Il progetto di ricerca sviluppato nel corso del dottorato dal titolo “Overcontrol in preschoolers: Relations with children’s adjustment, executive functions, and parenting” ha riguardato lo studio dell’autoregolazione e, nello specifico, del costrutto di ipercontrollo (overcontrol) nei bambini in età prescolare. L’autoregolazione, intesa come la capacità di modulare emozioni, pensieri e comportamenti in funzione delle richieste ambientali, rappresenta un pilastro fondamentale dello sviluppo socio-emotivo (Eisenberg et al., 2010; Rothbart & Bates, 2006). Tale capacità emerge precocemente e si consolida nel corso della prima infanzia, sostenendo l’acquisizione di molteplici competenze cognitive e relazionali che favoriscono l’adattamento del bambino nella vita quotidiana. Tuttavia, un eccesso di autocontrollo e pertanto l’ipercontrollo che rappresenta una tendenza temperamentale verso una regolazione rigida ed eccessiva, può condurre a esiti maladattivi (Gilbert et al., 2020). Nello specifico, nei bambini prescolari queste caratteristiche possono compromettere la flessibilità e la capacità di adattarsi ai cambiamenti, aumentando il rischio di sviluppare difficoltà internalizzanti (ansia, ritiro sociale, umore depresso). In un’ottica transazionale (Sameroff & Mackenzie, 2003) e bioecologica (Bronfenbrenner & Morris, 2006), il progetto di dottorato ha esplorato come l’ipercontrollo interagisca con i fattori ambientali (il parenting) e con i processi individuali come fattori cognitivi (funzioni esecutive), contribuendo al benessere o alla vulnerabilità del bambino. L’obiettivo complessivo era di comprendere il ruolo dell’ipercontrollo nei primi anni di vita, attraverso tre studi empirici: (1) l’adattamento e validazione italiana dell’Overcontrol in Youth Checklist (OCYC), uno strumento necessario per misurare l’ipercontrollo nella fascia prescolare; (2) l’individuazione di profili di funzionamento socio-emotivo in età prescolare e il contributo delle funzioni esecutive e dell’ipercontrollo nella definizione dei profili; (3) l’analisi delle interazioni tra genitorialità e ipercontrollo nella predizione del funzionamento socio-emotivo e comportamentale del bambino. Durante il primo anno, il lavoro si è concentrato sulla costruzione del quadro teorico e sulla validazione di uno strumento di misura dell’ipercontrollo in età prescolare. In questa fase è stata condotta una revisione approfondita della letteratura sull’autoregolazione (Eisenberg et al., 2010; Blair & Ku, 2022), sul temperamento (Rothbart & Bates, 2006) e sulle teorie dei tipi di personalità infantile, in particolare il modello di Robins et al. (1996) che distingue i profili resilienti, sottocontrollati e ipercontrollati. Da questa base teorica è nato il primo studio, volto ad adattare e validare in lingua italiana il questionario Overcontrol in Youth Checklist (OCYC; Gilbert et al., 2020), uno strumento di screening per l’identificazione dell’ipercontrollo nei bambini. Dopo l’approvazione del Comitato Etico per la Ricerca Trasversale della Sapienza, è stata avviata una raccolta dati online tramite la piattaforma Qualtrics, coinvolgendo 196 genitori di bambini di età compresa tra 4 e 6 anni (età media = 5.14, DS = 0.85; 54.6% femmine). Il questionario comprendeva tre sezioni principali: la scala OCYC, il BRIEF-P (Marano et al., 2014) per la valutazione delle funzioni esecutive e la CBCL 1½–5 (Achenbach & Rescorla, 2001) per le difficoltà emotivo-comportamentali. I risultati della CFA hanno confermato la bontà del modello a due fattori correlati, Inflessibilità e Perfezionismo, con indici di adattamento eccellenti (χ²(113)=138.31, p=.05; RMSEA=.034; CFI=.969; TLI=.963; SRMR=.089). Le due dimensioni sono risultate moderatamente correlate (r = .51, p < .001) e hanno mostrato buoni livelli di affidabilità interna (α = .70 per Inflessibilità e α = .74 per Perfezionismo). Le analisi di invarianza di misura hanno confermato la stabilità della struttura fattoriale tra genere e fasce d’età (4–5 anni vs. 6 anni). Le analisi MANOVA hanno evidenziato una differenza significativa tra i sessi nella dimensione Perfezionismo, con punteggi più elevati nelle bambine (F(1,195)=5.02, p<.05; η²p=.03), mentre non sono emerse differenze significative per l’età o per la dimensione Inflessibilità. Infine, le analisi di validità di criterio hanno mostrato correlazioni positive e significative tra le due dimensioni dell’OCYC e le difficoltà