Although recent years have seen a growing interest in Italy’s foreign and security policy, the existing scholarship still tends to overlook the impact of external pressures – particularly those exerted by the United States – on processes of foreign policy change. This article, through a combination of theoretical reflection and empirical analysis, aims to fill this gap. A review of the literature shows that U.S. influence represents a crucial yet under-examined explanatory variable in Italy’s international behaviour. This shortcoming becomes evident in the reorientation of relations with China after 2019 and in the gradual expansion of Italy’s security footprint in the Indo-Pacific between 2021 and 2025, in parallel with other European powers. The empirical evidence unequivocally indicates that pressure from Washington constitutes a determining factor in driving political change. The cases analysed outline a model of alignment that cannot be fully understood by relying solely on domestic variables but requires the inclusion of external constraints. By emphasising the weight of international pressures, the article reframes the understanding of allied dynamics as instruments for managing secondary states and shows how systemic constraints shape the choices of minor powers. The Italian case, finally, highlights the need to develop middle-range theories capable of integrating structural variables and accounting for the interaction between international incentives and domestic adjustments.

Sebbene negli ultimi anni si sia registrato un crescente interesse per la politica estera e di sicurezza dell’Italia, gli studi disponibili tendono ancora a trascurare l’impatto delle pressioni esterne - e in particolare di quelle esercitate dagli Stati Uniti - nei processi di cambiamento della politica estera. Questo contributo, attraverso una combinazione di riflessione teorica e analisi empirica, intende colmare tale lacuna. L’analisi della letteratura mostra come l’influenza statunitense rappresenti una variabile esplicativa decisiva ma finora poco indagata nel comportamento internazionale di Roma. Tale carenza emerge con chiarezza nel riorientamento dei rapporti con la Cina dopo il 2019 e nella progressiva espansione dell’impronta di sicurezza italiana nell’Indo-Pacifico tra il 2021 e il 2025, in parallelo con le altre potenze europee. Le evidenze empiriche indicano in modo inequivocabile che le pressioni di Washington costituiscono un fattore determinante del mutamento politico. I casi analizzati delineano un modello di allineamento che non pu? essere compreso pienamente ricorrendo alle sole variabili interne, ma richiede di includere i condizionamenti esterni. Ponendo l’accento sul peso delle pressioni internazionali, l’articolo riformula la comprensione delle dinamiche alleate come strumenti di gestione degli Stati secondari e mostra come i vincoli sistemici incidano sulle scelte delle potenze minori. Il caso italiano, infine, evidenzia l’urgenza di sviluppare teorie di medio raggio capaci di integrare le variabili strutturali, rendendo conto dell’interazione tra incentivi internazionali e adattamenti domestici.

La bussola atlantica nel Pacifico. Pressioni statunitensi e politica estera italiana verso la Cina / Termine, Lorenzo; Natalizia, Gabriele. - In: YU'REOB YEON'GU. - ISSN 1226-895X. - 43:6(2025), pp. 237-266. [10.17052/jces.2025.43.6.237]

La bussola atlantica nel Pacifico. Pressioni statunitensi e politica estera italiana verso la Cina

Termine, Lorenzo
Primo
;
Natalizia, Gabriele
Secondo
2025

Abstract

Although recent years have seen a growing interest in Italy’s foreign and security policy, the existing scholarship still tends to overlook the impact of external pressures – particularly those exerted by the United States – on processes of foreign policy change. This article, through a combination of theoretical reflection and empirical analysis, aims to fill this gap. A review of the literature shows that U.S. influence represents a crucial yet under-examined explanatory variable in Italy’s international behaviour. This shortcoming becomes evident in the reorientation of relations with China after 2019 and in the gradual expansion of Italy’s security footprint in the Indo-Pacific between 2021 and 2025, in parallel with other European powers. The empirical evidence unequivocally indicates that pressure from Washington constitutes a determining factor in driving political change. The cases analysed outline a model of alignment that cannot be fully understood by relying solely on domestic variables but requires the inclusion of external constraints. By emphasising the weight of international pressures, the article reframes the understanding of allied dynamics as instruments for managing secondary states and shows how systemic constraints shape the choices of minor powers. The Italian case, finally, highlights the need to develop middle-range theories capable of integrating structural variables and accounting for the interaction between international incentives and domestic adjustments.
2025
Sebbene negli ultimi anni si sia registrato un crescente interesse per la politica estera e di sicurezza dell’Italia, gli studi disponibili tendono ancora a trascurare l’impatto delle pressioni esterne - e in particolare di quelle esercitate dagli Stati Uniti - nei processi di cambiamento della politica estera. Questo contributo, attraverso una combinazione di riflessione teorica e analisi empirica, intende colmare tale lacuna. L’analisi della letteratura mostra come l’influenza statunitense rappresenti una variabile esplicativa decisiva ma finora poco indagata nel comportamento internazionale di Roma. Tale carenza emerge con chiarezza nel riorientamento dei rapporti con la Cina dopo il 2019 e nella progressiva espansione dell’impronta di sicurezza italiana nell’Indo-Pacifico tra il 2021 e il 2025, in parallelo con le altre potenze europee. Le evidenze empiriche indicano in modo inequivocabile che le pressioni di Washington costituiscono un fattore determinante del mutamento politico. I casi analizzati delineano un modello di allineamento che non pu? essere compreso pienamente ricorrendo alle sole variabili interne, ma richiede di includere i condizionamenti esterni. Ponendo l’accento sul peso delle pressioni internazionali, l’articolo riformula la comprensione delle dinamiche alleate come strumenti di gestione degli Stati secondari e mostra come i vincoli sistemici incidano sulle scelte delle potenze minori. Il caso italiano, infine, evidenzia l’urgenza di sviluppare teorie di medio raggio capaci di integrare le variabili strutturali, rendendo conto dell’interazione tra incentivi internazionali e adattamenti domestici.
politica estera italiana; pressioni esterne; Stati Uniti; Cina; Indo-Pacifico
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La bussola atlantica nel Pacifico. Pressioni statunitensi e politica estera italiana verso la Cina / Termine, Lorenzo; Natalizia, Gabriele. - In: YU'REOB YEON'GU. - ISSN 1226-895X. - 43:6(2025), pp. 237-266. [10.17052/jces.2025.43.6.237]
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