Il contributo vuol metter in risalto la differenza radicale tra beni e rifiuti. L’industria moderna e contemporanea ha creato una nuova quantità di beni che hanno risolto molti bisogni dell’umanità; nel contempo essa però ha creato un problema nuovo: la considerevole produzione di sostanze e materiali di scarto: “ i rifiuti”. La circolazione dei beni può dirsi fisiologica, quella dei rifiuti non lo è. Chi li produce non trova compratori. La loro raccolta e il loro trasferimento devono essere fatti in modo corretto. I produttori e/o i detentori devono assumerne i costi e dimostrare di aver adempiuto agli obblighi richiesti. La normativa vuole impedire il fenomeno criminale dell’abbandono e il comportamento di chi vorrebbe liberarsene abusivamente. La conseguenza di questi insani comportamenti produrrebbero danni incalcolabili. I legislatori moderni si sono giustamente preoccupati di questo fenomeno devastante per l’ambiente e per la salute delle collettività umane. Si sono attivati ed hanno incominciato ad imporre obblighi e doveri in capo ai produttori e detentori di rifiuti. In altre parole, in questo contributo è presente il tentativo di individuare la situazione giuridica soggettiva del produttore e/o detentore di rifiuti: ossia di quelle sostanze e di quegli oggetti di cui il detentore di disfa, vorrebbe disfarsi, ha l’obbligo di disfarsi. Ecco dunque che in questo scritto e in quelli che lo hanno preceduto si è cercato di dimostrate che i rifiuti sono le sostanze oggetto di obblighi e doveri, a differenza dei beni che sono le entità oggetto di diritti. Come prova della razionalità del procedimento seguito, il citato “teorema giuridico” è stato tradotto in termini matematici dal Prof. Raimondo Manca e si trova allegato in coda allo scritto.
La nozione di rifiuti: una teoria / Federici, Renato. - In: RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO PUBBLICO COMUNITARIO. - ISSN 1121-404X. - 6:(2006), pp. 1051-1087.
La nozione di rifiuti: una teoria
FEDERICI, Renato
2006
Abstract
Il contributo vuol metter in risalto la differenza radicale tra beni e rifiuti. L’industria moderna e contemporanea ha creato una nuova quantità di beni che hanno risolto molti bisogni dell’umanità; nel contempo essa però ha creato un problema nuovo: la considerevole produzione di sostanze e materiali di scarto: “ i rifiuti”. La circolazione dei beni può dirsi fisiologica, quella dei rifiuti non lo è. Chi li produce non trova compratori. La loro raccolta e il loro trasferimento devono essere fatti in modo corretto. I produttori e/o i detentori devono assumerne i costi e dimostrare di aver adempiuto agli obblighi richiesti. La normativa vuole impedire il fenomeno criminale dell’abbandono e il comportamento di chi vorrebbe liberarsene abusivamente. La conseguenza di questi insani comportamenti produrrebbero danni incalcolabili. I legislatori moderni si sono giustamente preoccupati di questo fenomeno devastante per l’ambiente e per la salute delle collettività umane. Si sono attivati ed hanno incominciato ad imporre obblighi e doveri in capo ai produttori e detentori di rifiuti. In altre parole, in questo contributo è presente il tentativo di individuare la situazione giuridica soggettiva del produttore e/o detentore di rifiuti: ossia di quelle sostanze e di quegli oggetti di cui il detentore di disfa, vorrebbe disfarsi, ha l’obbligo di disfarsi. Ecco dunque che in questo scritto e in quelli che lo hanno preceduto si è cercato di dimostrate che i rifiuti sono le sostanze oggetto di obblighi e doveri, a differenza dei beni che sono le entità oggetto di diritti. Come prova della razionalità del procedimento seguito, il citato “teorema giuridico” è stato tradotto in termini matematici dal Prof. Raimondo Manca e si trova allegato in coda allo scritto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.