esecutive (r = .25–.54) e tra Inflessibilità e Perfezionismo e le difficoltà emotivo-comportamentali rilevate dalla CBCL (r = .20–.44). Questi risultati supportano la validità convergente dello strumento e la sua capacità di cogliere aspetti di autoregolazione e rigidità comportamentale associati a vulnerabilità socio-emotive. Questi risultati hanno confermato che l’OCYC può essere considerato uno strumento affidabile e culturalmente adeguato per valutare l’ipercontrollo nei bambini italiani. Lo studio, intitolato A contribution to the Italian validation of the Overcontrol in Youth Checklist (OCYC), è stato successivamente pubblicato sulla rivista European Journal of Developmental Psychology, fornendo la base metodologica per gli studi successivi. Durante il secondo anno, il lavoro si è esteso al contesto scolastico, con la raccolta dati in presenza presso scuole dell’infanzia del Lazio e la progettazione dei due studi successivi. L’obiettivo principale di questa fase era comprendere come le caratteristiche temperamentali e cognitive del bambino concorressero insieme a fattori contestuali come la genitorialità, a definire differenti profili di funzionamento socio-emotivo. La raccolta dati presso le scuole che hanno aderito al progetto, è continuata anche durante la prima parte del terzo anno di dottorato. Da questa raccolta dati sono stati realizzati due ulteriori studi successivi (studio 2 e 3). Il secondo studio ha coinvolto 365 genitori di bambini di età compresa tra 3 e 6 anni, che hanno compilato una batteria di questionari comprendente: Strengths and Difficulties Questionnaire – Parent version (SDQ-P; Goodman, 2001), l’OCYC nella versione italiana (Grigore et al., 2025) e il BRIEF-P (Marano et al., 2014). Le analisi dei profili latenti (LPA), condotte con Mplus, hanno portato all’individuazione di tre profili distinti di funzionamento: un profilo prosociale (81% del campione), caratterizzato da bassi livelli di difficoltà e alti livelli di comportamento prosociale; un profilo esternalizzante (11%), con punteggi elevati nei problemi di condotta e iperattività; e un profilo internalizzante (8%), con alti livelli di sintomi emotivi e difficoltà relazionali con i pari. I valori di Entropy (.908) e degli indici AIC e BIC (AIC=4670.60; BIC=4755.33; ssaBIC=4685.55) hanno indicato una buona distinzione tra i gruppi. La dimensione di Inflessibilità dell’OCYC risultava significativamente più elevata nei profili problematici (internalizzante ed esternalizzante) rispetto al gruppo prosociale (p<.001), mentre il perfezionismo non differenziava i gruppi. Inoltre, i punteggi del BRIEF-P mostravano un andamento crescente nei tre profili, suggerendo che le difficoltà esecutive aumentano parallelamente alle difficoltà socio-emotive. Questi risultati confermano che la rigidità temperamentale e la scarsa flessibilità cognitiva rappresentano fattori di rischio trasversali per il benessere psicologico del bambino. Il terzo studio ha coinvolto 253 genitori di bambini di età compresa tra 3 e 5 anni, i quali hanno compilato un questionario comprensivo della versione italiana dell’Overcontrol in Youth Checklist (OCYC), dello Strengths and Difficulties Questionnaire – Parent version (SDQ-P) e del Parental Acceptance-Rejection/Control Questionnaire (PARQ/C; Rohner, 2005). Quest’ultimo ha valutato quattro dimensioni della genitorialità (calore/affetto, ostilità/aggressività, indifferenza/negligenza e controllo). Per esaminare gli effetti indipendenti e interattivi sul funzionamento dei bambini sia in termini di sintomi internalizzanti, esternalizzanti e comportamento prosociale, sono stati stimati tre modelli di regressione di moderazione (PROCESS v4.0), con predittori centrati alla media e con i termini di interazione tra dimensioni genitoriali e overcontrol del bambino. In ciascun modello, genere ed età del bambino sono stati inseriti come covariate al primo passo; al secondo passo sono state incluse le quattro dimensioni del PARQ/C; al terzo l’overcontrol (OCYC total); al quarto i termini di interazione (Overcontrol × Affection, × Indifference, × Hostility, × Parental Control). I risultati hanno mostrato che i problemi internalizzanti erano predetti negativamente dall’età e positivamente dall’overcontrol, con un effetto di moderazione significativo del controllo genitoriale: l’interazione Overcontrol × Parental Control è risultata significativa e il modello finale ha spiegato il 31.6% della