L’attenzione per le vicende artistiche e architettoniche novecentesche ha portato a indagare gli eventi architettonici romani e in modo specifico ad analizzare la poliedrica personalità di József Vágó, architetto ungherese che vive e lavora in Italia nei primi decenni del XX secolo, nel periodo compreso tra il 1919 e il 1926 quando Vágó dall’Ungheria si trasferisce in Italia dove scopre un ambiente particolarmente complesso; fase in cui esperienze diverse trovano, soprattutto a Roma, un terreno comune, in una sintesi che riesce a collegare tra loro ricerca artistica, cultura architettonica e diffusione delle idee provenienti soprattutto dalla Germania e dalla Mitteleuropa. L’operatività romana di Vágó s’inserisce, infatti, all’interno di quella precipua posizione architettonica che vede Roma ancora fedele al ‘Barocchetto’ e all’eclettismo, ma non per questo avversa e poco disponibile alle idee emergenti dell’Art Nouveau e del Modernismo.
József Vágó (1877-1947): un architetto ungherese a Roma / Turco, Maria Grazia. - STAMPA. - (2003), pp. 274-283. (Intervento presentato al convegno L’architettura nelle città italiane dagli anni Venti agli anni Ottanta del XX secolo. Ricerche, analisi, storiografia tenutosi a Roma, Accademia Nazionale di San Luca nel 21-24 febbraio 2001).
József Vágó (1877-1947): un architetto ungherese a Roma
TURCO, Maria Grazia
2003
Abstract
L’attenzione per le vicende artistiche e architettoniche novecentesche ha portato a indagare gli eventi architettonici romani e in modo specifico ad analizzare la poliedrica personalità di József Vágó, architetto ungherese che vive e lavora in Italia nei primi decenni del XX secolo, nel periodo compreso tra il 1919 e il 1926 quando Vágó dall’Ungheria si trasferisce in Italia dove scopre un ambiente particolarmente complesso; fase in cui esperienze diverse trovano, soprattutto a Roma, un terreno comune, in una sintesi che riesce a collegare tra loro ricerca artistica, cultura architettonica e diffusione delle idee provenienti soprattutto dalla Germania e dalla Mitteleuropa. L’operatività romana di Vágó s’inserisce, infatti, all’interno di quella precipua posizione architettonica che vede Roma ancora fedele al ‘Barocchetto’ e all’eclettismo, ma non per questo avversa e poco disponibile alle idee emergenti dell’Art Nouveau e del Modernismo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.