Il 1985 può essere considerato un anno di transizione e svolta nella storia della scuola e dell’educazione ai media in Italia. Per la prima volta il concetto di “alfabetizzazione iconica” fu inserito nei programmi per la scuola elementare (D.P.R. 12 febbraio 1985, n. 104). Una nuova disciplina, l’educazione all’immagine, doveva unire lettura – “decodificazione” e “interpretazione delle immagini” – e scrittura – “espressione”, “comunicazione” e “documentazione” delle esperienze – con l’obiettivo di far acquisire agli alunni “abilità espressive e comunicative”. Agli insegnanti fu chiesto di trattare in classe i mezzi di comunicazione di massa e, in parallelo, proporre agli alunni attività di comprensione e produzione: leggere e scrivere in vari codici comunicativi, nonché secondo diversi generi dell’iconico e dell’audiovisivo. Fece così il suo ingresso nelle aule italiane una riflessione intenzionale sui mezzi di comunicazione e prime istanze di educazione ai media poterono entrare a pieno titolo nella scuola, attraverso il canale dell’educazione all’immagine. I media furono considerati soprattutto nella dimensione del messaggio iconico o audiovisivo (comprensione e produzione), tralasciando spesso l’analisi della fruizione o del consumo, nonostante una branca di studi definita alternativamente audience studies, audience research e reception analysis dalla seconda metà degli anni Settanta mostrasse interesse per il “pubblico”. Gli insegnanti italiani si trovarono perlopiù impreparati e si rese presto evidente la necessità di sostenerli e dotarli di sussidi didattici adeguati. Senza pretese di esaustività, il presente contributo è dedicato a Roberto Casalini (1939-), figura importante per la storia dell’educazione ai media in tale fase di transizione a livello nazionale. Prima come maestro elementare, insegnante, formatore, poi come politico del partito comunista italiano (PCI) impegnato nel territorio cesenate, Casalini si è sempre battuto per rendere la cultura, nelle sue svariate forme, accessibile a tutte le fasce socio-economiche. Tra le numerose iniziative, contribuì all’apertura del teatro a studenti e lavoratori grazie a una specifica politica dei prezzi, alla realizzazione di una sezione moderna “a scaffali aperti” della Biblioteca Malatestiana e alla fondazione del Centro Cinema della Città di Cesena. Casalini accolse il testo del D.P.R. 12 febbraio 1985, n. 104 come “scoperta straordinaria”, “scoperta pedagogica audace”. La sua ambizione fu “riempire un vuoto” nel panorama editoriale italiano. Presero così forma due volumi pubblicati in via sperimentale dal comune di Cesena, dei quali si tratta nel presente contributo: L’educazione all’immagine. Lettura e produzione dell’immagine e del cinema nella scuola dell’obbligo. Guida per un curricolo (manuale dedicato agli insegnanti) e Il quaderno delle immagini. Lettura e produzione dell’immagine. Quaderno di lavoro in classe (sussidio per gli alunni).
Educare all’immagine e all’audiovisivo nella scuola elementare ai tempi del D.P.R. 12 febbraio 1985, n. 104. L’esperienza di Roberto Casalini / Finetti, S.. - 19:(2025), pp. 960-965. ( Educazione Territori Natura Formare al tempo della transizione ecologica, digitale e interculturale Brixen; Italy ).
Educare all’immagine e all’audiovisivo nella scuola elementare ai tempi del D.P.R. 12 febbraio 1985, n. 104. L’esperienza di Roberto Casalini
Finetti, S.
2025
Abstract
Il 1985 può essere considerato un anno di transizione e svolta nella storia della scuola e dell’educazione ai media in Italia. Per la prima volta il concetto di “alfabetizzazione iconica” fu inserito nei programmi per la scuola elementare (D.P.R. 12 febbraio 1985, n. 104). Una nuova disciplina, l’educazione all’immagine, doveva unire lettura – “decodificazione” e “interpretazione delle immagini” – e scrittura – “espressione”, “comunicazione” e “documentazione” delle esperienze – con l’obiettivo di far acquisire agli alunni “abilità espressive e comunicative”. Agli insegnanti fu chiesto di trattare in classe i mezzi di comunicazione di massa e, in parallelo, proporre agli alunni attività di comprensione e produzione: leggere e scrivere in vari codici comunicativi, nonché secondo diversi generi dell’iconico e dell’audiovisivo. Fece così il suo ingresso nelle aule italiane una riflessione intenzionale sui mezzi di comunicazione e prime istanze di educazione ai media poterono entrare a pieno titolo nella scuola, attraverso il canale dell’educazione all’immagine. I media furono considerati soprattutto nella dimensione del messaggio iconico o audiovisivo (comprensione e produzione), tralasciando spesso l’analisi della fruizione o del consumo, nonostante una branca di studi definita alternativamente audience studies, audience research e reception analysis dalla seconda metà degli anni Settanta mostrasse interesse per il “pubblico”. Gli insegnanti italiani si trovarono perlopiù impreparati e si rese presto evidente la necessità di sostenerli e dotarli di sussidi didattici adeguati. Senza pretese di esaustività, il presente contributo è dedicato a Roberto Casalini (1939-), figura importante per la storia dell’educazione ai media in tale fase di transizione a livello nazionale. Prima come maestro elementare, insegnante, formatore, poi come politico del partito comunista italiano (PCI) impegnato nel territorio cesenate, Casalini si è sempre battuto per rendere la cultura, nelle sue svariate forme, accessibile a tutte le fasce socio-economiche. Tra le numerose iniziative, contribuì all’apertura del teatro a studenti e lavoratori grazie a una specifica politica dei prezzi, alla realizzazione di una sezione moderna “a scaffali aperti” della Biblioteca Malatestiana e alla fondazione del Centro Cinema della Città di Cesena. Casalini accolse il testo del D.P.R. 12 febbraio 1985, n. 104 come “scoperta straordinaria”, “scoperta pedagogica audace”. La sua ambizione fu “riempire un vuoto” nel panorama editoriale italiano. Presero così forma due volumi pubblicati in via sperimentale dal comune di Cesena, dei quali si tratta nel presente contributo: L’educazione all’immagine. Lettura e produzione dell’immagine e del cinema nella scuola dell’obbligo. Guida per un curricolo (manuale dedicato agli insegnanti) e Il quaderno delle immagini. Lettura e produzione dell’immagine. Quaderno di lavoro in classe (sussidio per gli alunni).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


