This work explores the economic phenomena that occurred in central, north-central, south-central, and north-central Mesopotamia, from the Late Ubaid period to the end of the Early Dynastic period. The analysis focuses on each economic transformation as it can be recognized by statistical and mathematical models compiled by American survey projects. The data collected since the sixties investigate the region comprised between Ur plain and Diyala valleys, a southern sector of the so-called «Greater Mesopotamia». On the methodological level, this contribution intends to formalize some of the rules that determined the birth of the early urban settlements. For this reason it is opposed to the tendencies, which is evident in recent research, that describe the Sumerian urbanization as a systemic model linked ideological principles and limited by pre-determined rules; the “Urban Revolution” plays a central role. It is a “substantial phenomenon”, unique but able to occur again in different regions and periods as it can assume a “ h a b i t u s ” reflecting numerous types of arrangement and a great richness of cultural “ m i l i e u x ”. For these reasons the mechanism set up was not just an anthropological, gradual, orthogenetic, multilinear, evolving process, but an even stronger indication stamped on these fragile fragments of cultural material is conscious choice (therefore revolutionary) by man. * Il sottoscritto Marco Ramazzotti, nato a Roma il 30/09/1969, attualmente residente a Viale Guglielmo Marconi 57 Rome (Cap. 00146), consapevole che le dichiarazioni mendaci sono punite ai sensi del Codice penale e delle Leggi speciali in materia, ai sensi dell’art. 46 del D.P.R. 445/2000, dichiara che quanto sopra riportato corrisponde al vero. In fede Marco Ramazzotti

