variazioni quantitative e qualitative delle particelle aerodisperse che si verificano nel tempo e si è dimostrato un valido strumento di indagine anche nel campo dell’allergologia, al fine di conoscere la loro concentrazione a fini diagnostici e terapeutici, sia in ambienti esterni che confinati, redigere calendari pollinici e sviluppare modelli previsionali di emissione e trasporto di pollini e spore. Il decreto legislativo 626/94 sulla sicurezza sul lavoro (e sue modificazioni) introduce, per la prima volta, la valutazione del rischio causato da agenti biologici. Infatti, oltre a indicare gli agenti chimici e fisici di rischio, viene introdotto anche un elenco di agenti biologici, che comprende virus, batteri, funghi e parassiti. In questa legge, accanto alle specie di microrganismi considerati, è indicata la loro potenzialità allergenica, ma nell’ultima decina d’anni ci si è resi conto che i potenziali allergeni biologici sono molto più numerosi di quelli indicati, infatti le allergie hanno un impatto socio-economico sia per il loro continuo aumento, sia per l’inabilità temporanea o permanente al lavoro che possono comportare in moltissime categorie di lavoratori. In questo lavoro si intende mostrare una panoramica, sia nazionale che internazionale, della situazione della valutazione del rischio biologico da spore fungine aerodisperse.
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