L’impiego di alcune tipologie di rifiuto nel campo delle costruzioni stradali: considerazioni sulla valutazione dei possibili meccanismi di rilascio

Il riutilizzo di alcune tipologie di rifiuto nel settore dell’ingegneria civile è ormai bene avviato, in particolare nel campo delle costruzioni di infrastrutture di trasporto. Molti materiali di scarto “inerti” (C&D waste, loppe, etc.) si prestano, infatti, ad essere impiegati nella realizzazione di parti del corpo del rilevato e della pavimentazione, in sostituzione degli aggregati di origine naturale. Tuttavia, prima di ampliare l’utilizzo ad altri meno tradizionali tipi di rifiuto occorre affrontare e studiare in modo sistematico una serie di problematiche, seguendo un approccio integrato e criteri scientifici di analisi, idonei a garantire risposte attendibili e certe, che consentano l’inserimento sicuro di questi materiali nei processi costruttivi consolidati. In tale quadro, riveste particolare importanza la valutazione delle implicazioni ambientali, che rimane uno degli aspetti più vincolanti e che, per certi versi, non ha ancora trovato completa definizione a livello normativo. Gli autori, in questa memoria, espongono alcune valutazioni sulle dinamiche di rilascio degli inquinanti e vagliano criticamente i risultati dei test di cessione eseguiti, presso i laboratori del dipartimento, su rifiuti di tipologia e provenienza disparate, ma tutti promettenti per un futuro esteso utilizzo. In particolare è stato studiato ed analizzato il comportamento del granulato di gomma ottenuto dalla macinazione di pneumatici fuori uso e delle ceneri residuate da processi di termovalorizzazione di rifiuti urbani e di rifiuti speciali ospedalieri.