La ricerca che segue è l’esito di un progetto di Dottorato inteso ad approfondire dinamiche di interesse storico ed economico inerenti la Mesopotamia (meridionale, centrale, centro-settentrionale e nord-orientale) nei periodi compresi tra le fasi Ubaid ed Early Dynastic. Lo studio, in massima parte sperimentale, si è avvalso della collaborazione e del sostegno della cattedra di “Archeologia e Storia dell’arte del Vicino Oriente” dell’Università di Roma «La Sapienza» e del «Centro Ricerche Semeion». Infatti, per realizzare questo intento si è cercato di coniugare competenze storico-archeologiche e adeguati sostegni tecnologici. L’indagine propone una procedura d’analisi dei dati archeologico-territoriali fondata sul succedersi di fasi analitiche diverse e interrelate: la ricerca delle fonti, la sistematizzazione delle informazioni, la descrizione e la comparazione statistica dei fenomeni osservati e, infine, la loro elaborazione con modelli geografici e matematici. L’idea sottesa all’adozione di questo protocollo è che le attività antropiche, collocate all’interno di categorie spazio-temporali, possano essere diagnosticate in modo integrato e sistemico attraverso l’uso di generalizzazioni sperimentalmente riproducibili. Su un piano metodologico, in questa ricerca è stato seguito l’approccio hempeliano, ritenuto il più confacente alla procedura analitica scelta. Le ipotesi, formulate dopo l’osservazione delle ricorrenze di dati documentari sintetici, sono state, di volta in volta, sottoposte a ripetute verifiche empiriche; ogni elaborazione presentata riflette una precisa tecnica applicativa scelta. In questo modo, si è voluto rispondere all’esigenza etica della riproducibilità dell’esperimento e verificare la validità documentaria dei risultati. L’interpretazione storica, riferita ai cambiamenti avvenuti nelle strutture insediamentali e nelle organizzazioni socio-economiche, è nata dallo studio comparativo delle informazioni desunte, dall’accertamento del loro grado di affidabilità documentaria e dalla valutazione dei limiti insiti nella costruzione dei modelli d’analisi; in altri termini, così facendo, si è cercato di contenere il grado speculativo di ogni generalizzazione espressa e di evitare il ricorso ad architetture teoriche preconfezionate ma, naturalmente, la lettura delle tendenze rintracciate è ricaduta nel vizio storiografico di sempre: fornire al lettore un personale, quanto parziale, angolo visuale. Il lavoro ha occupato una durata di quattro anni (1996 - 2001), ma si svolge in continuità ad una ricerca i cui esiti preliminari sono stati pubblicati nel volume VIII - 1999 della serie «Contributi e Materiale di Archeologia Orientale» (C.M.A.O). Durante questo periodo lo studio ha comportato: sul piano documentario, un aggiornamento minimo della precedente base dati dedotta, in massima parte, dalle ricognizioni americane effettuate nell’entroterra di Warka e l’acquisizione di una nuova base dati relativa agli insediamenti protostorici distribuiti nelle aree di Nippur, Ur-Eridu, Akkad e Diyala; su un piano analitico, la normalizzazione di tutte le informazioni raccolte in un Data-Base unico (DB WUNDA); su un piano sperimentale, la scelta dei metodi statistici e matematici per realizzare le applicazioni, le prove di laboratorio per verificarne l’efficienza sulla base dati composta e - da ultimo - l’esame prima parziale e successivamente comparativo dei risultati ottenuti. Nel Capitolo II, l’oggetto della ricerca, si è inteso fornire una descrizione schematica e sintetica delle scelte e delle procedure realizzate per affrontare il lavoro. Nel §II.1 vengono stabiliti i confini spazio-temporali dell’oggetto di ricerca segnalando gli aspetti semantici che li hanno determinati; nel §II.2 si affronta il problema della codifica in linguaggio digitale dei dati raccolti, precisando il percorso nomotetico realizzato per descrivere in parametri computabili (Records) i soggetti della ricerca (i siti archeologici); nel §II.3 è presentato l’elenco delle tecniche usate per configurare ogni variabile stabilita. Nel Capitolo III, l’analisi descrittiva dei dati, compaiono le elaborazioni realizzate sul corpus documentario con tecniche statistiche elementari; esse esibiscono una sorta di radiografia del DB WUNDA, accentuandone e isolandone gli aspetti ripetitivi e/o ridondanti. Nel §III.1 sono selezionati e discussi alcuni caratteri geomorfologici del territorio; nel §III.2 vengono descritti gli aspetti morfologici e morfometrici dei siti collocati all’interno delle aree stabilite e, contestualmente, presentata una prima suddivisione tematica dei settori su base quantitativa; nel §III.3, le elaborazioni statistiche sui rapporti insediamentali (gerarchico-dimensionali) occorsi in ognuno dei sette periodi, all’interno delle singole aree, sono esaminati simmetricamente alle ipotetiche tendenze demografiche riconosciute. Nel §III.4, infine, vengono descritte le caratteristiche dei complessi ceramici rinvenuti all’interno delle singole aree: prima isolando le peculiarità documentarie di ogni territorio, poi discutendo le ragioni della loro ricorrenza nel complesso dei siti per ogni settore e - in ultimo - ipotizzando le trasformazioni funzionali avvenute in alcuni insediamenti (regionalmente suddivisi) sulla base dei rapporti percentuali (quantitativi) di indicatori ceramici diagnostici presenti al loro interno. Nel Capitolo IV è presente l’analisi comparativa dei dati di maggiore interesse desunti dalle applicazioni realizzate nel Cap. III. Centro di queste pagine è l’impiego di confronti sistematici per definire le problematiche storico-archeologiche poste dalla raccolta dei dati. Nel §IV.1 sono indicati alcuni tratti geo-economici dell’Iraq moderno e confrontati con le caratteristiche ambientali macroscopiche di ogni territorio. Nel §IV.2, con le analisi delle sequenze occupazionali è stato confrontato lo spessore cronologico dei siti collocati nei quattro settori indagati e, contestualmente, poste in rapporto le caratteristiche morfologiche e morfometriche che li contraddistinguono. Nel §IV.3 sono enucleate e descritte le comparazioni tra frequenze occupazionali, classi dimensionali, classi funzionali e valori demografici dei siti collocati nelle cinque aree. Nel § IV. 4, infine, sono confrontate le caratteristiche dei complessi ceramici di ognuno dei periodi trattati e le tipologie diagnostiche attestate con frequenza maggiore in tutto il territorio. Nel Capitolo V, l’analisi sperimentale dei dati, le problematiche storiche-archeologiche, evinte a seguito della radiografia realizzata sulla base dati (Cap. III) e confrontando in modo sistematico e organico i risultati ottenuti (Cap. IV), sono state ulteriormente dettagliate processando una serie di variabili con metodi più sofisticati. Nel §V.1 sono state isolate e descritte le oscillazioni quantitative e qualitative percepibili nella collocazione dei siti sugli antichi sistemi idrici; nel §V.2 è stato applicato il modello della Rank-Size-Rule (RSR) per isolare le caratteristiche distintive dei singoli sistemi insediamentali in ogni area e dell’intero assetto territoriale della Mesopotamia in tutte le sette fasi del processo di urbanizzazione (UBIV - EU - MU - LU - JN - EDI - EDII-III). Nel Capitolo VI, le mappe sfumate dei dati, il Data-Base è stato interrogato con i modelli di matematica dinamica nel tentativo di esplorare il sistema di regole che determinano la formazione delle strutture insediamentali e delle organizzazioni socio-economiche (§V.2). Nel §VI.1 si descrive la procedura impiegata per realizzare l’applicazione, il metodo; nel §VI.2 è discussa l’alterazione di ognuna delle variabili del DB poste come vincoli analitici (Inputs) alcune variabili delle tipologie ceramiche; nel §VI.2 è discussa l’alterazione di ognuna delle variabili del DB poste come vincoli le sette fasi cronologiche del processo; nel §VI.3 è discussa l’alterazione di ognuna delle variabili del DB posto una solo valore in Input; nel §VI.4 è discussa l’alterazione di ognuna delle variabili del DB poste come vincoli di Inputs più variabili riferite a classi distinte. Nel Capitolo VII, infine, vengono presentati i risultati dell’indagine: nel §VII.1 le conclusioni raggiunte sul sistema insediamentale e su quello socio-economico per il periodo Ubaid, nel §VII.2 quelle raggiunte per il periodo Uruk, nel §VII.3 quelle per il periodo Jemdet Nasr, e nel §VII.4 quelle del periodo Protodinastico. Il Capitolo VIII racchiude una conclusione più ampia che riferisce alcune personali osservazioni sul metodo impiegato, sulle qualità e i difetti dell’approccio, sull’impatto dei risultati in una prospettiva archeologica e storica (§VIII.1) e, infine, su alcune delle possibilità di sviluppo che questo settore di frontiera apre sul tema della classificazione del Record archeologico (§VIII.2). La serie di appendici allegate al testo sono di tre tipi. Nel Volume I: l’appendice A riporta una serie di schede tecniche sui modelli più elaborati impiegati nelle sperimentazioni (A.1 Rank-Size-Rule [RSR]; A.2 Artificial-Neural-Nets [ANNs]; A.3 la ANN Recirculation [RC]; A.4 la ANN Costraint-Satisfaction [CS]; A.5 la ANN Back-Propagation [BP]; A.6 le ANNs Self-Organizing Map [SOM]); l’appendice B, l’elenco dei siti (B.1), l’elenco dei tipi ceramici (B.2) e l’elenco delle abbreviazioni (B.3). Segue un glossario per i termini allusivi e specialistici usati nel testo e la bibliografia. Nel Volume II, l’appendice C è composta da un elenco delle figure (schemi, diagrammi e grafici) discusse e inserite nel Volume I (C.1), da un elenco di alcune delle tabelle (C.2) a cui ci si riferiti per le elaborazioni (Ur-Eridu Survey tabelle: I-II-III-IV-V-VI-VII; Warka Survey tabelle: I-II-III-IV-V-VI-VII-VIII-IX; Nippur Survey tabelle: I-II-III-IV-V-VI-VII; Diyala Survey tabelle: I-II-III-IV-V-VI-VII), da una serie tavole che comprendono foto satellitari e piante tematiche (C.3.: Tav.: I-XXII), entrambe elaborate su cartografia digitale (Digital Chart of the World [DCW]) con l’uso del GIS (ArcView 3.0), che illustrano alcuni caratteri fisiografici trattati nel testo (Tav.: I-IV), indicano la localizzazione delle aree considerate (Tav.: V-VI), tematizzano la geomorfologia del territorio moderno (Tav.: VIII-XVII), collocano alcuni dei siti maggiori sulle antiche reti idriche (Tav.: XVIII-XII).

