La compensabilità delle sovvenzioni concesse dalla Cina ad imprese che operano in Egitto e poi esportano nell’Unione europea

The note comments favorably on the recent judgment of the Court of justice of 28 November 2024, in joined cases C 269/23 P and C 272/23 P, Hengshi Egypt Fiberglass Fabrics SAE, and Jushi Egypt for Fiber-glass Industry SAE v. Commission, which confirmed the legitimacy of the judgments of the General Court with which the latter had in turn confirmed the legitimacy of the Commission Implementing Regulations nos. 776/2020 and 870/2020. With these Regulations, the Commission, for the first time, had applied compensatory measures to productions originating in the Arab Republic of Egypt where they had been made by companies subsidized by the Chinese Government and then had been exported to the European Un-ion where they were damaging the corresponding local industry. The author and the Court highlight that the application of European compensatory measures to these subsidies is consistent with both a sys-tematic interpretation and a literal interpretation of Regulation 2016/1037 and the WTO rules set out in the Agreement «on subsidies and countervailing measures». In fact, the Chinese subsidies, although not paid by the Egyptian public administration, were attributable to the latter. They were so because the Egyptian public administration was aware of the subsidies and had ex-plicitly endorsed their payment.

La nota commenta favorevolmente la recente sentenza della Corte del 28 novembre 2024, nelle cause riunite C 269/23 P e C 272/23 P, Hengshi Egypt Fiberglass Fabrics SAE, e Jushi Egypt for Fiberglass Industry SAE c. Commissione, la quale ha confermato la legittimità delle sentenze del Tribunale con cui questi aveva a sua volta confermato la legittimità dei Regolamenti di esecuzione della Commissione nn. 776/2020 e 870/2020. Con tali Regolamenti la Commissione, per la prima volta, aveva applicato delle misure compensative a produzioni provenienti dalla Re-pubblica araba d’Egitto dove erano state realizzate da imprese sovven-zionate dal Governo cinese e poi erano state esportate nell’Unione eu-ropea dove stavano danneggiando la corrispondente industria locale. L’autore e la Corte evidenziano che l’applicazione delle misure compensative europee a tali sovvenzioni sia conforme sia ad una inter-pretazione sistematica sia ad un’interpretazione letterale del Regola-mento 2016/1037 e della normativa OMC enunciate nell’Accordo «sulle sovvenzioni e sulle misure compensative». In effetti, le sovvenzioni cinesi, ancorché non erogate dalla pub-blica amministrazione egiziana, erano imputabili a quest’ultima. Lo erano in quanto la pubblica amministrazione egiziana era a conoscenza delle sovvenzioni e ne aveva esplicitamente avallato l’erogazione.