Nei due mesi di campagna di rilevamento avemmo l’opportunità di osservare e misurare il ciborio ben da vicino; dai capitelli sino alle guglie con la sola eccezione della copertura piramidale della falsa lanterna (la guglia maggiore) alla quale non ci si potette avvicinare che relativamente. Avremmo dovuto programmare un’ulteriore struttura metallica con relativo palancato, ma tale esecuzione si mostrò di complessa realizzazione e quindi fu definitivamente abbandonata. Lo scopo della campagna di misurazione era quello tradizionale di ottenere un rilievo preciso e attendibile, e soprattutto l’identificazione il più possibile accurata delle “connessioni” tra i vari elementi. Questa analisi avrebbe permesso di comprendere la scomposizione fisica del monumento senza dover materialmente realizzare alcuno smontaggio. In pratica si voleva ottenere la possibilità “virtuale” di scomporre il monumento nei suoi elementi costituenti in una sorta di “anastilosi” inversa.
Il rilievo del ciborio di S. Paolo fuori le mura / Carpiceci, Marco. - STAMPA. - (2006), pp. 167-176. (Intervento presentato al convegno Arnolfo di Cambio e la sua epoca: costruire, scolpire, dipingere, decorare tenutosi a Firenze - Colle Val d’Elsa nel 7 - 10 marzo 2006).
Il rilievo del ciborio di S. Paolo fuori le mura
CARPICECI, Marco
2006
Abstract
Nei due mesi di campagna di rilevamento avemmo l’opportunità di osservare e misurare il ciborio ben da vicino; dai capitelli sino alle guglie con la sola eccezione della copertura piramidale della falsa lanterna (la guglia maggiore) alla quale non ci si potette avvicinare che relativamente. Avremmo dovuto programmare un’ulteriore struttura metallica con relativo palancato, ma tale esecuzione si mostrò di complessa realizzazione e quindi fu definitivamente abbandonata. Lo scopo della campagna di misurazione era quello tradizionale di ottenere un rilievo preciso e attendibile, e soprattutto l’identificazione il più possibile accurata delle “connessioni” tra i vari elementi. Questa analisi avrebbe permesso di comprendere la scomposizione fisica del monumento senza dover materialmente realizzare alcuno smontaggio. In pratica si voleva ottenere la possibilità “virtuale” di scomporre il monumento nei suoi elementi costituenti in una sorta di “anastilosi” inversa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.