varianza (R²=.346; adj. R²=.316). Le analisi indica che il controllo genitoriale predice un incremento dei sintomi internalizzanti soltanto nei bambini con livelli elevati di overcontrol (B=.35; SE=.09; p<.001), mentre l’associazione non è significativa ai livelli medio e basso di overcontrol. Per i problemi esternalizzanti, il modello ha spiegato il 21% della varianza (adj. R²=.186). In questo caso non emergono interazioni significative, ma sono predetti da età più giovane, ostilità e controllo genitoriale, insieme a livelli più elevati di overcontrol del bambino. Infine, per il comportamento prosociale (R²=.154; adj. R²=.114) sono emersi effetti positivi del genere femminile, dell’età e del calore genitoriale, mentre l’overcontrol non ha mostrato effetti diretti né interazioni significative con le dimensioni del parenting. I risultati di questo studio sottolineano come le caratteristiche dei bambini sono in relazione a specifiche dimensioni genitoriali, in particolare l’ipercontrollo sembra avere una relazione diretta con la dimensione del controllo genitoriale nell’influenzare lo sviluppo di difficoltà internalizzanti. Complessivamente, i tre studi hanno permesso di delineare un quadro integrato dell’ipercontrollo come costrutto transdiagnostico rilevante nello sviluppo prescolare. Il primo studio ha fornito uno strumento validato in italiano per l’identificazione precoce di questa tendenza temperamentale; il secondo ha dimostrato che l’ipercontrollo e le difficoltà esecutive rappresentano indicatori trasversali di rischio; il terzo ha messo in luce come la genitorialità possa amplificare tali vulnerabilità quando si considerano tratti come l’ipercontrollo. Questi risultati possono rappresentare un valido contributo nel riconoscere sin dall’età prescolare l’ipercontrollo, stimolare una riflessione sulla comprensione dei fattori di vulnerabilità ad esso associati, e in un’ottica preventiva ideare interventi per promuovere lo sviluppo socio-emotivo del bambino contribuendo all’adattamento sociale dei bambini.

Overcontrol in preschoolers: Relations with children’s adjustment, executive functions, and parenting / Grigore, Madalina. - (2025 Dec 19).

Overcontrol in preschoolers: Relations with children’s adjustment, executive functions, and parenting

GRIGORE, MADALINA
19/12/2025

Abstract

Il progetto di ricerca sviluppato nel corso del dottorato dal titolo “Overcontrol in preschoolers: Relations with children’s adjustment, executive functions, and parenting” ha riguardato lo studio dell’autoregolazione e, nello specifico, del costrutto di ipercontrollo (overcontrol) nei bambini in età prescolare. L’autoregolazione, intesa come la capacità di modulare emozioni, pensieri e comportamenti in funzione delle richieste ambientali, rappresenta un pilastro fondamentale dello sviluppo socio-emotivo (Eisenberg et al., 2010; Rothbart & Bates, 2006). Tale capacità emerge precocemente e si consolida nel corso della prima infanzia, sostenendo l’acquisizione di molteplici competenze cognitive e relazionali che favoriscono l’adattamento del bambino nella vita quotidiana. Tuttavia, un eccesso di autocontrollo e pertanto l’ipercontrollo che rappresenta una tendenza temperamentale verso una regolazione rigida ed eccessiva, può condurre a esiti maladattivi (Gilbert et al., 2020). Nello specifico, nei bambini prescolari queste caratteristiche possono compromettere la flessibilità e la capacità di adattarsi ai cambiamenti, aumentando il rischio di sviluppare difficoltà internalizzanti (ansia, ritiro sociale, umore depresso). In un’ottica transazionale (Sameroff & Mackenzie, 2003) e bioecologica (Bronfenbrenner & Morris, 2006), il progetto di dottorato ha esplorato come l’ipercontrollo interagisca con i fattori ambientali (il parenting) e con i processi individuali come fattori cognitivi (funzioni esecutive), contribuendo al benessere o alla vulnerabilità del bambino. L’obiettivo complessivo era di comprendere il ruolo dell’ipercontrollo nei primi anni di vita, attraverso tre studi empirici: (1) l’adattamento e validazione italiana dell’Overcontrol in Youth Checklist (OCYC), uno strumento necessario per misurare l’ipercontrollo nella fascia prescolare; (2) l’individuazione di profili di funzionamento socio-emotivo in età prescolare e il contributo delle funzioni esecutive e dell’ipercontrollo nella definizione dei profili; (3) l’analisi delle interazioni tra genitorialità e ipercontrollo