L’interesse per la spiritualità nativa nordamericana e per i modelli definiti da coordinate “indiane” - che registrò una storica effervescenza negli anni ’60 – si era distinta prima per la diffusa solidarietà, poi per il transito a modelli imitativi quindi a pratiche di attiva invenzione come nel caso della Smoki Tribe del Sud Ovest . Tuttavia la spiritualità indiana, a partire dagli anni ’70, traslata in registri non nativi, è andata incontro a inevitabili contaminazioni finendo con l’essere “confezionata” per essere fruita da un’audience euroamericana e confluendo, per ragione o per forza, negli spartiti del movimento New Age. Tra i revers positivi del processo l’emergere di un’agency indiana dotata di nuova forza economica in grado di contrastare indebite espropriazioni e appropriazioni e pratiche di “furto culturale” che attesta come, nel quadro della fascinazione della mainstream America per la spiritualità indiana, l’interazione dei nativi con modalità operative non native abbia alla fine prodotto inaspettate - quanto efficaci- contromisure. The growing interest in North America native spirituality – with its pinnacle in the ’60 – is portrayed here through its different phases, from the general appreciation of the Native models to the active imitation practices, from the replication of costumes and rituals to the impudent appropriation of North American Indian names by non Natives and to the actual invention of fictitious Tribes such as the case of the southwestern Smoki Tribe. In the post- modern global scene the New Age Movement has unduly transferred Indian spirituality – neo-native spirituality – in non native registers forcing it to the formats and the rhythms of the web, thus stirring a widespread lively – and certainly legitimate - protest by the Native Peoples.
Open Windows. Role-playing, re-enacting y espiritualidad neonativa / Tiberini, Elvira. - STAMPA. - 1:(2010), pp. 97-124. (Intervento presentato al convegno San Juan Diego y la Pachamama. Nuevas vías del catolicismo y de la religiosidad tenutosi a Roma nel 23-24 ottobre 2008).
Open Windows. Role-playing, re-enacting y espiritualidad neonativa
TIBERINI, Elvira
2010
Abstract
L’interesse per la spiritualità nativa nordamericana e per i modelli definiti da coordinate “indiane” - che registrò una storica effervescenza negli anni ’60 – si era distinta prima per la diffusa solidarietà, poi per il transito a modelli imitativi quindi a pratiche di attiva invenzione come nel caso della Smoki Tribe del Sud Ovest . Tuttavia la spiritualità indiana, a partire dagli anni ’70, traslata in registri non nativi, è andata incontro a inevitabili contaminazioni finendo con l’essere “confezionata” per essere fruita da un’audience euroamericana e confluendo, per ragione o per forza, negli spartiti del movimento New Age. Tra i revers positivi del processo l’emergere di un’agency indiana dotata di nuova forza economica in grado di contrastare indebite espropriazioni e appropriazioni e pratiche di “furto culturale” che attesta come, nel quadro della fascinazione della mainstream America per la spiritualità indiana, l’interazione dei nativi con modalità operative non native abbia alla fine prodotto inaspettate - quanto efficaci- contromisure. The growing interest in North America native spirituality – with its pinnacle in the ’60 – is portrayed here through its different phases, from the general appreciation of the Native models to the active imitation practices, from the replication of costumes and rituals to the impudent appropriation of North American Indian names by non Natives and to the actual invention of fictitious Tribes such as the case of the southwestern Smoki Tribe. In the post- modern global scene the New Age Movement has unduly transferred Indian spirituality – neo-native spirituality – in non native registers forcing it to the formats and the rhythms of the web, thus stirring a widespread lively – and certainly legitimate - protest by the Native Peoples.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.