Il Processo di urbanizzazione in Mesopotamia dalla regione di Ur alla valle del Diyala: analisi del territorio e dinamiche complesse dei sistemi insediamentali / Ramazzotti, Marco. - (2002).

Il Processo di urbanizzazione in Mesopotamia dalla regione di Ur alla valle del Diyala: analisi del territorio e dinamiche complesse dei sistemi insediamentali.

RAMAZZOTTI, Marco
01/01/2002

Abstract

This work explores the economic phenomena that occurred in central, north-central, south-central, and north-central Mesopotamia, from the Late Ubaid period to the end of the Early Dynastic period. The analysis focuses on each economic transformation as it can be recognized by statistical and mathematical models compiled by American survey projects. The data collected since the sixties investigate the region comprised between Ur plain and Diyala valleys, a southern sector of the so-called «Greater Mesopotamia». On the methodological level, this contribution intends to formalize some of the rules that determined the birth of the early urban settlements. For this reason it is opposed to the tendencies, which is evident in recent research, that describe the Sumerian urbanization as a systemic model linked ideological principles and limited by pre-determined rules; the “Urban Revolution” plays a central role. It is a “substantial phenomenon”, unique but able to occur again in different regions and periods as it can assume a “ h a b i t u s ” reflecting numerous types of arrangement and a great richness of cultural “ m i l i e u x ”. For these reasons the mechanism set up was not just an anthropological, gradual, orthogenetic, multilinear, evolving process, but an even stronger indication stamped on these fragile fragments of cultural material is conscious choice (therefore revolutionary) by man. * Il sottoscritto Marco Ramazzotti, nato a Roma il 30/09/1969, attualmente residente a Viale Guglielmo Marconi 57 Rome (Cap. 00146), consapevole che le dichiarazioni mendaci sono punite ai sensi del Codice penale e delle Leggi speciali in materia, ai sensi dell’art. 46 del D.P.R. 445/2000, dichiara che quanto sopra riportato corrisponde al vero. In fede Marco Ramazzotti
2002
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/181570
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