Veio, città di frontiera, vissuta a stretto contatto con popoli d’altra stirpe e d’altra lingua, quali i Latini, i Capenati e i Falisci, ha da sempre assolto il ruolo di “ponte” tra Etruschi e Latini, tanto da essere riconosciuta maestra di civiltà per questi ultimi, come è evidente all’epoca dei re etruschi di Roma Sin dal momento più antico del suo insediamento sul pianoro la comunità veiente appare aperta ai traffici e ai contatti anche con genti di diverse culture. Veio, posta in posizione favorevole per la vicinanza al Tevere che costituiva una facile via di comunicazione con il vicino approdo sulla costa tirrenica, e che favorì l’incontro e lo scambio di beni con i primi mercanti che navigavano verso Occidente. La popolazione con cui vennero in contatto i Greci e i Fenici appare ampiamente articolata, pienamente interessata agli scambi, pronta quindi a ricevere qualsiasi stimolo provenisse dall'esterno. Ne è prova il subitaneo accoglimento delle nuove tecniche ceramiche e quindi di artigiani stranieri. La presenza e l’influenza di artigiani stranieri appare a Veio anche quando diviene centro di riferimento artistico per la Roma dei Tarquini, che si rivolsero al veiente Vulca per la decorazione della colossale fabbrica del tempio di Giove Capitolino.
Le città etrusche e gli altri: l'esempio di Veio / Bartoloni, Gilda. - ELETTRONICO. - volume speciale:(2011), pp. 1-4. (Intervento presentato al convegno Incontri tra culture nel Mondo Mediterraneo: XVII Congresso Internazionale di Archeologia Classica tenutosi a Roma nel 22-26 Settembre 2008).
Le città etrusche e gli altri: l'esempio di Veio
BARTOLONI, Gilda
2011
Abstract
Veio, città di frontiera, vissuta a stretto contatto con popoli d’altra stirpe e d’altra lingua, quali i Latini, i Capenati e i Falisci, ha da sempre assolto il ruolo di “ponte” tra Etruschi e Latini, tanto da essere riconosciuta maestra di civiltà per questi ultimi, come è evidente all’epoca dei re etruschi di Roma Sin dal momento più antico del suo insediamento sul pianoro la comunità veiente appare aperta ai traffici e ai contatti anche con genti di diverse culture. Veio, posta in posizione favorevole per la vicinanza al Tevere che costituiva una facile via di comunicazione con il vicino approdo sulla costa tirrenica, e che favorì l’incontro e lo scambio di beni con i primi mercanti che navigavano verso Occidente. La popolazione con cui vennero in contatto i Greci e i Fenici appare ampiamente articolata, pienamente interessata agli scambi, pronta quindi a ricevere qualsiasi stimolo provenisse dall'esterno. Ne è prova il subitaneo accoglimento delle nuove tecniche ceramiche e quindi di artigiani stranieri. La presenza e l’influenza di artigiani stranieri appare a Veio anche quando diviene centro di riferimento artistico per la Roma dei Tarquini, che si rivolsero al veiente Vulca per la decorazione della colossale fabbrica del tempio di Giove Capitolino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.