La sentenza Valančius affronta per la prima volta i limiti che il diritto UE impone agli Stati nella designazione dei candidati alla Corte di giustizia. Pur riconoscendo un ampio margine statale, la Corte effettua solo un controllo sommario sulla correttezza della procedura, ritenendo non problematico il mancato rispetto dell’ordine di merito nella selezione estone. Questa scelta finisce però per attribuire al Comitato 255 un ruolo centrale, quasi decisivo, nel garantire la legittimità dell’intero processo di nomina, con implicazioni critiche per trasparenza, equilibrio istituzionale e funzione giurisdizionale.
Nomina dei giudici dell’Ue e Comitato 255. Le implicazioni (non volute?) della sentenza Valancius / Bartoloni, M. E.. - In: QUADERNI COSTITUZIONALI. - ISSN 0392-6664. - 4:(2024), pp. 939-942.
Nomina dei giudici dell’Ue e Comitato 255. Le implicazioni (non volute?) della sentenza Valancius
M. E. Bartoloni
2024
Abstract
La sentenza Valančius affronta per la prima volta i limiti che il diritto UE impone agli Stati nella designazione dei candidati alla Corte di giustizia. Pur riconoscendo un ampio margine statale, la Corte effettua solo un controllo sommario sulla correttezza della procedura, ritenendo non problematico il mancato rispetto dell’ordine di merito nella selezione estone. Questa scelta finisce però per attribuire al Comitato 255 un ruolo centrale, quasi decisivo, nel garantire la legittimità dell’intero processo di nomina, con implicazioni critiche per trasparenza, equilibrio istituzionale e funzione giurisdizionale.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Bartoloni_Nomina_2024.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
9.34 MB
Formato
Adobe PDF
|
9.34 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


