Malgrado i problemi ambientali vengano spesso ritenuti secondari rispetto alle esigenze sociali ed economiche delle popolazioni e degli stati, la questione dell’inquinamento e della gestione eco-compatibile della georisorsa territorio, soprattutto nelle aree urbane e limitrofe, appare di grande attualità, catalizzando l’interesse delle nazioni più industrializzate e, in particolar modo, dell’Unione Europea che, tramite proprie risorse finanziarie, incentiva la crescita di una cultura di “sviluppo sostenibile”. Oggi molti paesi in via di sviluppo, così come all’inizio avvenne per i paesi maggiormente industrializzati, basano la loro crescita economica sullo sfruttamento, spesso indiscriminato, delle risorse naturali, considerandole solo come fattori di produzione e non come “valori” da lasciare in eredità alle generazioni future alle quali, peraltro, vengono trasmessi i soli “costi ambientali”. I sistemi informativi geografici (GIS), assieme al telerilevamento, rappresentano attualmente uno strumento fondamentale nella gestione e pianificazione territoriale e nel monitoraggio delle criticità ambientali di natura antropica e non. Il loro utilizzo è andato via via consolidandosi negli ultimi anni grazie allo sviluppo tecnologico delle componenti hardware e software e alla maggiore disponibilità di banche dati in formato digitale. La diffusione dei GIS e del remote sensing, non solo nel campo della cartografia, progettazione e amministrazione del territorio, ma anche in altri e particolari settori, fra i quali annoveriamo la protezione ambientale e civile, le acque, l’agricoltura, la pesca, la programmazione e l’utilizzo delle risorse del sottosuolo e del soprasuolo, il geomarketing, le analisi socio-economiche, rende testimonianza della grande rilevanza assunta, nei paesi a sviluppo avanzato, da questo tipo di tecnologie. Esse, infatti, ci forniscono la possibilità di una completa integrazione delle informazioni di cui si dispone, garantendo la possibilità di decisioni tempestive e razionali, coadiuvando l’operatore nell’organizzazione dei dati e nella comprensione delle loro mutue correlazioni spaziali. Nel presente lavoro, dopo una introduzione ai sistemi informativi geografici ed al telerilevamento realizzata attraverso la definizione dei relativi concetti di base, si passeranno in rassegna alcune potenziali applicazioni di queste tecnologie nella pianificazione e monitoraggio della georisorsa territorio in una ottica di sostenibilità ambientale, soffermandosi inoltre sia sulle tipologie di immagini telerilevate attualmente disponibili che sui progressi recentemente evidenziati dai processi e dalle tecnologie di telerilevamento utilizzate, ai fini della valutazione degli indicatori di sostenibilità.

Nuove tecnologie per la sostenibilità ambientale: l’utilizzo dei sistemi informativi geografici (GIS) e del telerilevamento nella pianificazione e nel monitoraggio della georisorsa territorio / Cappelli, Andrea. - STAMPA. - (2002), pp. 57-66.. (Intervento presentato al convegno “Un piano nazionale di turismo alternativo e sostenibile per l'Albania tenutosi a Tirana nel 12 luglio 2002).

Nuove tecnologie per la sostenibilità ambientale: l’utilizzo dei sistemi informativi geografici (GIS) e del telerilevamento nella pianificazione e nel monitoraggio della georisorsa territorio

CAPPELLI, Andrea
2002

Abstract

Malgrado i problemi ambientali vengano spesso ritenuti secondari rispetto alle esigenze sociali ed economiche delle popolazioni e degli stati, la questione dell’inquinamento e della gestione eco-compatibile della georisorsa territorio, soprattutto nelle aree urbane e limitrofe, appare di grande attualità, catalizzando l’interesse delle nazioni più industrializzate e, in particolar modo, dell’Unione Europea che, tramite proprie risorse finanziarie, incentiva la crescita di una cultura di “sviluppo sostenibile”. Oggi molti paesi in via di sviluppo, così come all’inizio avvenne per i paesi maggiormente industrializzati, basano la loro crescita economica sullo sfruttamento, spesso indiscriminato, delle risorse naturali, considerandole solo come fattori di produzione e non come “valori” da lasciare in eredità alle generazioni future alle quali, peraltro, vengono trasmessi i soli “costi ambientali”. I sistemi informativi geografici (GIS), assieme al telerilevamento, rappresentano attualmente uno strumento fondamentale nella gestione e pianificazione territoriale e nel monitoraggio delle criticità ambientali di natura antropica e non. Il loro utilizzo è andato via via consolidandosi negli ultimi anni grazie allo sviluppo tecnologico delle componenti hardware e software e alla maggiore disponibilità di banche dati in formato digitale. La diffusione dei GIS e del remote sensing, non solo nel campo della cartografia, progettazione e amministrazione del territorio, ma anche in altri e particolari settori, fra i quali annoveriamo la protezione ambientale e civile, le acque, l’agricoltura, la pesca, la programmazione e l’utilizzo delle risorse del sottosuolo e del soprasuolo, il geomarketing, le analisi socio-economiche, rende testimonianza della grande rilevanza assunta, nei paesi a sviluppo avanzato, da questo tipo di tecnologie. Esse, infatti, ci forniscono la possibilità di una completa integrazione delle informazioni di cui si dispone, garantendo la possibilità di decisioni tempestive e razionali, coadiuvando l’operatore nell’organizzazione dei dati e nella comprensione delle loro mutue correlazioni spaziali. Nel presente lavoro, dopo una introduzione ai sistemi informativi geografici ed al telerilevamento realizzata attraverso la definizione dei relativi concetti di base, si passeranno in rassegna alcune potenziali applicazioni di queste tecnologie nella pianificazione e monitoraggio della georisorsa territorio in una ottica di sostenibilità ambientale, soffermandosi inoltre sia sulle tipologie di immagini telerilevate attualmente disponibili che sui progressi recentemente evidenziati dai processi e dalle tecnologie di telerilevamento utilizzate, ai fini della valutazione degli indicatori di sostenibilità.
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