L’impressione che il paesaggio umbro comunica anche al visitatore piu’ distratto e’ quello di un territorio “polverizzato”, sempre vario e dinamico, con un continuo variare della giacitura dei terreni, col succedersi incessante dei campi, definiti da siepi e filari, in cui mutano continuamente le coltivazioni, in cui si susseguono spasmodicamente, in un groviglio di strade cosiddette secondarie, piccoli centri arroccati su naturali emergenze del terreno e numerosissime presenze architettoniche oggi isolate – case, chiese, conventi, rocche, torri – che rendono sempre incerto il limite tra la citta’ e la campagna. In questa immagine e’ anche da rintracciarsi la motivazione della relazione proposta, finalizzata alla descrizione di una piccola area del contado tuderte, gravitante intorno al centro fisico, politico e amministrativo di Todi, in quanto pattern di un sistema territoriale organizzato nel XIII secolo intorno all’istituto del Plebato e della Pieve, alle cui dipendenze erano castelli, ville, chiese e monasteri. In particolare, la relazione incentrera’ la propria attenzione sul Plebato di San Lorenzo in Vibiata, alle cui dipendenze erano, nel 1292, 16 tra ville e castelli, per un totale di 479 fuochi, e sulla rete di relazioni tra la chiesa omonima al centro della Pieve - che presenta ancora oggi tracce di altre costruzioni e di un sistema di fortificazioni - e il centro piu’ importante dell’area, Monte Castello di Vibio. Il valore di queste presenze urbane e architettoniche, spesso dimenticate, sovente abbandonate e ridotte a rudere, e il cui recupero e la cui valorizzazione oggi avrebbe un significato ben al di la’ dell’intervento sul singolo manufatto, e’ nella loro capacita’ di porsi e di proporsi ancora come elementi significanti un organico e complesso sistema territoriale, tracce evidenti della storia dei luoghi. The impression that the Umbrian landscape leaves even on the most inattentive visitor is that of a “pulverized” territory, always varied and dynamic, with continuous variations in the lie of the land, and with and endless series of fields, skirted by hedges and rows of trees, in which grow ever-changing crops, with a tangle of secondary roads, with a spasmodic succession of small centres perched up on natural heights, and of numerous isolated architectural elements – houses, churches, convents, castles, towers – wich make the boundary between town and countryside always uncertain. This image represents the meaning of the report. This report is finalized to the description of the small area in the Todi country (in wich Todi is the physical, political and administrative centre) because pattern, in the 13th century, of a territorial organizated system around two different institutions, the “Plebato” and the Parish, under wich are castels, villas, churches and monasteries. Particularly, the report will talk about the “Plebato” of San Lorenzo in Vibiata, under wich are 16 villas and castles, and relations network between the church located in the centre of Parish (around wich traces of other constructions and defensive wall system) and the most important centre of area, Monte Castello di Vibio. The value of these urban and architectural “presences”, often forgotten, often abandoned and reduced to ruins, and whose recuperation and rehabilitation would today have a significance over and above that of the indivdual structure, lies precisely in this: in their capacity to stand and act again as significant elements in an organic, complex territorial system, clear signs of the history of these places.

Castelli e ville nel Plebato di San Lorenzo in Vibiata / Ippoliti, Elena. - STAMPA. - II:(2005), pp. 167-175. (Intervento presentato al convegno Luci tra le rocce. Colloqui internazionali Castelli e citta’ fortificate: storia, recupero, valorizzazione tenutosi a Salerno nel 29-30 aprile 2004).

Castelli e ville nel Plebato di San Lorenzo in Vibiata

IPPOLITI, ELENA
2005

Abstract

L’impressione che il paesaggio umbro comunica anche al visitatore piu’ distratto e’ quello di un territorio “polverizzato”, sempre vario e dinamico, con un continuo variare della giacitura dei terreni, col succedersi incessante dei campi, definiti da siepi e filari, in cui mutano continuamente le coltivazioni, in cui si susseguono spasmodicamente, in un groviglio di strade cosiddette secondarie, piccoli centri arroccati su naturali emergenze del terreno e numerosissime presenze architettoniche oggi isolate – case, chiese, conventi, rocche, torri – che rendono sempre incerto il limite tra la citta’ e la campagna. In questa immagine e’ anche da rintracciarsi la motivazione della relazione proposta, finalizzata alla descrizione di una piccola area del contado tuderte, gravitante intorno al centro fisico, politico e amministrativo di Todi, in quanto pattern di un sistema territoriale organizzato nel XIII secolo intorno all’istituto del Plebato e della Pieve, alle cui dipendenze erano castelli, ville, chiese e monasteri. In particolare, la relazione incentrera’ la propria attenzione sul Plebato di San Lorenzo in Vibiata, alle cui dipendenze erano, nel 1292, 16 tra ville e castelli, per un totale di 479 fuochi, e sulla rete di relazioni tra la chiesa omonima al centro della Pieve - che presenta ancora oggi tracce di altre costruzioni e di un sistema di fortificazioni - e il centro piu’ importante dell’area, Monte Castello di Vibio. Il valore di queste presenze urbane e architettoniche, spesso dimenticate, sovente abbandonate e ridotte a rudere, e il cui recupero e la cui valorizzazione oggi avrebbe un significato ben al di la’ dell’intervento sul singolo manufatto, e’ nella loro capacita’ di porsi e di proporsi ancora come elementi significanti un organico e complesso sistema territoriale, tracce evidenti della storia dei luoghi. The impression that the Umbrian landscape leaves even on the most inattentive visitor is that of a “pulverized” territory, always varied and dynamic, with continuous variations in the lie of the land, and with and endless series of fields, skirted by hedges and rows of trees, in which grow ever-changing crops, with a tangle of secondary roads, with a spasmodic succession of small centres perched up on natural heights, and of numerous isolated architectural elements – houses, churches, convents, castles, towers – wich make the boundary between town and countryside always uncertain. This image represents the meaning of the report. This report is finalized to the description of the small area in the Todi country (in wich Todi is the physical, political and administrative centre) because pattern, in the 13th century, of a territorial organizated system around two different institutions, the “Plebato” and the Parish, under wich are castels, villas, churches and monasteries. Particularly, the report will talk about the “Plebato” of San Lorenzo in Vibiata, under wich are 16 villas and castles, and relations network between the church located in the centre of Parish (around wich traces of other constructions and defensive wall system) and the most important centre of area, Monte Castello di Vibio. The value of these urban and architectural “presences”, often forgotten, often abandoned and reduced to ruins, and whose recuperation and rehabilitation would today have a significance over and above that of the indivdual structure, lies precisely in this: in their capacity to stand and act again as significant elements in an organic, complex territorial system, clear signs of the history of these places.
2005
Luci tra le rocce. Colloqui internazionali Castelli e citta’ fortificate: storia, recupero, valorizzazione
Umbria; sistema territoriale tuderte; disegno del territorio
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Castelli e ville nel Plebato di San Lorenzo in Vibiata / Ippoliti, Elena. - STAMPA. - II:(2005), pp. 167-175. (Intervento presentato al convegno Luci tra le rocce. Colloqui internazionali Castelli e citta’ fortificate: storia, recupero, valorizzazione tenutosi a Salerno nel 29-30 aprile 2004).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/206368
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