Lo studio mette a confronto la tipologia delle collezioni di carattere egittologico nel corso del XIX secolo in Italia e in Spagna e in particolare viene evidenziata la nascita delle grandi raccolte museali a Roma (Museo Gregoriano Egizio e Museo Barracco) e a Madrid (Museo Archeologico Nazionale). Le collezioni romane ottocentesche sono composte prevalentemente da ritrovamenti archeologici avvenuti nell’area cittadina e nei suoi dintorni: si tratta soprattutto di pezzi di scultura che ornavano in antico isei e sacelli privati. Viceversa nella raccolta ottocentesca madrilena prevalgono piccoli aegyptiaca (bronzetti, ushabti, gemme), ovvero l’oggettistica del piccolo collezionismo, quello da “souvenir” o quello di più facile acquisizione anche in aree periferiche rispetto all’Egitto e che hanno sempre avuto un mercato in Europa fin dall’epoca romana. Appare significativo in tal senso che le poche sculture presenti nella raccolta del museo madrileno siano per lo più frutto di importazione da Roma. E’ il caso sia della statua cubo di età saitica di Harsomtusemhat, sia della statua di Nectanebo I, sia delle due statue egittizzanti provenienti da Villa Adriana, realizzate con un assemblaggio in epoca adrianea di pezzi egiziani autentici.

Aegyptiaca: collezionismo ottocentesco in Italia e in Spagna a confronto / Sist, Loredana Maria Clori. - STAMPA. - (2006), pp. 651-659. (Intervento presentato al convegno Arqueologia, Coleccionismo y Antigüedad. España e Italia en el Siglo XIX tenutosi a Siviglia nel 18-20 Novembre 2004).

Aegyptiaca: collezionismo ottocentesco in Italia e in Spagna a confronto

SIST, Loredana Maria Clori
2006

Abstract

Lo studio mette a confronto la tipologia delle collezioni di carattere egittologico nel corso del XIX secolo in Italia e in Spagna e in particolare viene evidenziata la nascita delle grandi raccolte museali a Roma (Museo Gregoriano Egizio e Museo Barracco) e a Madrid (Museo Archeologico Nazionale). Le collezioni romane ottocentesche sono composte prevalentemente da ritrovamenti archeologici avvenuti nell’area cittadina e nei suoi dintorni: si tratta soprattutto di pezzi di scultura che ornavano in antico isei e sacelli privati. Viceversa nella raccolta ottocentesca madrilena prevalgono piccoli aegyptiaca (bronzetti, ushabti, gemme), ovvero l’oggettistica del piccolo collezionismo, quello da “souvenir” o quello di più facile acquisizione anche in aree periferiche rispetto all’Egitto e che hanno sempre avuto un mercato in Europa fin dall’epoca romana. Appare significativo in tal senso che le poche sculture presenti nella raccolta del museo madrileno siano per lo più frutto di importazione da Roma. E’ il caso sia della statua cubo di età saitica di Harsomtusemhat, sia della statua di Nectanebo I, sia delle due statue egittizzanti provenienti da Villa Adriana, realizzate con un assemblaggio in epoca adrianea di pezzi egiziani autentici.
2006
9788447210718
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