Le associazioni a foraminiferi agglutinanti di acque profonde (Deep Water Agglutinated Foraminifers) sono ben note dal Cretaceo ad oggi; per alcuni intervalli stratigrafici e domini paleogeografici, in special modo il Rupeliano mediterraneo, le conoscenze sono tuttavia ancora ampiamente lacunose (Kaminski, 2005). Particolare interesse rivestono dunque associazioni ricche in DWAF della Sicilia nord-occidentale del Priaboniano e del Rupeliano, oggetto di studi in corso. Studi preliminari sulla Formazione di Caltavuturo, affiorante in località Portella Colla presso Isnello (Madonie orientali), hanno rivelato inedite associazioni a microforaminiferi bentonici epibatiali; subordinatamente, nella porzione basale della successione, sono presenti microforaminiferi vitroialini. Intercalate in livelli irregolari si trovano brecciole a macroforaminiferi risedimentati che hanno permesso di riconoscere le cronobiozone SBZ 19 (Priaboniano inferiore), SBZ 21 (Rupeliano inferiore) e SBZ 22 A (Rupeliano superiore) (Serra-Kiel et al., 1998; Cahuzac & Poignant, 1997). Nelle due sezioni stratigrafiche analizzate presso Portella Colla sono state riconosciute 74 specie di DWAF, in parte a nomenclatura aperta, riferibili a 34 generi appartenenti a 18 famiglie secondo la classificazione di Kaminski (2004). La ricchezza specifica è minima nei livelli priaboniani, massima nel Rupeliano inferiore per poi diminuire nella parte sommitale della successione; le dimensioni medie dei taxa sono maggiori di 0,5 mm, fatta eccezione per Repmanina. Le famiglie Reophacidae, Lituotubidae e Trochamminoidae, quasi del tutto assenti nel Priaboniano, diventano predominanti nel Rupeliano; Reticulophragmium rotundidorsatum e Haplophragmoides walteri, abbondante dell’Eocene medio della Tetide occidentale (Kaminski, 2005), non raggiungono il Rupeliano superiore; Ammodiscus latus compare solo nel Rupeliano, sebbene segnalato altrove come marker di zona di acme al di sotto del limite E-O. Appare significativa un’inconsueta associazione a dominanza di Caudammina nel Rupeliano superiore. Manca invece Spiroplectammina, ben documentata nei flysch dei Carpazi e nell’Italia settentrionale, ma assente nel flysch Numidico del Marocco. Molti taxa (Ammolagena clavata, Psammosiphonella cylindrica, P. linearis, Psammosphaera irregularis, Repmanina charoides, Rhabdammina discreta, Rhizammina indivisa), che caratterizzano più o meno costantemente l’intera successione, sono cosmopoliti ed hanno un range stratigrafico assai ampio. Tra i vitroialini sono comuni specie epibatiali e batiali di Cibicidoides, che scompaiono del tutto nel Rupeliano superiore; sono presenti rari esemplari di foraminiferi planctonici nella porzione della successione riferibile al Rupeliano inferiore (tra cui Globoquadrina tapuriensis). L’analisi dei morfogruppi funzionali delle associazioni a foraminiferi agglutinanti (Jones & Charnock, 1985) ha consentito un’interpretazione paleoecologica e paleoambientale in base al modo di vita ed alle abitudini trofiche. Nei livelli priaboniani si ha abbondanza di cyclamminidi, forme tipiche di fondali ben ossigenati, situazione ben evidenziata anche dall’ossidazione delle argille e dalla copresenza di taxa vitroialini. Due picchi, il primo nel Rupeliano inferiore, il secondo più evidente nel Rupeliano superiore, sono dati dagli Hormosinina, forme detritivore infaunali tipiche di condizioni di scarsa ossigenazione e acque fredde. Nell’insieme, appare possibile postulare una diminuzione del carbonato di calcio nelle acque, una decrescente ossigenazione del fondale, un raffreddamento delle acque ed un complessivo approfondimento del bacino di sedimentazione, oltre ad un più consistente apporto terrigeno a partire dall’Oligocene.

Associazioni a foraminiferi agglutinanti di acque profonde (DWAF) del Priaboniano-Rupeliano delle Madonie (Sicilia) / Benedetti, Andrea; Pignatti, Johannes. - STAMPA. - (2006), pp. 8-8. (Intervento presentato al convegno Giornate di Paleontologia 2006 tenutosi a Trieste nel 8-11 giugno 2006).