nella predizione del funzionamento socio-emotivo e comportamentale del bambino. Durante il primo anno, il lavoro si è concentrato sulla costruzione del quadro teorico e sulla validazione di uno strumento di misura dell’ipercontrollo in età prescolare. In questa fase è stata condotta una revisione approfondita della letteratura sull’autoregolazione (Eisenberg et al., 2010; Blair & Ku, 2022), sul temperamento (Rothbart & Bates, 2006) e sulle teorie dei tipi di personalità infantile, in particolare il modello di Robins et al. (1996) che distingue i profili resilienti, sottocontrollati e ipercontrollati. Da questa base teorica è nato il primo studio, volto ad adattare e validare in lingua italiana il questionario Overcontrol in Youth Checklist (OCYC; Gilbert et al., 2020), uno strumento di screening per l’identificazione dell’ipercontrollo nei bambini. Dopo l’approvazione del Comitato Etico per la Ricerca Trasversale della Sapienza, è stata avviata una raccolta dati online tramite la piattaforma Qualtrics, coinvolgendo 196 genitori di bambini di età compresa tra 4 e 6 anni (età media = 5.14, DS = 0.85; 54.6% femmine). Il questionario comprendeva tre sezioni principali: la scala OCYC, il BRIEF-P (Marano et al., 2014) per la valutazione delle funzioni esecutive e la CBCL 1½–5 (Achenbach & Rescorla, 2001) per le difficoltà emotivo-comportamentali. I risultati della CFA hanno confermato la bontà del modello a due fattori correlati, Inflessibilità e Perfezionismo, con indici di adattamento eccellenti (χ²(113)=138.31, p=.05; RMSEA=.034; CFI=.969; TLI=.963; SRMR=.089). Le due dimensioni sono risultate moderatamente correlate (r = .51, p < .001) e hanno mostrato buoni livelli di affidabilità interna (α = .70 per Inflessibilità e α = .74 per Perfezionismo). Le analisi di invarianza di misura hanno confermato la stabilità della struttura fattoriale tra genere e fasce d’età (4–5 anni vs. 6 anni). Le analisi MANOVA hanno evidenziato una differenza significativa tra i sessi nella dimensione Perfezionismo, con punteggi più elevati nelle bambine (F(1,195)=5.02, p<.05; η²p=.03), mentre non sono emerse differenze significative per l’età o per la dimensione Inflessibilità. Infine, le analisi di validità di criterio hanno mostrato correlazioni positive e significative tra le due dimensioni dell’OCYC e le difficoltà esecutive (r = .25–.54) e tra Inflessibilità e Perfezionismo e le difficoltà emotivo-comportamentali rilevate dalla CBCL (r = .20–.44). Questi risultati supportano la validità convergente dello strumento e la sua capacità di cogliere aspetti di autoregolazione e rigidità comportamentale associati a vulnerabilità socio-emotive. Questi risultati hanno confermato che l’OCYC può essere considerato uno strumento affidabile e culturalmente adeguato per valutare l’ipercontrollo nei bambini italiani. Lo studio, intitolato A contribution to the Italian validation of the Overcontrol in Youth Checklist (OCYC), è stato successivamente pubblicato sulla rivista European Journal of Developmental Psychology, fornendo la base metodologica per gli studi successivi. Durante il secondo anno, il lavoro si è esteso al contesto scolastico, con la raccolta dati in presenza presso scuole dell’infanzia del Lazio e la progettazione dei due studi successivi. L’obiettivo principale di questa fase era comprendere come le caratteristiche temperamentali e cognitive del bambino concorressero insieme a fattori contestuali come la genitorialità, a definire differenti profili di funzionamento socio-emotivo. La raccolta dati presso le scuole che hanno aderito al progetto, è continuata anche durante la prima parte del terzo anno di dottorato. Da questa raccolta dati sono stati realizzati due ulteriori studi successivi (studio 2 e 3). Il secondo studio ha coinvolto 365 genitori di bambini di età compresa tra 3 e 6 anni, che hanno compilato una batteria di questionari comprendente: Strengths and Difficulties Questionnaire – Parent version (SDQ-P; Goodman, 2001), l’OCYC nella versione italiana (Grigore et al., 2025) e il BRIEF-P (Marano et al., 2014). Le analisi dei profili latenti (LPA), condotte con Mplus, hanno portato all’individuazione di tre profili distinti di funzionamento: un profilo prosociale (81% del campione), caratterizzato da bassi livelli di difficoltà e alti livelli di comportamento prosociale; un profilo esternalizzante (11%), con punteggi elevati nei problemi di condotta e iperattività; e un profilo