Il ruolo della fauna ad invertebrati dei sedimenti sabbiosi lacustri nel biomonitoraggio ambientale.

L'importanza di determinare la biodiversità degli ecosistemi e la ricerca di bioindicatori per una diagnosi di qualità ambientale ha motivato una serie di indagini sul benthos dei sedimenti litorali in diversi laghi dell'Italia centrale (laghi di Nemi, Albano, Bracciano, Vico, Martignano) studiati nel corso degli ultimi venti anni. I dati raccolti hanno evidenziato l'esistenza di una comunità ben diversificata con 187 taxa finora identificati, la maggior parte dei quali (57%) appartenente a Oligocheti, Nematodi e Chironomidi che, insieme ai Copepodi, rappresentano anche quantitativamente l'associazione dominante. L'analisi della strattura comunitaria ha dimostrato la validità dell'utilizzo di bioindici tradizionali, ma ha consentito di proporre un semplice indice basato sulla composizione qualitativa di uno dei gruppi faunistici dominanti (Oligocheti, N/T ratio: n° di specie di Naididi/n° di specie di Tubificidi) e di individuare alcuni indicatori sia a livello di specie che a livelli tassonomici più elevati (gli Oligocheti P. hammoniensis, P. henscherì, T. tubifex e L. hoffmeisteri, il numero di specie di Cladoceri, il numero di taxa di Molluschi, le densità totali di Nematodi). Le condizioni trofìche individuate mediante i parametri comunitari sono apparse inoltre validamente supportate dalla diagnosi derivante dai parametri fisico-chimici ritenuti più significativi per questa finalità. Le ricerche finora condotte hanno quindi consentito di delineare un quadro di riferimento per indicare su base zoologica la qualità ambientale del litorale lacustre e di acquisire una considerevole mole di dati indispensabili per il monitoraggio di questi ecosistemi nel corso del tempo.