Associazioni a foraminiferi agglutinanti di acque profonde (DWAF) del Priaboniano-Rupeliano delle Madonie (Sicilia)

BENEDETTI, Andrea;PIGNATTI, Johannes
2006

Abstract

Le associazioni a foraminiferi agglutinanti di acque profonde (Deep Water Agglutinated Foraminifers) sono ben note dal Cretaceo ad oggi; per alcuni intervalli stratigrafici e domini paleogeografici, in special modo il Rupeliano mediterraneo, le conoscenze sono tuttavia ancora ampiamente lacunose (Kaminski, 2005). Particolare interesse rivestono dunque associazioni ricche in DWAF della Sicilia nord-occidentale del Priaboniano e del Rupeliano, oggetto di studi in corso. Studi preliminari sulla Formazione di Caltavuturo, affiorante in località Portella Colla presso Isnello (Madonie orientali), hanno rivelato inedite associazioni a microforaminiferi bentonici epibatiali; subordinatamente, nella porzione basale della successione, sono presenti microforaminiferi vitroialini. Intercalate in livelli irregolari si trovano brecciole a macroforaminiferi risedimentati che hanno permesso di riconoscere le cronobiozone SBZ 19 (Priaboniano inferiore), SBZ 21 (Rupeliano inferiore) e SBZ 22 A (Rupeliano superiore) (Serra-Kiel et al., 1998; Cahuzac & Poignant, 1997). Nelle due sezioni stratigrafiche analizzate presso Portella Colla sono state riconosciute 74 specie di DWAF, in parte a nomenclatura aperta, riferibili a 34 generi appartenenti a 18 famiglie secondo la classificazione di Kaminski (2004). La ricchezza specifica è minima nei livelli priaboniani, massima nel Rupeliano inferiore per poi diminuire nella parte sommitale della successione; le dimensioni medie dei taxa sono maggiori di 0,5 mm, fatta eccezione per Repmanina. Le famiglie Reophacidae, Lituotubidae e Trochamminoidae, quasi del tutto assenti nel Priaboniano, diventano predominanti nel Rupeliano; Reticulophragmium rotundidorsatum e Haplophragmoides walteri, abbondante dell’Eocene medio della Tetide occidentale (Kaminski, 2005), non raggiungono il Rupeliano superiore; Ammodiscus latus compare solo nel Rupeliano, sebbene segnalato altrove come marker di zona di acme al di sotto del limite E-O. Appare significativa un’inconsueta associazione a dominanza di Caudammina nel Rupeliano superiore. Manca invece Spiroplectammina, ben documentata nei flysch dei Carpazi e nell’Italia settentrionale, ma assente nel flysch Numidico del Marocco. Molti taxa (Ammolagena clavata, Psammosiphonella cylindrica, P. linearis, Psammosphaera irregularis, Repmanina charoides, Rhabdammina discreta, Rhizammina indivisa), che caratterizzano più o meno costantemente l’intera successione, sono cosmopoliti ed hanno un range stratigrafico assai ampio. Tra i vitroialini sono comuni specie epibatiali e batiali di Cibicidoides, che scompaiono del tutto nel Rupeliano superiore; sono presenti rari esemplari di foraminiferi planctonici nella porzione della successione riferibile al Rupeliano inferiore (tra cui Globoquadrina tapuriensis). L’analisi dei morfogruppi funzionali delle associazioni a foraminiferi agglutinanti (Jones & Charnock, 1985) ha consentito un’interpretazione paleoecologica e paleoambientale in base al modo di vita ed alle abitudini trofiche. Nei livelli priaboniani si ha abbondanza di cyclamminidi, forme tipiche di fondali ben ossigenati, situazione ben evidenziata anche dall’ossidazione delle argille e dalla copresenza di taxa vitroialini. Due picchi, il primo nel Rupeliano inferiore, il secondo più evidente nel Rupeliano superiore, sono dati dagli Hormosinina, forme detritivore infaunali tipiche di condizioni di scarsa ossigenazione e acque fredde. Nell’insieme, appare possibile postulare una diminuzione del carbonato di calcio nelle acque, una decrescente ossigenazione del fondale, un raffreddamento delle acque ed un complessivo approfondimento del bacino di sedimentazione, oltre ad un più consistente apporto terrigeno a partire dall’Oligocene.
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