internalizzante (8%), con alti livelli di sintomi emotivi e difficoltà relazionali con i pari. I valori di Entropy (.908) e degli indici AIC e BIC (AIC=4670.60; BIC=4755.33; ssaBIC=4685.55) hanno indicato una buona distinzione tra i gruppi. La dimensione di Inflessibilità dell’OCYC risultava significativamente più elevata nei profili problematici (internalizzante ed esternalizzante) rispetto al gruppo prosociale (p<.001), mentre il perfezionismo non differenziava i gruppi. Inoltre, i punteggi del BRIEF-P mostravano un andamento crescente nei tre profili, suggerendo che le difficoltà esecutive aumentano parallelamente alle difficoltà socio-emotive. Questi risultati confermano che la rigidità temperamentale e la scarsa flessibilità cognitiva rappresentano fattori di rischio trasversali per il benessere psicologico del bambino. Il terzo studio ha coinvolto 253 genitori di bambini di età compresa tra 3 e 5 anni, i quali hanno compilato un questionario comprensivo della versione italiana dell’Overcontrol in Youth Checklist (OCYC), dello Strengths and Difficulties Questionnaire – Parent version (SDQ-P) e del Parental Acceptance-Rejection/Control Questionnaire (PARQ/C; Rohner, 2005). Quest’ultimo ha valutato quattro dimensioni della genitorialità (calore/affetto, ostilità/aggressività, indifferenza/negligenza e controllo). Per esaminare gli effetti indipendenti e interattivi sul funzionamento dei bambini sia in termini di sintomi internalizzanti, esternalizzanti e comportamento prosociale, sono stati stimati tre modelli di regressione di moderazione (PROCESS v4.0), con predittori centrati alla media e con i termini di interazione tra dimensioni genitoriali e overcontrol del bambino. In ciascun modello, genere ed età del bambino sono stati inseriti come covariate al primo passo; al secondo passo sono state incluse le quattro dimensioni del PARQ/C; al terzo l’overcontrol (OCYC total); al quarto i termini di interazione (Overcontrol × Affection, × Indifference, × Hostility, × Parental Control). I risultati hanno mostrato che i problemi internalizzanti erano predetti negativamente dall’età e positivamente dall’overcontrol, con un effetto di moderazione significativo del controllo genitoriale: l’interazione Overcontrol × Parental Control è risultata significativa e il modello finale ha spiegato il 31.6% della varianza (R²=.346; adj. R²=.316). Le analisi indica che il controllo genitoriale predice un incremento dei sintomi internalizzanti soltanto nei bambini con livelli elevati di overcontrol (B=.35; SE=.09; p<.001), mentre l’associazione non è significativa ai livelli medio e basso di overcontrol. Per i problemi esternalizzanti, il modello ha spiegato il 21% della varianza (adj. R²=.186). In questo caso non emergono interazioni significative, ma sono predetti da età più giovane, ostilità e controllo genitoriale, insieme a livelli più elevati di overcontrol del bambino. Infine, per il comportamento prosociale (R²=.154; adj. R²=.114) sono emersi effetti positivi del genere femminile, dell’età e del calore genitoriale, mentre l’overcontrol non ha mostrato effetti diretti né interazioni significative con le dimensioni del parenting. I risultati di questo studio sottolineano come le caratteristiche dei bambini sono in relazione a specifiche dimensioni genitoriali, in particolare l’ipercontrollo sembra avere una relazione diretta con la dimensione del controllo genitoriale nell’influenzare lo sviluppo di difficoltà internalizzanti. Complessivamente, i tre studi hanno permesso di delineare un quadro integrato dell’ipercontrollo come costrutto transdiagnostico rilevante nello sviluppo prescolare. Il primo studio ha fornito uno strumento validato in italiano per l’identificazione precoce di questa tendenza temperamentale; il secondo ha dimostrato che l’ipercontrollo e le difficoltà esecutive rappresentano indicatori trasversali di rischio; il terzo ha messo in luce come la genitorialità possa amplificare tali vulnerabilità quando si considerano tratti come l’ipercontrollo. Questi risultati possono rappresentare un valido contributo nel riconoscere sin dall’età prescolare l’ipercontrollo, stimolare una riflessione sulla comprensione dei fattori di vulnerabilità ad esso associati, e in un’ottica preventiva ideare interventi per promuovere lo sviluppo socio-emotivo del bambino contribuendo all’adattamento sociale dei bambini.
19-dic-2025
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