Il contributo affronta lo studio del paesaggio della citta’ di Ascoli e del territorio circostante approfondendo in particolare le relazioni che intercorrono tra disponibilita’ delle risorse idriche e culture antropiche. Nella trasformazione del territorio ad opera dell’uomo tale relazione e’ indubbiamente significativa, segnando efficacemente il differenziarsi dei modelli insediativi e di quelli produttivi in rapporto sia al sistema idrologico del contesto e sia allo sviluppo di tecniche e tecnologie adatte al controllo e allo sfruttamento delle acque. In questa direzione, la relazione riferisce di una ricerca sul paesaggio urbano della citta’ di Ascoli Piceno e sul paesaggio rurale ascolano, dove l’attenzione e’ stata rivolta alle diverse possibili forme dei tipi edilizi presenti sul territorio specializzate in relazione alla presenza della “risorsa acqua” in quanto tracce eloquenti dell’adattamento antropico al territorio e del perenne sforzo per stabilire un equilibrio tra la terra e l’acqua. Nello specifico, se il sito ha imposto una forte caratterizzazione alla forma della citta’ di Ascoli, il paesaggio rurale ascolano sembra invece essere privo di caratteri evidenti. In realta’, un’attenta lettura ha messo in evidenza come in ambedue i casi le manifestazioni antropiche si siano al meglio adattate nei confronti del principale elemento del paesaggio: l’acqua. Cosi’, ad esempio, nel caso della citta’, i fiumi Tronto e Castellano, che la circondano, hanno determinato la dislocazione e la conformazione dei principali elementi morfologici urbani, quali il sistema delle mura/argini, le porte a difesa della cinta muraria, i ponti che scavalcano i fiumi, gli opifici, quali i mulini, le cartiere, maceri, ecc. Mentre, le forme del paesaggio rurale sono caratterizzate dalle molte opere idrauliche necessarie alla regimentazione in superficie dell’acqua proveniente abbondantemente dal substrato travertinoso, a cui si relazionano i numerosi lavatoi, mulini, pozzi e i manufatti di pertinenza della casa colonica legati all’utilizzo dell’acqua, che in qualche caso raggiungono alti livelli di qualita’ e di tecnica idraulica.
L’architettura dell’acqua nel paesaggio urbano e rurale della citta’ di Ascoli Piceno / Ippoliti, Elena; A., Magionami; M. T., Cusanno. - STAMPA. - 3:(2005), pp. 1165-1174. (Intervento presentato al convegno Seminario internazionale Teoria e pratica del costruire: saperi, strumenti, modelli. Esperienze didattiche e di ricerca a confronto tenutosi a Ravenna nel 27-29 ottobre 2005).
L’architettura dell’acqua nel paesaggio urbano e rurale della citta’ di Ascoli Piceno
IPPOLITI, ELENA;
2005
Abstract
Il contributo affronta lo studio del paesaggio della citta’ di Ascoli e del territorio circostante approfondendo in particolare le relazioni che intercorrono tra disponibilita’ delle risorse idriche e culture antropiche. Nella trasformazione del territorio ad opera dell’uomo tale relazione e’ indubbiamente significativa, segnando efficacemente il differenziarsi dei modelli insediativi e di quelli produttivi in rapporto sia al sistema idrologico del contesto e sia allo sviluppo di tecniche e tecnologie adatte al controllo e allo sfruttamento delle acque. In questa direzione, la relazione riferisce di una ricerca sul paesaggio urbano della citta’ di Ascoli Piceno e sul paesaggio rurale ascolano, dove l’attenzione e’ stata rivolta alle diverse possibili forme dei tipi edilizi presenti sul territorio specializzate in relazione alla presenza della “risorsa acqua” in quanto tracce eloquenti dell’adattamento antropico al territorio e del perenne sforzo per stabilire un equilibrio tra la terra e l’acqua. Nello specifico, se il sito ha imposto una forte caratterizzazione alla forma della citta’ di Ascoli, il paesaggio rurale ascolano sembra invece essere privo di caratteri evidenti. In realta’, un’attenta lettura ha messo in evidenza come in ambedue i casi le manifestazioni antropiche si siano al meglio adattate nei confronti del principale elemento del paesaggio: l’acqua. Cosi’, ad esempio, nel caso della citta’, i fiumi Tronto e Castellano, che la circondano, hanno determinato la dislocazione e la conformazione dei principali elementi morfologici urbani, quali il sistema delle mura/argini, le porte a difesa della cinta muraria, i ponti che scavalcano i fiumi, gli opifici, quali i mulini, le cartiere, maceri, ecc. Mentre, le forme del paesaggio rurale sono caratterizzate dalle molte opere idrauliche necessarie alla regimentazione in superficie dell’acqua proveniente abbondantemente dal substrato travertinoso, a cui si relazionano i numerosi lavatoi, mulini, pozzi e i manufatti di pertinenza della casa colonica legati all’utilizzo dell’acqua, che in qualche caso raggiungono alti livelli di qualita’ e di tecnica idraulica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.