Per ridurre la risposta sismica esistono le tecniche del controllo strutturale che si classificano in: attivo, ibrido, semi attivo e passivo. Tra queste le tecniche del controllo passivo e semi attivo sono molto diffuse, e sono applicate in molte situazioni tipiche dell’ingegneria strutturale come mostrato nella Figura 1 nel caso dei: a) ponti, b e c) edifici, d) strutture adiacenti. Gli esempi mostrati hanno alcune caratteristiche comuni: sono utilizzati e posizionati opportunamente pochi dispositivi di controllo; è sempre possibile riconoscere due sottostrutture una a comportamento lineare e una a comportamento non lineare. In questi casi il problema della identificazione è diviso in una parte che riguarda la struttura a comportamento lineare (la struttura principale da proteggere), e dall’altra quella a comportamento non lineare (i dispositivi di controllo). Il lavoro focalizza l’attenzione sulla identificazione dei parametri modali e fisici della sottostruttura lineare eccitata dal sisma e dalle forze di controllo. Se sono misurati l’input sismico, le forze di controllo e le risposte sismiche, usando l’algoritmo ERA/OKID si identificano i parametri modali della struttura (frequenze, smorzamenti, autovettori non normalizzati e sismici). Se con le misure è stato realizzato almeno un grado di libertà collocato, allora è possibile normalizzare gli autovettori ed attenere, in alcuni casi, le matrici di massa, di rigidezza e di smorzamento. La metodologia di identificazione proposta è applicata al caso di due strutture adiacenti collegate mediante un dispositivo di controllo magnetoreologico utilizzando dati ottenuti con un modello numerico agli elementi finiti. I risultati ottenuti mostrano la validità della metodologia di identificazione proposta.

Identificzione di strutture eccitate alla base e controllate con dispositivi non lineari / DE ANGELIS, Maurizio; G., Fraraccio. - ELETTRONICO. - su CD:(2007). (Intervento presentato al convegno ANIDIS 2007 tenutosi a Pisa, Italy nel 10-14 Giugno 2007).

Identificzione di strutture eccitate alla base e controllate con dispositivi non lineari

DE ANGELIS, Maurizio;
2007

Abstract

Per ridurre la risposta sismica esistono le tecniche del controllo strutturale che si classificano in: attivo, ibrido, semi attivo e passivo. Tra queste le tecniche del controllo passivo e semi attivo sono molto diffuse, e sono applicate in molte situazioni tipiche dell’ingegneria strutturale come mostrato nella Figura 1 nel caso dei: a) ponti, b e c) edifici, d) strutture adiacenti. Gli esempi mostrati hanno alcune caratteristiche comuni: sono utilizzati e posizionati opportunamente pochi dispositivi di controllo; è sempre possibile riconoscere due sottostrutture una a comportamento lineare e una a comportamento non lineare. In questi casi il problema della identificazione è diviso in una parte che riguarda la struttura a comportamento lineare (la struttura principale da proteggere), e dall’altra quella a comportamento non lineare (i dispositivi di controllo). Il lavoro focalizza l’attenzione sulla identificazione dei parametri modali e fisici della sottostruttura lineare eccitata dal sisma e dalle forze di controllo. Se sono misurati l’input sismico, le forze di controllo e le risposte sismiche, usando l’algoritmo ERA/OKID si identificano i parametri modali della struttura (frequenze, smorzamenti, autovettori non normalizzati e sismici). Se con le misure è stato realizzato almeno un grado di libertà collocato, allora è possibile normalizzare gli autovettori ed attenere, in alcuni casi, le matrici di massa, di rigidezza e di smorzamento. La metodologia di identificazione proposta è applicata al caso di due strutture adiacenti collegate mediante un dispositivo di controllo magnetoreologico utilizzando dati ottenuti con un modello numerico agli elementi finiti. I risultati ottenuti mostrano la validità della metodologia di identificazione proposta.
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