L'art. 1360 c.c. dispone che l'avveramento della condizione, sia essa sospensiva o risolutiva, ha efficacia retroattiva; trattasi di retroattività c.d. assoluta, in forza della quale detto avveramento è opponibile a tutti i consociati. Nonostante si tratti di una regola positivamente stabilita, una pregiata monografia della metà degli anni '70 ha dubitato che la retroattività condizionale possa trovare cittadinanza nel nostro ordinamento, ritenendo non si trattasse di una vera e propria regola, ma di una sterile petizione di principio, un dogma privo di reale utilità pratica che deve costantemente considerarsi recessivo rispetto ad altre istanze promosse dall'ordinamento L'elaborato si propone di indagare sul fondamento e sul funzionamento della retroattività condizionale senza pregiudizi di sorta, ma solo partendo dal dato positivo, che chiaramente la contempla. L'autore ripercorre le coordinate evolutive dell'istituto della condizione, da cui emerge come i "dogmi" che nel corso degli anni ne imbrigliavano le potenzialità esplicative erano in realtà altri, tutti sprovvisti di una solida base positiva, a differenza della retroattività. Successivamente, vengono passate in rassegna le deroghe alla retroattività condizionale; infine, si analizzano le interferenze della retroattività con la posizione dei terzi.
Sulla retroattività della condizione / Alfonsi, Dario. - (2025 Apr 29).
Sulla retroattività della condizione
ALFONSI, DARIO
29/04/2025
Abstract
L'art. 1360 c.c. dispone che l'avveramento della condizione, sia essa sospensiva o risolutiva, ha efficacia retroattiva; trattasi di retroattività c.d. assoluta, in forza della quale detto avveramento è opponibile a tutti i consociati. Nonostante si tratti di una regola positivamente stabilita, una pregiata monografia della metà degli anni '70 ha dubitato che la retroattività condizionale possa trovare cittadinanza nel nostro ordinamento, ritenendo non si trattasse di una vera e propria regola, ma di una sterile petizione di principio, un dogma privo di reale utilità pratica che deve costantemente considerarsi recessivo rispetto ad altre istanze promosse dall'ordinamento L'elaborato si propone di indagare sul fondamento e sul funzionamento della retroattività condizionale senza pregiudizi di sorta, ma solo partendo dal dato positivo, che chiaramente la contempla. L'autore ripercorre le coordinate evolutive dell'istituto della condizione, da cui emerge come i "dogmi" che nel corso degli anni ne imbrigliavano le potenzialità esplicative erano in realtà altri, tutti sprovvisti di una solida base positiva, a differenza della retroattività. Successivamente, vengono passate in rassegna le deroghe alla retroattività condizionale; infine, si analizzano le interferenze della retroattività con la posizione dei terzi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


