La diffusione del consumo cerimoniale del vino dalle genti emergenti a tutta gli appartenenti alle singole comunità haaumentato enormemente la domanda e quindi la produzione di utensili e vasellame; accanto all’imitazione e allo sviluppo di forme greche (anfore, deinoi, oinochoai, kylixes, kotylai) o levantine (anfore, mortai tripodi, brocche fenicio-cipriote, patere baccellate) vengono elaborate o riadattate forme locali e esclusive del mondo indigeno (olle e sostegni, tazze biansate e monoansate, anforette) uste sembrerebbe indifferentemente come ancora nel VI secolo sembra mostrare la lastra di Murlo con scena di simposio.
Il consumo del vino nell'Italia centrale tirrenica / Bartoloni, Gilda. - STAMPA. - 1:(2007), pp. 147-154. (Intervento presentato al convegno Archeologia della Vite e del vino in Etruria: Atti del Convegno Internazionale tenutosi a Scansano nel 9-10 settembre 2005).
Il consumo del vino nell'Italia centrale tirrenica
BARTOLONI, Gilda
2007
Abstract
La diffusione del consumo cerimoniale del vino dalle genti emergenti a tutta gli appartenenti alle singole comunità haaumentato enormemente la domanda e quindi la produzione di utensili e vasellame; accanto all’imitazione e allo sviluppo di forme greche (anfore, deinoi, oinochoai, kylixes, kotylai) o levantine (anfore, mortai tripodi, brocche fenicio-cipriote, patere baccellate) vengono elaborate o riadattate forme locali e esclusive del mondo indigeno (olle e sostegni, tazze biansate e monoansate, anforette) uste sembrerebbe indifferentemente come ancora nel VI secolo sembra mostrare la lastra di Murlo con scena di simposio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.